13.

154 29 73
                                    

Kaden

La volante dei carabinieri, parcheggiata dinanzi alla mia abitazione, fa allarmare mezzo quartiere. Tutti si stanno chiedendo cosa sia successo, ma non ho voglia di dare spiegazioni a nessuno, a quello ci pensa Aurore che, discretamente, intima a tutti di rientrare nelle proprie case e chiudere porte e finestre, poiché c'è stato un furto.

Quando i carabinieri entrano in casa sono quasi meravigliati dalla mia chiamata, nel soggiorno è tutto perfettamente in ordine, non c'è nemmeno un oggetto fuori posto. Ben diversa, invece, è la condizione del mio studio, dove una grande catasta di documenti giace sul pavimento.

« La finestra non è stata forzata, è stata aperta dall'interno, signor Collins »

Mormora il più altro fra i due, mentre continua a squadrare dall'alto al basso la finestra del mio bagno.

« E poi qui è troppo alto, il ladro si sarebbe dovuto arrampicare »

Come se un ladro non fosse in grado di farlo... Ma che razza di criminali hanno mai fermato questi due?

« Se fosse entrato da qui avrebbe lasciato sicuramente qualche traccia, ma la finestra è immacolata, non ci sono danni, e non ce ne sono nemmeno sulla porta »

La voce di Aurore lo interrompe da quel suo controllo assolutamente inutile e, burberamente, si volta verso di noi. Inizialmente la squadra con uno sguardo austero, i suoi occhi scuri percorrono il suo corpo dalla testa ai piedi, ma l'espressione del moro tatuato in divisa muta non appena i loro sguardi si incrociano.

Aurore indossa ancora il suo travestimento, e nonostante i tanti traumi della serata, il suo aspetto è impeccabile, non ha nulla fuori posto, fa girare la testa perfino a questo coglione incapace di fare bene il proprio lavoro.

Certo se smettesse di fissarla potrebbe fare meglio il suo lavoro.

« Qualcun altro ha le chiavi di questo appartamento oltre lei? »

« Solo io »

« Nemmeno la sua ragazza? »

Sposta la sua attenzione su Aurore che nel frattempo si sta togliendo la giacca, sarà l'adrenalina, ma qui dentro sta iniziando a fare molto caldo.

« Nono, io sono la sua vicina di casa »

Dice lei in risposta e io mi ritrovo a roteare gli occhi verso il cielo.

A fare il suo lavoro è pessimo, a investigare per capire se lei è fidanzata oppure no, è un genio invece.

« Sharon aveva le tue chiavi »

Dice Aurore avvicinandosi a me e io riprendo fra le mani la giacca che precedentemente le avevo prestato.

« Si ma non ha mai avuto un suo mazzo, gliele ho date io oggi, per la prima volta »

« Chi è la signora Sharon? »

Interrompe le nostre riflessioni l'altro carabiniere.

Ma a te che cazzo frega?

« Una ragazza con cui avevo una frequentazione »

Sto già usando il passato?

Vedere Aurore abbassare il capo alla mia affermazione mi fa capire che si sta già colpevolizzando, ma se ho intenzione di chiudere con Sharon non è assolutamente per gli sguardi che ho riservato ad Aurore, ma perché io e lei siamo assolutamente incompatibili.

« Ha vissuto in casa sua in questi giorni? »

« Si è stata qua, ma questo cosa importa? »

Rispondo stizzito mentre Aurore notando il mio nervosismo appoggia una mano sulla mia schiena e la accarezza lentamente, facendomi rilassare sotto il tocco leggero delle sue dita affusolate.

Midnight in ParisWhere stories live. Discover now