Capitolo XXV

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[TW: violenza domestica, aborto spontaneo]


Riemersero dal profondo sonno magico nel medesimo istante.

L'odore salmastro alle sue spalle obbligò Ellen a voltare la testa quel poco che riusciva, e con un pizzico di sollievo osservò il mare che si stendeva sotto di loro; un attimo dopo avere appurato che non erano circondati da creature ittiformi, comprese la pericolosità della situazione.

Da un lato il mare – l'oceano – a decine di piedi di distanza; dall'altra il fondo di una caverna, e Darcus.

Si costrinse a restare lucida per contare i presenti. A terra, spalle contro il muro accanto a lei, c'erano Michael, Janet e Lilyan, e dall'altro lato Alexander, Kurtz, Setter e Pain. Darcus era in piedi, coperto su entrambi i lati da un paio di quei soldati che li avevano catturati nell'ufficio di Cutty. Lo scienziato non era là.

«Lo Scoglio del Diavolo.»

Darcus non dovette chiedere se fossero tutti svegli: lo sapeva benissimo, e sapeva di avere la loro completa attenzione. Camminò tra le due file di prigionieri fino al bordo della caverna, contemplando l'oceano, una pozza nera in quella notte quasi priva di luna. Le braccia intrecciate dietro la schiena ricordarono a Ellen che non era stato solo un sogno: la mano destra era umana, unghie curate sulle dita affusolate, mentre la destra era una zampa palmata, verdognola, umida e appiccicosa.

«Siete fortunati: da qui si gode la vista migliore. Purtroppo, le vostre vane preoccupazioni vi hanno impedito di godere dell'eclissi solare. È stata un'esperienza spirituale: per un attimo, il mondo si è oscurato e ho potuto ascoltare i miei pensieri, la compagnia che preferisco. Voi, invece, persi nei vostri problemi, non ve ne siete neanche accorti. Avete proseguito come se nulla fosse, mancando di rispetto alla sublime magnificenza del cosmo.» Sospirando, si girò verso l'interno, e per un attimo anche metà del suo volto parve assumere un altro aspetto. «Per vostra fortuna, potete approfittare di questa notte di luna nuova. Ne vedrete altre due, e durante la terza vi unirete al Popolo del Mare.» Si portò la zampa alla fronte. «Perdonatemi, mi sono espresso male: il vostro sangue servirà a richiamarlo, ma voi morirete.»

Ellen non riusciva a pronunciare un singolo suono, eppure si rendeva conto che non si trattava di un altro incantesimo. Era la paura ad attanagliarla, perché l'aura che circondava Darcus lo rendeva più spaventoso di tutti gli incubi, anche di quelli reali che aveva conosciuto. Lo temeva più del mostro invisibile della Chiesa Occidentale, sia perché quel mostro era stato sconfitto, sia perché Darcus avrebbe potuto evocarne altri. Ellen ignorava ancora cosa fosse il Simbolo degli Antichi, ma era bastato tracciarlo per permettergli di evadere dal manicomio, e ciò significava che non aveva bisogno dei libri. Eppure era stato disposto a tutto pur di entrarne in possesso.

«Voglio raccontarvi una storia. Vi prometto che sarò breve, ma... mio caro Xander, sei l'unico parente che mi è rimasto. Desidero che tu sappia cosa vedo negli abitanti di Innsmouth, che attendono nascosti il ritorno del loro Signore. Ho sempre amato la medicina, la scienza, quelle arti che permettevano di studiare la complessità del corpo umano. Eravamo tre fratelli colti, ciascuno con la predilezione per una singola materia, e quando ho ottenuto la licenza di medico ho subito capito come avrei potuto sfruttarla: ampliando le mie conoscenze e abilità. Owen, e mio padre e mio nonno prima di lui, avevano il dono della magia, che tuttavia scelsero di non usare neanche una singola volta. Da parte mia, volevo dimostrare che non c'era bisogno della magia per creare qualcosa di perfetto, per migliorare l'essere umano. Purtroppo, non ho mai raggiunto il mio scopo, e solo di recente ne ho compreso il motivo: non dovevo ottenere i poteri per trovare nuove cavie e costringerle a collaborare, bensì dovevo guardare alle creature che abitano l'universo. Gli ibridi di Innsmouth sono la perfezione a cui miravo, e sapete perché? Non sono stati costruiti dall'uomo mettendo insieme parti di specie differenti, non è stata usata la magia per tramutarli in una nuova razza. Sono "generati, non creati".»

Il Richiamo di Cthulhu: Il GuardianoWhere stories live. Discover now