Capitolo XXI

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Corsero lungo le strade di Arkham senza curarsi di scegliere vicoli secondari o depistare eventuali inseguitori: se Darcus fosse sopravvissuto all'incendio, avrebbe saputo dove trovarli. Il loro unico obiettivo, al momento, era rifugiarsi al più presto tra le mura di Chateaubriand Manor, dove avrebbero potuto ricaricare le armi e curare le ferite, e dove forse – era ancora soltanto un'ipotesi – Darcus non sarebbe riuscito a entrare. Grazie all'adrenalina che le scorreva in corpo, Ellen aveva dimenticato il dolore alla spalla contusa, ma ormai cominciava a sentirla di nuovo. Erano fortunati ad avere un medico tra loro.

Il sudore fece scivolare via la mano di Michael, eppure continuarono a correre alla stessa velocità, con il cuore che rischiava di scoppiare nel petto e il fiato corto, finché non arrivarono nel quartiere di French Hill, tra quelle ville che settimane prima – le parevano passati anni – aveva reputato di un lusso ostentato, fredde e inospitali, e che avevano assunto il significato di sicurezza, calore, pace. Quando giunsero alla confortante vista di Chateaubriand Manor, Ellen tirò un profondo sospiro di sollievo.

Ce l'avevano fatta.

Quasi non si accorse che Jeremy li stava attendendo pronto a combattere, il fucile imbracciato che stonava sulla livrea stirata a dovere; richiuse la porta non appena furono tutti al sicuro e si appostò nuovamente alla finestra. Non disse una parola.

Ellen sentiva i polmoni scoppiare. Adagiò la schiena contro il muro, ma prima di crollare a terra ricordò cos'era avvenuto nel cimitero, fuori dalla cripta, e una scossa di terrore la costrinse a rimanere in piedi. Osservò i suoi compagni, ciascuno provato dalla notte in maniera differente, con i segni della passeggiata nel cunicolo, del combattimento nella chiesa, dell'incendio e delle successive fughe. I pantaloni di Michael erano lacerati dove gli artigli avevano cercato di afferrarlo, i capelli di Janet erano sporchi e appiccicati al volto, Lilyan aveva rotto uno stivaletto e zoppicava appena, Alexander aveva una strana luce negli occhi cerchiati dalla mancanza di sonno.

Erano vivi.

Michael si mosse verso Lilyan, che con un cenno del capo gli comunicò che stava bene; spostò lo sguardo anche su Alexander e Janet, e solo lei annuì appena. Alexander permise a Michael di esaminare la caviglia ustionata, mentre Janet gli procurava degli stracci imbevuti nell'acqua fredda ed Ellen saliva in camera a recuperare la borsa medica. Passarono circa dieci minuti, durante i quali neppure un gatto attraversò la strada deserta; un lampione illuminava direttamente il cancello di Chateaubriand Manor, attraverso il quale giorni prima una coppia di genitori affranti aveva sparato contro di loro. C'era qualcosa di strano: i due che li avevano accompagnati erano riusciti a penetrare nel giardino, a differenza di Darcus, e perfino a distruggere la vetrata della sala da pranzo; forse la villa teneva lontano soltanto coloro che erano dotati di poteri magici. Ma allora Alexander...?

Fu distratta dalle dita di Michael che cercarono le sue. Si indicò la spalla, come se parlare fosse un'offesa per il silenzio che era calato dopo le avventure di quella interminabile notte. Michael diede una fugace occhiata al livido, ma non parve preoccupato; senza lasciarle la mano, la condusse al piano superiore, oltre le scale, oltre la porta della stanza, del loro micromondo. Poi si lasciarono andare.

Non si erano spogliati da quando Michael le aveva confessato la verità sul suo passato, consapevoli entrambi di dovere elaborare sia quella storia, che quanto accaduto tra loro e Janet. Al momento però un fuoco stava divampando nei loro corpi, devastante quanto le fiamme nella Chiesa Occidentale: era passione, sollievo, adrenalina, era il sangue che di nuovo sentivano scorrere nelle vene; era il pensiero di ciò che avevano subìto, la morte che avevano scampato ripetutamente nel giro di poche ore. Avevano bisogno di sentire la pelle l'una dell'altro, accertarsi che fossero vivi e respirassero ancora. Conoscevano un solo modo per comunicarsi l'euforia che stavano provando, e lo fecero senza più preoccuparsi di fare rumore.

Il Richiamo di Cthulhu: Il GuardianoWhere stories live. Discover now