Maze Runner- La Chiave

27

Una volta arrivati, Minho guidò Ada fino alla Stanza delle mappe e le spiegò cosa doveva fare, ella gli si sedette accanto e lo guardò disegnare la mappa. Una volta finito, i due andarono a cercare Alby. Durante il tragitto vennero però distratti da una folla raggruppata davanti alla Torre dove Ada e Newt erano stati attaccati da Ben per la prima volta,
«Che ci fanno quelli là? Sono pure vicini alle Faccemorte»
domandò il ragazzo orientale fermandosi
«Facce che?»
«Sei qui da due settimane e non hai ancora imparato i nomi... Le Faccemorte sono il cimitero in pratica»
Ada annuì ed i due cominciarono a correre verso il gruppo, la stanchezza si faceva sentire in tutti i loro muscoli ma entrambi la ignorarono.

I Velocisti si fermarono all'inizio della folla notando oggetti cadere dalla sommità della struttura in legno, Minho prese la giovane per il polso e cominciò a spintonare per passare in mezzo alla folla alla ricerca di Newt o Alby.
«Andate via, voglio parlare con Lizzy!»
urlò qualcuno da sopra la Torre e la giovane capì subito che Teresa era salita fin lassù

Chi è Lizzy?

Si chiese alzando il volto per vederla. Il ragazzo orientale si fermò e Ada superò le ultime persone trovandosi accanto Newt intento a ripararsi con un grosso pezzo di legno da qualsiasi cosa cadesse dall'alto.
Minho si mise vicino al biondo per proteggersi a sua volta
«È la nuova Fagiolina quella che sta lanciando cose?»
il rumore di un ramo contro il legno di fece sentire
«Sì»
«Andiamo, devi scendere da lì»
disse un ragazzo che Ada riconobbe: Zart.
«Ho detto no, maniaci. Rimarrò qui finché Lizzy non tornerà dal Labirinto!»
rispose la voce.
«E chi caspio è questa Lizzy? Da dove l'ha tirata fuori?»
il ragazzo orientale fece sbucare il viso dalla sorta di scudo e rischiò di prendersi un ramo in faccia, Newt si voltò verso Ada
«Clint ci ha detto del bigliettino, lei voleva a tutti i costi sapere il tuo nome le abbiamo detto che ti chiami così»
spiegò.
Il Velocista orientale guardò a sua volta la ragazza
«Vai allora, Lizzy»
disse con tono infastidito, Ada non ne capì il motivo ma lasciò perdere.
La giovane dai capelli corti uscì allo scoperto
«Teresa, sono qui»
dall'alto si vide sbucare un viso: la pelle era chiara ed i capelli molto scuri, la Velocista notò a malapena gli occhi, erano azzurri. L'espressione di Teresa era titubante, i suoi occhioni ridotti a due fessure
«Sono qui, sono io, lo giuro, la riconosci la mia voce?»
la ragazza parve scrutarla da capo a piedi
«Posso salire?»
domandò la giovane a terra. Per un paio di minuti il silenzio calò ed Ada pensò che l'altra non si sarebbe fidata
«Va bene, ma quei maniaci non devono assolutamente seguirli»
avvertì Teresa senza spostarsi, l'altra ragazza passò lo sguardo a destra e sinistra alzando le mani
«Salirò solo io, tranquilla, ma smettila di lanciare cose»
la pregò muovendo un passo in avanti. Teresa sospirò rumorosamente e poi scomparve dalla vista di tutti
«Va bene»
borbottò e la giovane dagli occhi grigi tirò un sospiro di sollievo. Si avvicinò di fretta alle scale ed afferrò in primo piolo cominciando a salire

Perché avrei dovuto odiarla? Che mi ha fatto di male?

si domandò continuando a salire gradino per gradino velocemente, ritrovandosi in poco tempo alla prima piattaforma in legno. Non appena la sua testa sbucò da sotto la secondo i suoi occhi incontrarono quelli di Teresa

Che begli occhi

Pensò d'istinto. Essi erano come due topazi svizzeri incastonati nel viso della ragazza. Le due rimasero in silenzio per un paio di secondi mentre Ada si spostava dalla scala al pavimento e si avvicinava lentamente alla ragazza
«Potete andarvene»
urlò Teresa ai ragazzi di sotto, la giovane in piedi ne vide alcuni cominciare ad allontanarsi. Ada immaginò che dovevano essere affamati e stanchi e che non avevano alcuna voglia di rimanere lì.
«Allora Teresa, come mai hai fatto tutto questo casino?»
chiese la ragazza sedendosi al fianco della corvina
«Sono dei maniaci»
bofonchiò lei irritata
«Spiegami, cos'è successo?»
continuò l'altra in tono gentile
«Allora, stamattina mi son svegliata ed un ragazzo mi ha portato la colazione ed abbiamo parlato di ciò che è la Radura»