Così vi avrò sempre vicino a me...

Pensò accarezzando il rudimentale braccialetto che aveva appena creato.

Ada non provò alcuna emozione, iniziò a sentire un vuoto dentro al petto che le risucchiava tutte le emozioni. Era completamente intontita e distante da quel che stava succedendo. Corse giù per un lungo corridoio e poi entrò in una galleria scarsamente illuminata. Salì una tromba di scale a chiocciola. Tutto era buio e c'era un fastidioso odore di bruciato, sicuramente qualche strano e complicato aggeggio elettronico era andato in cortocircuito quando i soldati avevano fatto irruzione dell'edificio. Percorse un altro corridoio, poi ancora su per altre scale. La giovane avrebbe voluto sentirsi finalmente libera da quella prigione quale era stata il Labirinto ma non ci riusciva per niente, teneva lo sguardo fisso su suoi piedi mentre il vuoto più totale le affliggeva il cuore ed il cervello. Non provava emozioni, il suo cuore era come un enorme pezzo di ghiaccio che le appesantiva soltanto il petto.

Il gruppo uscì da un'enorme portone che Ada non guardò nemmeno, lo oltrepassò e segui la massa che aveva cominciato a correre verso un pullman parcheggiato a pochi metri da loro. La pioggia le bagnò la testa infradiciandole i capelli e poi la maglia fino ad inzupparle qualunque altro indumento indossasse. Si portò il polso sinistro al petto e chiuse la mano opposta attorno al brandello di tessuto imbevuto con il sangue di Jeff incurvando la schiena per proteggerlo. Una figura che all'inizio non distinse fece uno strano suono gutturale. La giovane alzò la testa impaurita, pietrifcandosi non appena ne notò l'ombra avvicinarsi, c'era troppo buio per distinguerla bene ma la sua andatura non era sicuramente quella di una persona normale.

Una Spaccata?

Pensò con il terrore negli occhi. Una guardia le si avvicinò e la spinse in avanti
«Muoviti, non c'è nulla da vedere qui»
le disse bruscamente, Ada provò a muoversi ma la figura cominciò a correre e si lanciò contro il gruppo. La ragazza riuscì a sgusciare via velocemente e la Spaccata cadde addosso a Thomas che finì in mezzo al fango assieme a lei. Entrambe le ragazze provarono ad intervenire ma vennero spinte via con urla veementi, una donna puntò loro una pistola costringendole a voltarsi e lasciar fare alle altre guardie.
Una volta sul pullman, cercarono un posto libero
«Vuoi sederti lì?»
domandò Ada a Teresa che però la guardò male e se ne andò da un'altra parte. La giovane dagli occhi grigi corrugò la fronte e si diresse verso i sedili posteriori. Si sedette ed osservò fuori dal finestrino, vide Thomas venire scortato dentro il bus mentre la donna infetta cercava di alzarsi. Le porte vennero chiuse e la poveretta arrancò lungo parte del fianco del mezzo e si posizionò davanti, cominciò ad agitare le braccia e a saltellare urlando che aveva bisogno di aiuto.
Ada si avvicinò in fretta al posto del guidatore in modo da poter vedere, tutte le guardie si voltarono verso di lei osservando ogni sua mossa. Erano pronti ad intervenire se avesse fatto qualcosa di sbagliato. La pelle della donna infetta era piena di bruciature rosse, alcune di queste avevano delle sacche piene pus sopra; un sacco di ferite le percorrevano interamente braccia e gambe, in volto aveva stampata un'espressione da pazzoide. Si chiese se anche sua madre avesse fatto quella fine. La giovane fece un passo indietro, quello spettacolo era orribile. Il guidatore spinse sull'acceleratore ed il pullman partì in avanti a tutta birra
«Aspettate!»
gridò Thomas scattando in piedi ma nessuno sembrò sentirlo, o nessuno volle ascoltarlo perché la donna venne presa sotto. Il corpo sbatté prima contro il paraurti del mezzo di trasporto producendo un tonfo sordo, poi passò sotto ad una delle ruote anteriori facendo sobbalzare il bus. Ada cadde di sedere a terra, rimase con gli occhi spalancati quando il pullman sobbalzò di nuovo. Newt le si avvicinò preoccupato ma lei non lo calcolò nemmeno per un secondo, si mise in piedi di scatto e si fiondò sui sedili in fondo attaccandosi al vetro posteriore poggiandoci le mani e ci schiacciandoci quasi la faccia contro pur di riuscire a vedere le condizioni dell'infetta. L'unica cosa che scorse fu un'ombra informe rannicchiata a terra illuminata a malapena dalle luci rosse dei lampeggianti. Vederla in quelle condizioni la destabilizzò più di quanto avesse potuto immaginare, l'immagine della madre le tornò alla mente.
Il suo fiato fece appannare il vetro e lei si staccò con occhi sbarrati, fece diversi passi indietro e si portò la mano alle labbra che aveva schiuso per il terrore.
«Che c'è ragazzina?»
le domandò un uomo alzandosi, sembrava diffidente, sospettoso,
«L'avete- l'avete-»
balbettò la Velocista spostando velocemente le pupille da una parte all'altra senza soffermarsi su niente in particolare. Stava cercando di assimilare l'accaduto.
«Sì, ora va a sederti e sta calma perché questa non è una gita»
l'apatia e freddezza con cui il soldato lo disse fece rabbrividire la giovane.

Quella donna voleva solo... un aiuto

«Ascoltami, non so cosa tu ricordi del mondo ma ora è una bella merda e non possiamo assolutamente stare dietro a qualunque infetto»
aggiunse lo sconosciuto per calmarla ma usando sempre lo stesso tono, ciò non aiutò per niente.
Ada però non si mosse di un solo millimetro.
«Ti ha detto di andare a sederti»
intervenne una donna avvicinandosi dalle sue spalle, le poggiò una mano addosso ma la giovane la afferrò e la scaraventò contro l'uomo che aveva davanti facendoli cadere l'uno sopra l'altro. Altre tre guardie si alzarono con chi fucili e chi pistole puntati verso la ragazza, lei corse verso i sedili più lontani e ci salì sopra schiacciandosi contro la vetrata. Gli uomini stavano per fare fuoco quando Newt e Clint si intromisero.
«Fermi»
il biondo alzò le braccia in alto,
«Levatevi dai piedi»
intimò una voce maschile,
«No, dobbiamo soltanto calmarci tutti»
disse Clint imitando il gesto del ragazzo al suo fianco.
«Ada non è pericolosa» spiegò, «Tutta questa situazione la destabilizza e basta. Ascoltate, è stata punta dai Dolenti, se voi avete il Dolosiero basta darglielo e starà subito meglio» aggiunse respirando lentamente nonostante il suo battito cardiaco accelerato.
Ada cominciò a strizzare gli occhi più volte, la sua vista intanto si offuscava e le sue gambe parevano gelatina.
«"Dolenti"? "Dolosiero"? di cosa cavolo stai parlando?»
sbraitò una voce femminile,
«Lì dentro, nel Labirinto dove stavamo, c'erano delle bestie enormi dotate di un pungiglione con un liquido. Questi cosi pungevano alcuni di noi a cui doveva essere subito dato il "Dolosiero" che li curava e faceva passare loro la "Mutazione
spiegò Newt stringendo tutto il discorso al minimo,
«Quindi lei è stata punta?»,
i due Radurai annuirono.
L'uomo senza maschera si alzò
«Noi non abbiamo alcun "Dolosiero" però» comunicò,
i due ragazzi si lanciarono un'occhiata triste per poi voltarsi vedo Ada che palesemente non stava bene.
«Ada!»
Newt le corse incontro preoccupato più che mai mentre il Medicale rimase nella sua posizione.
«Lasciatele solo del tempo, vi prego, non fatele del male»
li implorò Clint con il cuore che gli doleva enormemente, la consapevolezza che nemmeno la ragazza sarebbe sopravvissuta era un brutto colpo dopo tutto quello che aveva dovuto sopportare in poco tempo. L'uomo dal volto scoperto fece un cenno ed i soldati abbassarono contemporaneamente le armi.
«Grazie»
sussurrò il giovane per poi correre dalla sua amica ed aiutare l'altro ragazzo a tenerla a bada,
«Ma se aggredisce anche soltanto un altro dei miei uomini la faccio friggere»
chiarì il salvatore e Clint annuì.

La ragazza non ci vedeva nemmeno più, letteralmente.«Ada, va tutto bene»cercò di tranquillizzarla il Medicale allungando le mani verso di lei«No, non è vero»rispose lei con voce rotta. Sentì la terra cominciare a ruotare in modo più veloce, la testa le si fece più pesante del solito e si portò una mano alla fonte mentre stringeva i denti.«Sto- sto-»aggiunse balbettando prima di chiudere gli occhi, le sue gambe cedettero facendola cadere in avanti. Newt urlò il suo nome facendo allarmare vari Radurai. Il biondo riuscì ad afferrarla senza farle male e Clint le prese il volto dandole qualche leggero schiaffetto nel tentativo di farle riaprire gli occhi. Ada rimase cosciente soltanto per pochi secondi. L'ultima sensazione che provò fu un freddo glaciale su tutto il corpo, qualunque pezzettino di pelle era come fatto di ghiaccio. La testa però era più fredda rispetto al resto, una fitta le attraversò il cranio da parte a parte facendola gemere di dolore prima di perdere definitivamente i sensi. Sentì le parole di preoccupazione mischiarsi fino a diventare un suono biascicato ed indistinguibile, esse si fecero progressivamente sempre più lontane mentre crollava in un sonno profondo da cui non sapeva nemmeno se si sarebbe mai risvegliata. Sinceramente non le interessava, non provava alcun tipo di paura verso la prospettiva peggiore.

Maze Runner- La ChiaveOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz