UN ABBANDONO IMPROVVISO

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Questa era la parola che stavo aspettando da mesi senza rendermene conto, ma ora sapevo esattamente cosa fare.

Mi spostai davanti a Heeseung, lo guardai fisso negli occhi, poi gli cinsi il collo con le braccia e lo baciai. Le sue mani arrivarono tremanti alla mia vita, e io sorrisi, per poi appoggiare la testa sulla sua spalla, alzandomi sulle punte dei piedi:

"E' abbastanza?"

Lui mi fissò con occhi vuoti, pensierosi:

"Non avevi mai preso l'iniziativa in modo serio..."

"Lo prendo come un si"

Sorrisi, e Heeseung fece lo stesso, per poi prendermi per la vita e sollevarmi fra le sue braccia come una bambina.

"Dai, andiamo a bere il tè..."

Annuii e lo presi per mano, aprendo lentamente la porta della baita.

Ed ecco che sentii qualcuno mugugnare di dolore, e vidi la fronte di Sunoo viola per l'impatto contro la porta...

"Ci stavate guardando dallo spioncino?"

Era la prima volta che la voce di Heeseung pareva seccata, ma io capii immediatamente che stesse recitando, e feci finta di essere arrabbiata anche io:

"Veramente... che storia sarebbe? Heeseung, glielo hai chiesto tu? Era uno scherzo per caso?"

Questo mi guardò stupito, e io gli feci discretamente l'occhiolino. Il suo piccolo ghigno mi fece capire che avesse intuito, e gli lasciai andare la mano seccamente:

"Come ti permetti? Sono un gioco? Uno spettacolo per gli altri?"

L'espressione atterrita di Heeseung era da premio, ma io sapevo che gli altri fossero gli unici a crederci:

"Non ci posso credere..."

Mi allontanai, facendo finta di essere sul punto di scoppiare a piangere, e Jay si alzò:

"Dai Y/N... siamo stati noi! Hee non ci ha detto nulla"

"Sul serio!"

Jungwon si era alzato accanto a Jay, e io li guardai con la mia falsa distruzione stampata in faccia... poi fissai Heeseung, e scoppiai a ridere:

"CHE POLLI! CI SIETE CASCATI!"

Mi tenni la pancia, senza fiato, e quando mi calmai trovai ancora le facce stupite degli altri. Heeseung mi raggiunse, e mi baciò dolcemente, per poi girarsi verso gli altri. Sunoo ci fissò sconcertato:

"MI AVETE FATTO PRENDERE UN COLPO!"

"Così impari a spiarci".

Il vecchietto, che ci aveva guardato silenzioso fino ad allora, sorrise:

"Devo ammettere che c'è una bella intesa fra di voi... anche se io ovviamente avevo capito che fosse una farsa".

Ci guardava con una certa benevolenza, e io ricambia lo sguardo, per poi guardare il ragazzo accanto a me:

"Beh, in effetti è saggio!"

Sorrisi a Heeseung, che mi abbracciò stretto.

Tanto stretto, che sentivo le mie costole frantumarsi piano piano...

"Smettila! Mi soffochi così!"

La mia esclamazione fece sgranare gli occhi di tutti, ma Heeseung non parve preoccuparsi, e mi scompigliò i capelli con un sorriso.

"Bene, ora che avete finito di dimostrarmi che avrò a breve dei nipoti... posso capire perché siete qui?"

Ecco, ci eravamo quasi dimenticati il motivo di tutto quel viaggio. Tutto quel disastro, per poi scordarsene appena arrivati alla fine. Heeseung mi prese per mano e mi fece sedere, poi si grattò il mento pensieroso.

Lo fissai, ma prima che potessi chiedergli cosa avesse da guardare mi fece alzare in piedi, si sedette al posto mio, e poi mi tirò, appollaiata sulle sue ginocchia...

Sarei potuta impazzire, ma l'unica cosa che feci fu sfiorare le sue mani, attorno alla mia vita, e appoggiarmi al suo petto per stare più comoda.

"Abbiamo finito con le romanticherie? Potete spiegarmi perché state invadendo casa mia?"

Heeseung sorrise, o almeno intuii che lo stesse facendo, e lo sentii parlare, il suo fiato sul collo:

"Siamo qui per la pietra"

Il suo avo ci guardò sconcertati, poi scoppiò a ridere come un pazzo:

"Intendete quella che ho buttato nella neve e non ho più ritrovato?"

"COSA?!"

L'esclamazione era venuta più o meno da tutti, e il vecchio aveva annuito:

"Ma si! Non aveva nessun potere magico, e sinceramente era anche pesante e ingombrante... serviva solo a farvi litigare".

Niki lo stava fissando come se potesse impiccarlo vivo:

"Quindi siamo venuti qui per... nulla?"

Lui e Sunghoon si scambiarono un'occhiata, poi fissarono me e Heeseung, scuotendo la testa.

"Voi piccioncini ci dovete UN SACCO di favori..."

Guardai sconcertata il vecchio, distogliendo lo sguardo dalla fiamma che scoppiettava arzilla nel caminetto.

"Ma... ci sono guerre da noi! Siamo divisi... come è possibile che-"

"Quella pietra non portava la pace, e questa è la prova"

Il viso del vecchio era serio, ma in qualche modo sembrava che le rughe si fossero appianate, e che un giovane uomo ci stesse guardando da dietro gli occhi slavati...

"Quella pietra non vi ha uniti. Siete stati voi ad accorgervi di non essere diversi."

Guardai Heeseung stupita, poi entrambi annuimmo: non ci eravamo legati solo perché dovevamo cercare la pietra assieme... in realtà ci avevamo pensato poco, rispetto a tutto il resto.

Allentai la stretta delle mani di Heeseung sul mio stomaco, e mi alzai in piedi, prendendo un respiro profondo:

"Ragazzi... forse è ora di tornare a casa"

"COSA? Ma non abbiamo nulla!"

Jay mi guardò sconcertato, e io lo fissai di rimando, seria:

"Non è vero. Abbiamo molto invece; abbiamo capito di poter andare d'accordo. Dobbiamo solo dimostrarlo".

Heeseung si alzò accanto a me, e mi abbracciò da dietro:

"Sono d'accordo..."

Il vecchietto intanto si era accasciato sulla sedia, ed era tornato il piccolo essere raggrinzito di prima. Fece cenno a Heeseung di avvicinarsi, con la mano stanca, e io lo seguii.

"Nipote..."

Fu quello che bisbigliò, ma la guancia che toccò fu la mia:

"Tratta bene il mio Heeseung... ho aspettato questo momento da tempo... e ora che qualcuno è venuto fino a qui per poter riportare la pace, posso andarmene..."

Lentamente le sue mani cominciarono a sgretolarsi in polvere, e in una scia di fumo sparì su per il caminetto...

E il vecchietto non c'era più. Era talmente strampalato che avrebbe potuto essere un miraggio, ma sapevo benissimo che non lo era affatto...

"Non è morto per nulla"

Mi voltai sorpresa, e sorrisi: tutti erano in piedi, e Jake guardava me e Heeseung risoluto.

"E' ora di spiegare un paio di cose ai nostri genitori".

Uscimmo da quella baita mentre il fuoco lentamente moriva, e piano piano tutto cominciò a ritirarsi, dalle fondamenta al tetto. Ed ecco che non c'era più nulla; si vedeva solo un vuoto in mezzo alla neve.

Qualcosa mancava, anche se nessuno tranne noi avrebbe mai capito cosa. 

ELEMENTSWhere stories live. Discover now