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Maëlle

Halloween è sempre stato il mio preferito dell'anno, più dell'estate, più del Natale, più di qualsiasi altra festività.

L'estate è bella se hai tanti amici, se hai una casa al mare e, se non hai sempre da studiare. Ma io ovviamente non ho mai avuto nulla di tutto questo. Non sono mai stata particolarmente socievole, non ho mai avuto tantissimi amici e, quei pochi che avevo, in estate abbandonavano Parigi per andare alla famosa casa al mare.

Noah aveva una splendida villa in Sardegna, ci andava ogni anno con suo padre e, restava lì per mesi interi.
Ivy andava a Madrid a trovare i suoi nonni, e poi di lì tutti a Maiorca, erano da sempre una famiglia inseparabile.
Elia, invece, andava in Costa Azzurra, nella casa di famiglia, dove si riuniva con tutti i suoi cugini. Ricordo che un anno, mentre i nonni ristrutturavano la proprietà, i cugini trascorsero l'estate a Parigi. Loro non sono nati qui, vivono in un piccolo paesino della Provenza, ma l'estate che hanno trascorso con noi è stata la migliore della mia vita. Ricordo di essermi presa una cotta per Lorenzo, il più piccolo fra i cugini. Ero troppo piccola per sapere cosa fosse l'amore, all'epoca avevo solo dodici anni, lui anche, ma mi reputavo innamorata persa di lui. Abbiamo trascorso diverso tempo insieme, giocato nel vialetto di casa, fatto una gita in montagna, e per la prima volta, in estate, non mi sono sentita sola. Ma questa spensieratezza è durata molto poco, perché l'anno successivo sono tornati tutti nella casa al mare, e io Lorenzo non l'ho mai più rivisto, ma nonostante ciò non ho mai dimenticato i suoi bellissimi occhi verdi.
L'unica persona che restava qui in città era Aurore. Ma Aurore era una bambina prodigio, spiccava per intelligenza su tutti e trascorreva l'estate a studiare e, a partecipare a stupide gare di matematica, nelle quali primeggiava sempre su tutti gli altri concorrenti.

Il Natale, invece, non mi è mai piaciuto perché il Natale è famiglia, amore, calore, affetto, e io sono cresciuta privata di tutto questo. Queste piccole ma grandi cose le possiedono tutti i bambini al mondo, ma io non mi sono mai sentita ben voluta in questa casa. Da piccola non esisteva Babbo Natale, esisteva solo la mia tata odiosa che mi rimproverava se volevo uscire fuori a giocare con la neve. Non esistevano i regali perché i miei erano sempre in viaggio, dicevano che si trattava di lavoro, ma ora sono più che certa che, i viaggi nel periodo natalizio, erano gite ai mercatini dell'Alto Adige e degli impianti sciistici di St. Moritz.

Tutte queste cose non esistevano da bambina ma non esistono nemmeno ora. L'unica cosa bella che ho è la mia classica festa di Halloween, dove casa si riempie di zucche e di lanterne, di alcool e musica, il cui eco è così forte da allontanare la solitudine e la tristezza.

Così, come di consuetudine, preparo gli inviti per quella che sarebbe stata la festa più grande e bella di tutta la città e, li distribuisco di persona, infilandoli nelle cassette delle lettere di ciascuno degli invitati.

Girare per  tutta Parigi a piedi per distribuire, inviti per molte persone, è una noia mortale, ma io amo fare lunghe passeggiate e godermi il paesaggio autunnale. Gli alberi sono quasi completamente spogli, la città è inondata da foglie rosse e marroni che fanno un rumore piacevole ogni volta che le pesto, ed il il vento mi scompiglia i capelli e punge la pelle mi trasmette una sensazione di libertà.

E così, dopo una lunga passeggiata, ho consegnato tutti gli inviti.

Chissà chi lo accetterà..

Chissà chi lo accetterà

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Midnight in ParisWhere stories live. Discover now