Capitolo Ottantotto

5.7K 215 50
                                    

Kayden's Point Of View

Sono un coglione.

Volevo proteggerla dagli altri ma alla fine sono stato io la sua rovina.

Mi prendo la testa tra le mani continuando a piangere. È solo colpa mia. Kimberly non doveva finire in questo casino. La mia dolce e piccola sorellina doveva continuare a fare l'università, diventare una procuratrice, e avere un futuro brillante degno di lei... Invece ora sta giacendo su un letto d'ospedale.

E se non aprisse più gli occhi? E se non rivedessi mai più i suoi occhi azzurri?

Non ce la farei.

<<Kayden apri la porta.>> La voce tremolante di mia mamma mi giunge alle orecchie.

Appena i miei genitori hanno saputo di Kimberly hanno preso il primo volo e sono tornati a casa.

Sto in silenzio senza proferire parola.

Sento mia madre appoggiarsi alla porta. <<Tesoro...>>

<<Dovevo essere io al suo posto.>> Mormoro.

<<Kayden. Non dirlo nemmeno per scherzo. Tutto l'impegno di Kimberly andrà sprecato.>> Risponde mio padre, cerca di essere forte ma si sente che sta per crollare anche lui.

<<Non merito di essere vostro figlio, sono un completo disastro.>>

<<Tesoro non dire così.>> Risponde mia mamma piangendo.

Mi allontano dalla porta e mi metto a letto, la testa mi sta scoppiando, è da ore che sto piangendo ininterrottamente.

<<Noi stiamo per andare da tua sorella... Non vuoi venire con noi?>>

Non rispondo e chiudo gli occhi, sento i passi dei miei genitori allontanarsi, se ne sono andati.

Sospiro trattenendo altre lacrime.

<<Ky!>>

<<Kayden guarda! Kimberly sta cercando di dire il tuo nome!>>

Guardo la mia sorellina, è così piccola e sbava in continuazione.

<<Fa un po' schifo.>> Dico continuando a mangiare il cioccolatino che mi ha dato papà prima di andare a lavoro.

<<Kayden! Non si dice così!>> Mi sgrida mamma. <<Oh no la pappa si sta riscaldando troppo.>> Si alza da terra e corre in cucina.

La mia sorellina mi guarda e ride.

Faccio una smorfia di disgusto e appoggio un dito sulla sua spalla spingendola leggermente. La bambina cade sul suo sedere, mi guarda imbronciata e proprio quando pensavo che avrebbe pianto, se ne esce con una risatina adorabile.

<<Ky! Ky!>>

Sul mio viso compare un sorriso. Che stupida che è mia sorella.

La bambina dagli occhi azzurri gattona verso di me, si aggrappa al mio braccio e si mette in piedi. Poi mi prende la faccia con le sue manine e inizia a mangiarmi la guancia.

<<Ew!! Mamma!>>

La donna non tarda ad arrivare, scoppia a ridere vedendo la scena e fa subito qualche foto col suo telefono. <<Kayden le hai fatto qualcosa?>>

<<No.>> Mento.

<<Hmm...>> Sorride mia madre. <<Kimberly anche se ha solo un anno sembra essere un po' vendicativa.>>

Apro gli occhi rimettendomi seduto sul letto, devo uscire non posso stare in questa casa.
Ci sono troppi ricordi legati a lei.

***

Sono uscito di casa pensando di scappare dai ricordi, ma senza nemmeno accorgermene sono arrivato davanti all'ospedale.

Mi sale come un groppo alla gola solo a pensare che lei è qui al posto mio, per colpa mia.

Prendo un respiro profondo ed entro, dopo aver chiesto informazioni ad un infermiera arrivo davanti ad una stanza.

I miei genitori sono seduti fuori ad essa.

<<Dov'è lei?>> Domando cercando di sembrare più calmo possibile.

Odio mostrarmi debole.

Mia mamma indica la stanza davanti a noi con un cenno della testa.

<<È sveglia? Come sta?>> Chiedo speranzoso di sentire buone notizie.

Mio padre scuote la testa. <<Kayden forse ti dovresti sedere.>>

Il cuore mi salta di un battito.

No no no. Non può essere. Kimberly non può avermi lasciato.

<<Papà...>> Lo guardo con le lacrime agli occhi. <<Ti prego dimmi che non è quello che sto pensando.>>

<<Tua sorella è in coma. I medici hanno detto che le probabilità che si possa svegliare sono alte. Solo che non sanno quando. Ci hanno consigliato di non lasciarla mai da sola e di continuare a parlarle.>>

Sospiro di sollievo. È viva.

E io farò di tutto per riportarla indietro.

Mi asciugo velocemente le lacrime. <<Posso entrare a parlarle?>>

<<Certo, ora c'è Serina.>>

Entro nella camera d'ospedale che è stata assegnata a Kimberly, la numero 103.

Serina è davanti a mia sorella e le sta tenendo la mano.

Appena mi vede il suo sguardo cambia. Lascia la mano della sua migliore amica e viene verso la mia direzione.

Si ferma a pochi centimetri da me, mi guarda per un istante e mi tira uno schiaffo.

La mia faccia quasi non si gira di lato. Sembra quasi uno degli schiaffi che mi tirava Kimberly.

Non dice nulla ed esce, saluta i miei con un abbraccio e sparisce dalla mia vista.

Mi tocco la guancia che ha iniziato a bruciarmi un po'.

<<Le hai insegnato tu a tirare quei colpi eh?>> Domando con tono ironico sedendomi affianco al letto.

Alzo lo sguardo per la prima volta su di lei.

È pallida. Sembra star dormendo, non riesco a vedere i suoi occhi azzurri.

Le sfioro la mano ma me la rimetto subito in tasca.

<<Mi manchi Kim...>> Le dico. <<Ti prego svegliati ok? Giuro che sarò il fratello più bravo del mondo. Ti prometto che non combinerò più casini. Non ti metterò mai nei guai di nuovo. Ti voglio bene. Non posso vivere senza di te Kim. Se non ti svegli...>> La mia voce inizia a tremare.

Mi alzo di scatto ed esco. <<Potete entrare voi. Torno a casa.>>

My brothers bestfriendजहाँ कहानियाँ रहती हैं। अभी खोजें