SCAMPATA PER UN PELO

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Feci alzare Heeseung, guardandomi intorno frettolosa, poi mi diressi verso l'armadio. Ce lo infilai dentro, e lo guardai con occhi di fuoco (letteralmente): " Parla, muoviti, RESPIRA TROPPO FORTE, e se non ti uccidono i miei lo faccio io".

Heeseung annuì sorridendo, come se quella fosse una partita a nascondino, e non questione di vita o di morte.

Ebbi appena il tempo di guardare Heeseung una volta, che la porta si aprì. "Si mamma? E' bellissimo- CIOE', SEI BELLISSIMA!" Esclamai.

Cosa mi stava succedendo? Avevo forse appena detto che un... un essere con strani poteri fosse BELLISSIMO?

Non potevo credere alle mie parole, e mia madre neppure: " Sono bellissima? Y/N, cosa hai combinato? Hai bruciato di nuovo i capelli di Riki?"

Non ci potevo credere

"No mamma! Avevo sei anni! E poi sai che vuole essere chiamato Niki".

Ero incredula: com'è che tutte le persone pensavano a me solo come "quella che bruciava i capelli?".

Parlando invece del nome di mio fratello, lui preferiva semplicemente Niki. Quando gli veniva chiesto il perché, rispondeva che la N gli piacesse di più.

Come sempre, l'espressione di mia madre virò dal sospetto alla scocciatura: " Io lo chiamo con il suo nome, perché sono sua madre. Non mi interessa come diamine si vuole far chiamare. Per me è Riki".

"Certo mamma..." borbottai, dando ancora le spalle all'armadio, standoci appoggiata per evitare che lei vedesse all'interno.

Normalmente avrei difeso mio fratello, riguardo all'unica cosa sulla quale concordavo con lui, ma stavolta ero impegnata mentalmente a mascherare il fatto che stessi sudando una maglietta intera in meno di un minuto.

Evidentemente però non ero brava a nascondere l'ansia, perché mia madre mi squadrò per qualche secondo prima di entrare, chiudendosi la porta alle spalle con un cigolio. "Quindi... non hai bruciato i capelli di tuo fratello ma... lo hai chiuso nell'armadio?"

Io dovevo ancora comprendere come facessero le mamme a sapere sempre tutto.

"NO!" Esclamai pallida, capendo di essere nei guai fino al collo.

Mia madre non ci mise molto a superarmi e ad aprire le ante, che emisero un cigolio sonoro, come tutto il resto della casa d'altronde. 

"M-mamma ti posso spiegare..." Cominciai, ma non ci fu bisogno di parole: Heeseung era sparito. Smaterializzato. Non c'era più.

Una fitta di tristezza mi attraversò il cuore: Se n'era andato per sempre? Oppure me l'ero solo immaginata?

Mia madre si voltò, risvegliandomi dai miei pensieri: " NISHIMURA Y/N, SEI NEI GUAI! Nascondermi una cosa del genere, è inammissibile!".

Spalancai gli occhi: che lei lo vedesse e io no? Non era possibile... comunque sembrava che ci fosse qualcosa che non le andava bene.

"M-ma mamma-" lei non mi lasciò finire la frase, perché tirò fuori uno dei miei vestiti dall'armadio, indicandolo. Lo guardai meglio e arrossii; ora ricordavo perfettamente:

lo avevo indossato il giorno in cui avevo cercato di dichiararmi al ragazzo che mi piaceva. Il risultato era stato disastroso: mi ero agitata, balbettando, e quasi dando fuoco al giacchetto che ancora stava appeso nel mio armadio, e che ora mia madre teneva in mano infuriata...

Mia madre si massaggiò la fronte con due dita: " Y/N... capisco che l'adolescenza sia difficile, ma devi imparare a controllarti!".

Abbassai il capo e annuii: " Si mamma...".

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