17.

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Kayla

Quando ho detto di voler atterrare a Singapore non credevo che il viaggio sarebbe stato così lungo, ma dopo ventiquattro ore trascorse fra aerei e aeroporti vari finalmente sono arrivata a destinazione.

Non ho la più pallida idea di dove andare e di come muovermi in questa città enorme, che già dall'aeroporto si mostra particolarmente affollata e confusionaria.

Cerco di farmi strada verso l'uscita, ed è proprio lì che vedo una donna con un cartello in mano con su scritto il mio nome, poi subito dopo un messaggio.

Spero tu abbia fatto buon viaggio!
Shana, la tua nuova collega, ti accompagnerà a casa.
So che sei appena atterrata ma
inizia adesso il vero viaggio.

Leggo le parole di Kaden e sorrido inevitabilmente, come una bambina felice dinanzi allo zucchero filato. Il cuore mi balza in gola, mai nessuno ha avuto per me questo genere di attenzioni e, Kaden ha ragione, è adesso che inizia il mio viaggio.

« Sei Shana? »

Dico alla biondina esile con gli occhi cioccolato.
E lei dolcemente mi sorride annuendo alla mia domanda.

Mi indica la strada verso la sua auto, una modesta Range Rover, dai sedili in pelle così comodi che potrei addormentarmi all'istante.

« Come hai fatto a farci entrare tutto lì dentro? »

Accenno un sorriso nel guardare il mio borsone mezzo vuoto e poi sposto lo sguardo all'esterno del finestrino. La città che si snoda ai miei occhi è meravigliosa, ricca di luci, grattacieli, sembra muoversi tutto così velocemente qui, eppure è questo il posto dove troverò la mia pace.

Voglio essere positiva per la prima volta in vita mia, voglio che vada davvero tutto bene.

« Sono più modesta di quanto possa sembrare »

« Sarà un piacere averti con noi a lavorare »

« Non vedo l'ora di iniziare, domani a che ora? »

Impugna lo sterzo fra le mani e mi rivolge un sorriso.

« Tu domani riposi un pochino, Kaden ha ordinato di darti tre giorni di pausa così da averle il tempo di riprenderti, il jet lag adesso non lo avverti ancora ma domani sarà terribile »

Si è davvero preoccupato di darmi del tempo per riprendermi? Non credevo esistessero al mondo ragazzi così premurosi e attenti.

« È Kaden il responsabile di questa sede? »

« Si, ma ha una delegata, la signorina Reynolds, te la presenterò presto »

« E lui non viene mai? »

Le chiedo sfacciatamente, fingendomi poi disinteressata poiché mi concentro a guardare il panorama spettacolare.

« È venuto due volte, qui sta bene ma Parigi è la sua città, è lì che vuole restare »

« È lì che ha la sua famiglia, la sua ragazza anche, immagino »

Lei ridacchia mentre accelera ancora di più mentre ci immettiamo nell'autostrada trafficata.

« Si la sua famiglia sì, ma non ha più una ragazza, si sono lasciati ad un passo dalle nozze »

Midnight in ParisWhere stories live. Discover now