AL MASSIMO MORIRO'

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Aprii la scatola con mani tremanti, e ci mancò poco che non la facessi cadere. Presi un respiro profondo: " O-ora dovresti... b-beh... tu togli il maglione intanto, credo che al petto ci penserai tu, ma le braccia e il viso posso darti una mano...".

Cosa stavo facendo? Per un secondo sperai che tutto ciò fosse solo un sogno...

Deglutii, mentre Heeseung si toglieva il maglione grigio, e lo appoggiava accanto a se. Inorridii: la sua maglia era piena zeppa di sangue. Alcune chiazze erano ancora fresche.

Sfiorai la macchia più scura, e quindi più secca, sospirando: "Come hanno potuto...?".

Incrociai gli occhi di Heeseung, e fui costretta a riabbassare lo sguardo.

Nessuno mi aveva chiesto di medicarlo, e in qualche modo era il secondo aiuto che gli davo, ma mi sentivo in dovere di farlo.

Aprii la bottiglietta d'alcool che la mia zia iperprotettiva mi aveva regalato per il sedicesimo compleanno. Sparsi un po' del liquido giallognolo su un batuffolo di cotone e sospirai, prendendo il braccio di Heeseung, delicatamente. "Brucerà un pochino..." bisbigliai, ma Heeseung non sembrava preoccupato.

Mi resi conto però, di non averlo visto così serio da quando era arrivato.

Presi un respiro profondo: era quasi peggio per me, che dovevo farlo, che per lui. Sfiorai il taglio più grande sul suo braccio, e lui sibilò di dolore. "Mi sa che serviranno molti cerotti..." bisbigliai. Presi il batuffolo, e cominciai a pulire le ferite, cercando di non fare caso ai mugolii di Heeseung. Sapevo che fosse doloroso, e lui stava essendo anche troppo forte, ma mi faceva tremare pensare al male che potesse provocare tutto ciò. Cominciai ad applicare i cerotti, e ogni tanto, a pulire con acqua il sangue secco tutto attorno. Ci misi almeno mezz'ora solo per le braccia, e sospirai, quando venne il turno del suo viso.

Aveva un lungo taglio poco sotto l'occhio, che mi fece deglutire di paura: se lo avessero colpito poco più su... "Sul viso non mi hanno fatto nulla, sono stati gli alberi...".

Heeseung sorrise, e io annuii: " Meglio così... comunque sono dei brutti tagli, e credo tu abbia anche delle schegge incastrate... sono piccole ma potrebbero creare infezione, e se lo facessero sotto l'occhio sarebbe un problema". Lui annuì, e si azzardò a fare una domanda: " Quindi... dovremo toglierle, vero?"

Annuii, quasi più riluttante di lui: " Meglio fare prima quello...".

Tirai fuori un piccolo ago dal mio kit medico: " Questo lo userò sulla guancia e sulla fronte... sotto l'occhio troverò un altro metodo...".

Rigirai il ferro fra le dita, concentrandomi, e questo cominciò a scaldarsi, fin quasi a diventare incandescente. Quando guardai Heeseung spalancai gli occhi: aveva un po' di neve appollaiata sulla testa, e gli occhi che tendevano all'azzurrino. "Heeseung sei... insomma hai..." Lui scosse la testa, per togliere la neve dai capelli, e sorrise imbarazzato: " Mi capita quando mi agito...". Sorrisi, e senza neppure pensarci, avendo la mano vicino alla sua guancia per togliere la spina, lo accarezzai: " Tranquillo, non farà male...".

Quando mi resi conto di cosa avessi appena fatto, fu il mio turno di agitarmi. Sentii l'imbarazzo risalirmi lo stomaco sotto forma di fiamma, e tossicchiai fumo e cenere, che andò a spargersi sulle lenzuola appena lavate.

Heeseung mi guardò ridacchiando: " Allora ti innervosisce toccarmi, eh?". "Non mi innervosisce toccarti! Ho il raffreddore!".

Nonostante tutto fui felice che Heeseung avesse fatto quel piccolo scherzo... almeno l'atmosfera era diventata meno intima, e più sostenibile per il mio curriculum da "single professionale".

"Ok, ora devi stare fermo..." bisbigliai. Fui di nuovo costretta a mettergli una mano sulla guancia, per tendere la pelle, e manovrai con l'ago finché non tirai fuori tutta la spina. "Fatto! Un'altra ancora e poi quella-" "Sotto l'occhio..." completò Heeseung, stringendo le labbra e arricciando il naso in un espressione che lo fece sembrare ancora più carino di quanto non fosse già.

MA COSA STAVO PENSANDO? Lui non era carino, era solo strano...

"Non fare facce strane, altrimenti la spina potrebbe andare più in profondità..." borbottai, e cominciai a disinfettare la zona dove c'era la spina, per poi toglierla lentamente. Disinfettai di nuovo, e deglutii. "Bene... quella sotto l'occhio... forse sarebbe meglio che uscisse da sola, ma ho paura che si gonfi, o faccia infezione".

Heeseung sospirò: " Che dici di... non so... andare in un ospedale?".

Come poteva essere così stupido?

"Heeseung, caro, in un ospedale hanno bisogno della tua carta d'identità. E sulla tua carta d'identità c'è scritta la tua provenienza e il tuo elemento. Ora, secondo te cosa penserebbero trovandone QUATTRO?!". Heeseung annuì, poi sorrise beffardo. Si avvicinò, e io indietreggiai, appoggiando le mani dietro la schiena per non cadere. Il suo naso arrivò a pochi centimetri dal mio: " Mi hai forse chiamato, caro? Allora non ti spiace essere la mia ragazza dopotutto...".

Lo respinsi come la prima volta, alzando gli occhi al cielo: " CERTO che mi spiace. Era un modo di dire. E poi tu hai detto che non staresti con me neppure-". "Quello che dico conta poco" Tagliò corto Heeseung, e mi afferrò la mano con l'ago, portandola all'altezza dell'ultima spina. "Forza provaci, al massimo morirò...". "AL MASSIMO MORIRAI? MA TI SENTI?!" Esclamai, poi presi un respiro profondo: " Va bene, lo farò. MA SOLO perché preferisco che mi accusino di omicidio, che di aver portato un... un... ESSERE in casa mia".

"Come sei gentile" borbottò Heeseung, facendomi alzare gli occhi al cielo. Disinfettai di nuovo la ferita, e cominciai a maneggiare tirando la pelle, e cercando di dirigere la spina lontano dall'occhio, o almeno di farla uscire lateralmente, dal basso. Dopo almeno cinque minuti ci riuscii, mentre il sangue cominciava a scendere a goccioline. Disinfettai, e misi un cerotto. "Ok, ora restano tagli? Mmm... ah si su..." Sgranai gli occhi: il taglio era appena attaccato alla bocca di Heeseung... ci finiva proprio sopra, spaccando leggermente il labbro... "Che c'è?". Scossi la testa: " Nulla...".

Cominciai a disinfettare come se nulla fosse, e mi ritrovai costretta ad appoggiare una mano poco lontano dalle sue labbra, mentre asciugavo...

"Y/N, preferisci pasta a- COSA STATE FACENDO?!". 

ELEMENTSWhere stories live. Discover now