« Potrebbe aver notato qualche movimento, sarebbe utile interrogare anche lei, è reperibile al momento? »

Il tipo bassino sembra più in gamba di quel coglione che continua ad osservare Aurore come se fosse una preda e, non perde occasione per far finire lo sguardo sulla sua scollatura.

Mentre il tipo biondo, dallo sguardo gentile, conduce Aurore in cucina e la invita ad accomodarsi così da poterla interrogare, io mi avvicino a quel coglione.

« Ti conviene smetterla o giuro che questa sera non torni a casa con le tue gambe »

Sussurro a bassa voce in modo che gli altri non possano sentirmi e sfilo dalla tasca dei pantaloni il mio cellulare per comporre il numero di Sharon, ma non è raggiungibile.

Mentre nell'altra stanza inizia l'interrogatorio di Aurore, io compongo nuovamente il suo numero. La chiamo più e più volte, ma il risultato è sempre lo stesso: Sharon non risponde alle mie telefonate.

Che senso ha ignorarmi così?

Quando i carabinieri vanno via, il vicinato si riversa nuovamente in strada e io esco fuori per poter rispondere alle mille domande delle mie anziane vicine che, anche in piena notte non perdono occasione per impicciarsi degli affari altrui.

Ma mi rendo conto che un furto in una delle zone più sicure e lussuose della città desta sospetto, e quindi cerco di tranquillizzarle.

« Ci penserò io domani a sistemare tutto questo, e chiamerò un fabbro per far cambiare la serratura »

« Conoscendoti finirai per mettere tutto in ordine adesso e non dormirai nemmeno un secondo »

« Tu vai a riposare adesso »

« Posso restare con te stanotte? »

« Io non dormo sul divano stanotte però »

« Mmh, non ci sono problemi »

« Fila su, veloce »

Le dico e lei velocemente corre su per le scale mentre io la seguo.

« Ti dò una maglietta »

Le una semplice maglietta nera e lei si volta di spalle e, subito dopo, scosta i lunghi capelli castani che le ricadono sulla schiena.

« Grazie, me lo sbottoni? »

Mi sussurra a bassa voce mentre io mi avvicino a lei e poggio una mano alla base della sua schiena, per poter sbottonare il suo corsetto.

« Ecco fatto »

Mi sento quasi in imbarazzo, conosco Aurore da anni ma non eravamo mai stati così vicini, non l'avevo mai vista con occhi diversi e ora sento di esserne irrimediabilmente attratto.

« Puoi voltarti? »

Ed io non esito a eseguire la sua richiesta per non metterla in imbarazzo. La sento mettersi a sedere sul letto per poter slacciare quegli lunghi stivali che aveva ai piedi e poi sfilare giù il corsetto.

Nel frattempo anche io ne approfitto per spogliarmi e sfilo la maglietta e successivamente i pantaloni neri, e combatto con tutto me stesso per non dare un'occhiata nello specchio per vedere lei a che punto fosse.

« Ho fatto »

Mormora mentre prende tutte le sue cose e le poggia sulla poltroncina affianco al letto e io mi volto verso di lei.

Quando nota che non sto indossando nulla abbassa leggermente lo sguardo imbarazzata, o forse semplicemente non vuole mettermi a disagio, fatto sta che quando fa così è più carina del solito.

Midnight in ParisWhere stories live. Discover now