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Rumore metallico su pietra. Ecco cosa svegliò Ada.
La ragazza spalancò gli occhi terrorizzata e cercò con lo sguardo il Dolente. Nulla le saltò all'occhio e così cercò di calmarsi un po'.

Devo smetterla di agitarmi

Si disse, ma più il rumore si faceva forte e meno riusciva a controllarsi. Il suo corpo non rispondeva ai comandi ed il cervello creava due pensieri opposti: una parte di Ada le diceva di fuggire più veloce che poteva, mentre l'altra le chiedeva disperatamente di stare ferma.

Il Dolente apparve all'inizio del corridoio e la ragazza si pietrificò all'istante cominciando a sudare freddo.
La creatura avanzava lentamente lungo il corridoio facendo salire la paura di Ada fino alle stelle. La giovane strinse con forza le liane che aveva chiuse nel palmo destro e tentò di regolarizzare il respiro in modo da avere il massimo delle possibilità che il Dolente non la notasse. In fondo sapeva che non sarebbe servito a molto.
La creatura si fermò subito sotto di lei e cominciò a scalare il muro.
Ada iniziò a slegare le piante, l'unico modo per salvarsi ora era scappare. Guidata in parte dalla paura e dalla fretta, aveva finito per intrecciare ancora di più una delle liane legate al suo torace. Guardò di sotto e vide il Dolente avvicinarsi velocemente, ormai era a meno di un metro da lei. Prese il coltello e tagliò la pianta, si lanciò addosso alla strana creatura. Le gambe di quella cosa rimasero in parte incastrate nel muro ed alcune si staccarono a causa dell'impatto. Ada si rannicchiò piegando le gambe mentre il Dolente faceva assieme a lei un volo di tre metri fino a suolo.
Lo schianto fu sordo, la gelatina si spiaccicò a terra imbrattando il terreno. Il mostro riprese a muovere i bracci mentre faceva uno strano suono. Ada si alzò un po' stordita dall'impatto e cominciò a tagliare una ad una le armi del mostro, prima le seghe metalliche e poi i coltelli. Del liquido colò dalle "ferite" arrivando sul terreno ma lei se ne fregò. La luce della Luna illuminava abbastanza per permetterle di vedere.
Era completamente sudata ed un po' dolorante, ma tutto sommato stava bene. Si inginocchiò accanto al Dolente e lo scrutò chiedendosi se avesse dovuto o no assicurarsi che fosse morto.
Rimase a fissare la carcassa di metallo per un paio di minuti, indecisa.

E se poi fosse vivo? Non potrebbe comunque attaccarmi però, gli ho tagliato i bracci per un motivo...

Il suo sguardo era fisso nella gelatina a terra.
«Ahhh, al diavolo»
si disse e si infilò sotto al Dolente. Lo scheletro di metallo creava in alcuni punti una piccola concavità in cui la ragazza si poté infilare tranquillamente senza venire schiacciata.
Si mise il coltello in tasca e chiuse la bocca. Scivolò al di sotto della creatura e si spinse all'interno, dovette tenere gli occhi chiusi. Cominciò a frugare con le mani, si alzò leggermente dal pavimento e trovò la maniglia.

Finalmente

La afferrò e tirò, uccidendo così, in modo sicuro, lo strano robot.

La sua contentezza durò molto poco perché qualcosa la afferrò per le caviglie e la fece scivolare all'esterno. Ada si pulì il viso dalla gelatina e si ritrovò faccia a faccia con un altro Dolente, urlò e si spostò di lato prima di venir infilzata. Si mise a carponi e gattonò fino a finire sotto alla creatura in modo da avere un paio di secondi per pensare. Intanto la cosa sopra di lei rotolò all'indietro rimettendosi in posizione. Ada si dovette alzare in fretta e spostarsi di nuovo in modo da evitare una sega.

Come cacchio faccio ora? Non credo di riuscire a passarci sotto... ma devo per forza superarla o sono fritta

Si voltò un attimo verso le porte chiuse cercando di farsi venire una qualunque idea per uscire da quella brutta situazione.

Sono in un vicolo cieco

Si disse quasi arrendendosi. Non ne sarebbe mai uscita.
Mentre continuava a spostarsi qua e là per schivare lame su lame, una vocina nella sua testa si fece sentire ed un frame apparve e scomparve velocemente da davanti ai suoi occhi.

Maze Runner- La ChiaveWhere stories live. Discover now