25

85 3 0
                                    

Ada si svegliò nel lettino dei Medicali completamente sudata, era notte inoltrata e sentiva lo stomaco vuoto cercare cibo. Si mise seduta e si guardò intorno non vedendo assolutamente nulla. Cercò di far abituare gli occhi al buio ed avvicinò la mano al comodino al suo fianco trovandoci sopra una torcia, la accese e la puntò un po' in giro. QUando riguardò il mobile ci trovò un muffin

Meglio di niente

Pensò, un piccolo bigliettino ci era appoggiato sopra

"Riprenditi presto"

Era firmato con una calligrafia che la giovane non riconobbe ma in basso il nome "Fraypan" la fece sorridere, era da un po' che non parlava con il ragazzo in effetti. Addentò il dolce e lo finì in poco tempo, fece per tornare a dormire ma un pensiero le balenò in testa

Thomas

Si alzò di fretta e furia e si diresse verso quella che ricordava essere la stanza del Velocista. Lo vide sdraiato nel lettino con un'espressione impaurita, la giovane si chiese se, durante la sua assenza, il ragazzo avesse avuto delle crisi simili a quella di cui lei era stata spettatrice.

Tornando nella propria stanza sentì degli strani rumori provenire da una delle stanze, si avvicinò incuriosita e sentì sei respiri
«Ma dove sono»
mormorò una voce femminile

Teresa

Sospettò subito, si fece coraggio e si mostrò all'altra ragazza che sobbalzò nel vederla. Le puntò la torcia dritta in faccia e lei, d'istinto, si portò le braccia davanti al volto per ripararsi dalla forte luce.
«E tu chi sei?»
le chiese Teresa. La neo-Velocista rise a bassa voce. La giovane stava per dirle il suo nome ma si ricordò di una frase che ella aveva detto la prima volta che si era svegliata.

Dovrei dirle la verità? Magari non si fidava di me prima... non ricordo praticamente nulla di lei... è meglio mentire, poi lo dirò a Clint e gli altri

La ragazza cercò di inventarsi un nome in fretta e furia ma alla fine decise di andare sul vago.
«Sono una Medicale e Velocista, come stai bella addormentata?»
«Confusa, però bene, ho fame, tanta fame»
Ada ridacchiò.
«Va bene, se farai la brava e mi parlerai di te, ti porterò alle cucine»
«Parlarti di me?»
«Sì, ti senti confusa ed è normale, domani ti verrà spiegato come funziona qui e tutto il resto, tranquilla, sappi però che è notte e tu non dovresti essere sveglia»
Teresa annuì
«Ma visto che io sono buona ti farò mettere le tue belle manine su qualcosa di commestibile in cambio di informazioni»
«Informazioni?»
«Poi ti spiegherò meglio, ora usciamo che se qualcuno si sveglia non sarà di certo gentile come me».

Ada aiutò Teresa ad alzarsi ed insieme scesero le scale lentamente, cercando di non far rumore. Una volta uscite all'esterno, la ragazza più istruita guidò l'altra.
«Allora, pivella, dimmi un po', come ti chiami?»
«Teresa, credo Teresa»
Ada annuì mentre puntava la torcia sull'erba.
«Ricordi qualcos'altro?»
«Devo parlare con un certo Thomas ma non ricordo perché, è arrivata qui una certa Ada?»
«Perché?»
«Ricordo che dovevo parlarle, ho uno strano presentimento»

Come pensavo

«E come mai?»
«Non ne ho idea»
la giovane dagli occhi grigi annuì, doveva fare attenzione.
«Va bene, mi occuperò di farlo sapere alle altre, ricordi altro?»
«Ho una frase scritta in testa "C.A.T.T.I.V.O. è buono", ma non ho idea di cosa significhi»

Il Labirinto

Pensò d'istinto la ragazza
«Se non lo sai tu»
le due risero e finalmente arrivarono a destinazione.

Le ragazze entrarono dalla porta ed Ada mostrò tutto a Teresa. Prese un panino vuoto e glielo offrì
«Dovrai accontentarti di questo per ora: a Fraypan non piace che gli sparisca la roba dalle cucine. Una volta io e Chuckie abbiamo rubato una fetta di torta e si è incavolato con lui, poverino»
Teresa ridacchiò addentando il cibo.
«Mi sento come se non mangiassi dal Paleolitico»
disse masticando
«In effetti sei rimasta un bel po' in coma, mangiavi pochissimo».

«Dimmi una cosa, cosa è un Medicale e Velocista?»
domandò di punto in bianco la giovane dagli occhi celesti
«Allora, ti faccio un breve riassunto, viviamo in una Radura posta al centro di un Labirinto, così ci siamo divisi i compiti, io all'inizio ero una Medicale, cioè mi occupavo dei malati, mentre ora sono una Velocista, in pratica esco nel Labirinto e lo mappo ogni giorno»
Teresa annuì e ingoiò il boccone che aveva masticato fino a quel momento
«Ma allora-»
l'altra la fermò
«Domani tutto ti verrà spiegato meglio, non posso dirti altro»
la nuova sembrò delusa
«Perché no?»
«Perché qui funziona così, prima lo capisci e meglio è»
il viso di Teresa si corrugò ma lasciò stare finendo il panino.

«Dimmi una cosa»
tentò un'altra volta mentre uscivano dalla cucina ed Ada si richiudeva la porta dietro
«C'entra con il come viviamo qui?»
«No»
«Allora chiedi pure novellina»
«Quando sono arrivata qui?»
«Un bel po' di giorni fa, ed eri in coma»
«E come sono arrivata?»
Ada ci pensò un po' su
«Non so se sono autorizzata a dirtelo ma chi se ne frega visto che di solito lo sanno tutti»
«In che senso?»
«In pratica i nuovi arrivano da uno strano ascensore che qui chiamiamo Scatola. C'è un allarme che si sente in tutta la Radura e poi le porte della Scatola vengono aperte e c'è il nuovo. Tu sei arrivata così però eri stesa a terra priva di sensi»
Teresa annuì e si zittì, l'altra pensò che stesse riflettendo.

Ada e Teresa tornarono in fretta all'Edificio dei Medicali e risalirono le scale.
«Bene, ci vediamo domani mattina»
«Va bene»
le due ragazze si salutarono ed ognuna tornò nella sua stanza, Ada si sdraiò a pancia in su a fissare il vuoto nel buio, si addormentò di nuovo dopo un'eternità.

Maze Runner- La ChiaveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora