Capitolo V

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Ellen trascorse i due giorni seguenti facendo la spola tra il Tyner Science Lab, riaperto su insistenza dell'equipe, e Chateaubriand Manor – che presto, pensava, avrebbe dovuto scegliere un altro nome. Fauerbach era sempre con lei, mentre Janet si divideva tra le ricerche sulle ormai tre carcasse e la cura di Lilyan Butler, la ragazzina che si disperava ancora per la morte dell'Arcivescovo Giraud. Era stato durante le loro passeggiate mattutine tra French Hill e il campus, quando erano in tre, che Janet aveva descritto meglio i suoi amici, narrandone in parte la storia personale.

Lilyan era una ventenne di Boston, figlia del senatore repubblicano Arthur W. Butler. Sua madre era deceduta durante l'infanzia della figlia, e il padre si era fatto in quattro per consentirle di soffrire quel dolore il meno possibile. Janet la conosceva da quando Lilyan gattonava sul portico della loro villa coloniale di due piani, ma quei sette anni di differenza tra loro erano sempre pesati parecchio; la futura archeologa l'aveva tenuta in braccio, ci aveva giocato pazientemente quando Lilyan le aveva mostrato le prime bambole, ne aveva ammirato la bellezza quando era entrata nell'adolescenza, ma non erano mai state amiche prima di allora; Janet le aveva portato souvenir dai suoi viaggi, senza discutere del lavoro compiuto durante le spedizioni come invece faceva con Ellen, conosciuta già adulta, tuttavia la solare e vivace Lilyan le aveva detto tutto sul suo sogno di diventare un'attrice teatrale. La piccola ereditiera sapeva cantare, recitare e suonare il piano a tredici anni, ma non le bastava trovare un marito ricco e bello come aveva fatto sua madre: lei desiderava emergere e brillare, anche se Ellen, a differenza probabilmente della sempre ottimista Janet, credeva che lo avrebbe fatto solo per il buon nome del padre.

L'Arcivescovo Giraud Des Chateaubriand era stato il suo padrino. Amico del padre dal tempo del collegio in Francia, il loro legame si era rinsaldato quando i voti lo avevano portato negli Stati Uniti. Da quel che Janet aveva potuto vedere in quella settimana insieme, Lilyan stravedeva per il padrino, tanto che l'archeologa si era chiesta chi tra lui e suo padre sarebbe prevalso nel suo cuore.

Ormai non avrebbe più dovuto scegliere.

Lilyan passava le mattine nel proprio letto, e questo non aveva permesso a Ellen di scoprire come fosse effettivamente fatta. L'aveva osservata solo durante il suo ritorno da Salem, intravedendo occhi verdi e arrossati in un volto delicato, incorniciato da lunghi riccioli neri, ma niente di più. La ricordava esile, però non era certa che ciò fosse dovuto alla sua corporatura o al dolore che la rendeva minuta, impotente. Sapeva bene che il senso di vuoto e perdita poteva avere quell'effetto.

Janet non le aveva accennato della loro permanenza, perlomeno non in presenza degli ospiti; l'aveva fatto invece con Alexander, e lui aveva annuito mestamente. D'altronde, chi poteva ormai dirsi proprietario di quella casa? Forse avrebbero dovuto chiedere al maggiordomo di poter restare per i giorni seguenti?

Jeremy si era ripreso in fretta, indossando la maschera di efficiente maggiordomo inglese già dal giorno successivo alla morte del suo padrone. Probabilmente si proteggeva così, concentrandosi sui propri compiti di domestico tuttofare e rimandando alla notte i pensieri funesti. Era assurdo: non aveva più un datore di lavoro, eppure continuava a prendersi cura dei suoi ospiti.

Il detective Alexander Blake, o McCrindle, al contrario appariva parecchio turbato. Ellen aveva appreso da Janet altri particolari circa la sua indesiderata eredità, tuttavia il suo sguardo aveva una miriade di significati, tra i quali predominavano ostinazione, stanchezza e senso di colpa. Janet non sapeva ancora cosa fosse accaduto all'Arcivescovo, ma nessuno di loro sarebbe andato a Salem se non fosse stato per l'eredità di Silas McCrindle, e questo doveva pesare sulle spalle del detective. Lo aveva visto muoversi costantemente, uscendo di giorno e di notte per cercare di capire dove si trovasse Jefferson Masters, il possessore degli ultimi due libri, e il primo pomeriggio si era addirittura recato in università con loro, per prendere in prestito dei volumi alla Miskatonic Library. Ellen aveva però fatto caso a un particolare: non lasciava mai sola Lilyan, e anche nel caso di quella singola uscita si era mosso in fretta. Con lei c'erano Janet e Jeremy, ma se ciò che leggeva Ellen nei suoi occhi erano davvero rammarico e rimpianto comprendeva perché volesse essere lui a starle accanto. Si era tuttavia accorta che il detective non aveva mai provato, almeno in sua presenza, a bussare alla camera che Lilyan divideva con Janet. Al momento, pur conoscendolo appena e non sapendo cosa fosse accaduto al Monsignore, Ellen percepiva Alexander Blake come la persona più simile a lei, perlomeno nelle emozioni che sembrava provare.

Il Richiamo di Cthulhu: Il GuardianoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora