Capitolo VII

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Salirono sul primo treno per Boston, dopo un breve viaggio nel Northside per raggiungere la stazione sita nella West High Lane. Per ringraziare la giovane doppiamente ereditiera dell'ospitalità, Fauerbach si offrì di pagare il viaggio per tutti, elargendo alla donna nella biglietteria una banconota da dieci e una da un dollaro. Ellen stava attenta a ogni dettaglio, soppesava i gesti del medico, cercava di analizzare i modi che reputava fin troppo gentili; quando infine prese posto accanto a lei e iniziò a sfogliare l'Arkham Gazette del ventinove ottobre, Ellen scosse la testa ed estrasse un taccuino, sul quale segnò quanto appreso fino a quel momento, e non in relazione a Michael Fauerbach.

La sua mente sempre in moto la costringeva a prendere nota di tutto ciò che le accadeva intorno, analizzando le persone che stava accompagnando a Boston e delle quali, fino a una settimana prima, ignorava ancora l'esistenza.

La ragazzina dalla chioma riccia sedeva con le spalle tanto aderenti alla poltrona da sembrare parte dell'arredamento della carrozza. Teneva lo sguardo ancorato al finestrino, alla nebbia che celava la campagna attorno ad Arkham, e non sembrava disposta a scambiare alcuna chiacchiera con i compagni di viaggio. Ellen la osservò attentamente, sorpresa dell'espressione stoica e di quel fiocco rosa che continuava a indossare con cura sopra gli abiti del lutto. Si chiese se suo padre avesse già saputo della morte del padrino, o se fosse quello il vero motivo per cui si era decisa a lasciare la propria camera per ospitarli a Boston.

Blake sedeva al posto più vicino al corridoio, e per una volta i suoi pensieri non erano concentrati sulla scottante eredità lasciatagli dallo zio: rivolgeva sguardi fugaci alla giovane, e lo faceva tanto spesso da portare Ellen a chiedersi se la ragazzina non se ne fosse accorta. Profonde occhiaie solcavano ancora il volto del detective, che alla fine aveva deciso di passare il resto del viaggio provando a dormire.

A dividerli c'era Janet, la sola persona che non stonasse in quel contesto, poiché la sola che Ellen conoscesse da più di una manciata di giorni. Si dedicava come Fauerbach alla lettura, ma di un saggio dal titolo in devanàgari che fece ricordare a Ellen la conversazione di quella notte: forse avrebbe dovuto chiederle di analizzare il volume misterioso, ma temeva la sua risposta. Janet era stata a contatto con il libro e aveva parlato di una lingua indecifrabile, per cui doveva avere poco in comune con l'hindi o con il sanscrito.

Sospirò e si lasciò cadere contro il sedile, cercando altro su cui rimuginare, quando alla sua destra Fauerbach le porse il quotidiano.

«Tieni» disse soltanto, ed Ellen annuì per ringraziarlo.

Era certa che il medico avesse notato il suo sguardo, perché ora anche i suoi occhi si erano posati sulla borsa di Janet, che celava due dei libri custoditi dalla famiglia McCrindle.

Meglio concentrarsi sulle notizie del giorno, pensò, conscia che il detective non avrebbe approvato l'interesse di una semisconosciuta per dei tomi maledetti, o quel che erano.

Raggiunsero Boston in poco tempo, e mentre scendevano dal treno la ragazzina esordì: «Prendiamo due carrozze, casa mia è lontana.»

Nessuno replicò che forse dovevano andare subito in cerca di Masters, nemmeno il detective, che sembrava tanto determinato a gettarsi tutta quella storia alle spalle; al contrario, Blake e Janet annuirono e cercarono due carrozze libere. Ellen avrebbe preferito salire con l'archeologa, ma Fauerbach la sospinse verso la seconda carrozza, alla quale si stava avvicinando anche Blake.

«Non ci pensare nemmeno» le sussurrò prima di raggiungere il detective.

«Non intendevo rubare i libri» soffiò lei per non essere udita da altri.

Il Richiamo di Cthulhu: Il GuardianoTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang