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Ada si risvegliò di colpo ritrovandosi con la faccia schiacciata contro il pavimento mentre fuori un ragazzo colpiva la porta e la chiamava
«Ada, per favore, rispondi»
la giovane riconobbe la voce Newt, era preoccupato.
«Tutto bene, scusa»
disse lei tirandosi su, il braccio sinistro non riusciva a reggerla mentre il destro era ancora un po' intorpidito dalla posizione scomoda che aveva tenuto per tutta la notte. Il ragazzo fuori smise di colpire il legno
«Perché non si apre?»
chiese
«Ci ho messo la cassa davanti, mi sentivo più sicura così»
spiegò la giovane mentre prendeva a calci il contenitore per spostarlo, Newt aprì la porta e la guardò
«Che hai in faccia?»
Ada si passò una mano sul viso: il pavimento le aveva lasciato un segno.
Nulla di che, ieri sera devo essere svenuta e ho dormito sul pavimento»
Newt che la guardò un po' preoccupato
«Vieni, ieri non dovevi dormire qui, Clint voleva tenerti d'occhio»
«Ormai»
Ada fece spallucce ed iniziò ad uscire dalla stanza ma venne fermata dal ragazzo che le mise un braccio di fronte al petto.
«Tu ora vieni con me e ti fai medicare sotto la mia supervisione»
«Non sei mia madre»
«Lo so, e menomale»
quella frase colpì la giovane nel profondo, Newt non conosceva sua madre e quindi poteva non aver detto quelle parole in modo cattivo, nonostante ciò, la ragazza venne colpita direttamente al cuore.
Tolse con uno schiaffo la mano del ragazzo e se ne andò. Dal viso di Newt scomparve del tutto il sorrisetto che si era formato poco prima. Si mise a rincorrerla con un po' di difficoltà
«Scusa»
mormorò mortificato
«Tranquillo»
il tono della ragazza era tutt'altro che rassicurante
«Non pensavo te ne ricordassi, qui nessuno si ricorda del suo passato e scherziamo su questa cosa»
spiegò il biondo non ricevendo alcuna risposta dalla ragazza.
«Se lo vuoi proprio sapere ieri notte ho sognato e mi son ricordata di lei... e fidati non è stata una bella cosa»
disse in tono duro, mentre marciava a passo sostenuto verso l'Edificio dei Medicali.
«Mi dispiace»
fu l'unica cosa che disse il ragazzo.

«Ada, come hai passato la notte?»
la voce di Clint risuonò estremamente preoccupata
«Prima non riuscivo a dormire, poi son crollata»
spiegò lei con tutta la tranquillità del mondo, il disinfettante andò in contatto con le ferite ancora aperte e lei si morse le labbra per il bruciore
«A terra, sul pavimento»
completò Newt. Il Medicale guardò serio la ragazza e lei lanciò un'occhiataccia al biondo che alzò le mani e sparì dall'entrata della stanzetta.
«È vero?»
Ada fece spallucce
«Forse»
«Io lo sapevo che avrei dovuto tenerti qui ma hanno detto che saresti stata bene ed io ci ho anche creduto, che testa di caspio che son stato»
«Non ho due anni»
disse l'altra a denti stretti, irritata dal comportamento di Clint e dolorante per il disinfettante.
Si fece rifasciare ed andò a fare colazione. Si tenne alla larga da Newt anche se era stato l'unico ad averla aspettata per fare il primo pasto della giornata.

«Come sta Ben?»
chiese la ragazza a Clint mentre lo aiutava con il riordinare i vari oggetti nell'armadietto dei medicinali.
«Non malissimo ma nemmeno così bene»
la ragazza annuì
«Non se la sta passando bene, ieri si lamentava del dolore alla testa ed io e Jeff non abbiamo praticamente chiuso occhio per paura che la cucitura non reggesse e scoppiasse»
confessò il ragazzo. Il silenzio si rese padrone dell'aria e un orribile ed opprimente sensazione di tristezza si fece sentire
«Quasi quasi sarebbe stato meglio se fosse morto»
Ada annuì, un po' si aspettava un pensiero del genere
«Lo manderanno nel Labirinto, ero riuscito a salvarlo un mese fa e invece...»
il giovane sospirò portandosi una mano agli occhi, Ada capì che tutta quella situazione lo stava portando al limite, il peso psicologico doveva essere tanto per lui.
«Clint, ci hai provato, hai fatto di tutto per lui, ma è stato punto due volte di giorno a distanza di un mese. Non so se i Creatori decidono chi far morire qui dentro, ma secondo me avevano deciso che la vita di Ben non doveva più continuare»
il ragazzo annuì, la giovane non sapeva se lo avesse confortato o se avesse detto una cosa spregevole, ma quelle parole le erano uscite dalla bocca e ciò che era fatto era fatto.
I due non si dissero altro, per tutta la mattina le uniche parole che venivano rivolte ad Ada furono richieste ristrette al lavoro. Zart andò a farsi controllare la gamba e la ragazza fu incaricata di occuparsi di lui.
La giovane non si presentò a pranzo e Newt cominciò a preoccuparsi. Appena tutti ebbero finito, il ragazzo si avvicinò a Clint
«Clint»
il Medicale si alzò e lo guardò
«Devo parlarti»
lui annuì e i due si allontanarono un po' dagli altri dirigendosi già verso l'Edificio dei Medicali.
«Come stava Ada stamattina?»
«Non bene, non abbiamo quasi parlato e spesso si metteva fissare il vuoto, riflette su qualcosa, pensa e si distrae. In più il morso ha un brutto aspetto, l'ho visto stamattina, le fa male»
Newt annuì ad ogni parola.
«Cerca di non mostrare che sta male, stanotte è successo qualcosa, ne son sicuro»
continuò il Medicale
«Se l'è presa per una battuta che ho fatto su sua madre»
«Strano che stia riprendendo i ricordi... voglio dire, noi ci mettevamo un sacco ed ancora oggi so praticamente nulla sul mio passato»
la cosa suonò effettivamente fuori dal normale... quasi sospetta.
«Newt, sii sincero, secondo te Ben potrebbe avere ragione?. Magari lei sta solo recitando una parte ed è uscita dal suo personaggio perché la saliva di Ben le ha scombussolato il cervello»
il ragazzo non osò guardare l'altro, abbassò lo sguardo ed attese la risposta del biondo.
«Potrebbe aver interpretato male ciò che ha visto o tutto potrebbe essere addirittura falso, non sappiamo cosa possono fare i Creatori. Magari riescono anche a controllare alcune nostre azioni».
Il giovane ci credeva veramente, il suo sesto senso gli diceva ancora che Ada non era un pericolo.
«E poi, se stesse interpretando una parte non sarebbe diventata così silenziosa tutto insieme, avrebbe fatto di tutto per rimanere come si è mostrata appena è uscita dalla Scatola»
continuò
«Potresti avere ragione»
la voce di Clint risuonò più tranquilla e Newt sorrise.
«Ma potrebbe anche solo essere un momento di... non lo so, magari non riesce a tenere la parte perché le risulta difficile in un contesto come questo»
«Senti, Gally ed Alby hanno detto che siamo stati sottoposti a dei test prima di essere messi qui, avranno fatto la stessa cosa con lei, sarà stata addestrata per quello, non crollerebbe così facilmente»
Clint annuì lentamente: Newt lo aveva convinto.

Maze Runner- La ChiaveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora