Capitolo 27

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-come sta Rexha?- domandò Morgan a Jedd e Pierre mentre camminavano per i corridoi del castello.

-è rinchiusa in camera da una settimana e non parla con nessuno secondo te come sta? La sta vivendo davvero male e non si è trovata nemmeno a fronteggiarlo l'assassino- sbottò Pierre che non riusciva davvero a capire il comportamento della gemella, ma proprio per niente.

"Pierre ha il nome della nonna che è stata uccisa da quell'uomo è normale che si sia spaventata" cercò di farlo calmare Jedd.

-Jedd ha ragione ma la cosa che a me fa strano è il fatto che mio cugino sembri essere tranquillo- continuò Morgan fissando truce in direzione di Jedd che si bloccò anche perché erano arrivati davanti alla porta della camera di Rexha alla quale Pierre bussò subito.

"perché non dovrei esserlo?"

-perché il tuo ragazzo è in prigione, nelle prigioni di pietra, da una settimana-

"e allora? Non è più il mio ragazzo" concluse il discorso li Jedd anche perché Rexha aveva leggermente aperto la porta osservandoli tutti e tre per poi sbuffare.

-che ci fate qui?- chiese la bionda aprendo maggiormente la porta e finalmente permettendo a qualcun altro oltre sua madre di entrare nella camera. Pierre non ci pensò due volte prima di stringere la sorella a se.

-ci stai facendo preoccupare e se solo Kalea non stesse a letto malata perché si è messa a cavalcare sotto la pioggia sarebbe venuta qui a sua volta- le disse Morgan chiudendo delicatamente la porta della camera della ragazza alle sue spalle.

-mi sono spaventata- rispose Rexha ancora tra le braccia forti di Pierre e la bionda si sentì davvero tanto al sicuro in quel momento.

-ci devi ancora dire come ti sei accorta di quello che stava succedendo- sussurrò Pierre -è solo grazie a te che siamo riusciti a impedire a quell'uomo di uccidere Jedd-

-dov'è Rhys?- non rispose alla domanda la ragazza osservando però attentamente tutti i presenti e soprattutto Jedd che aveva fatto una faccia strana al sentire il nome del moro.

-ehm...non sai che tuo fratello lo ha spedito nelle prigioni di pietra?- domandò titubante Morgan indicando Jedd e Rexha sgranò gli occhi sconvolta.

-perché?- sussurrò confusissima.

"perché è il figlio dell'uomo che ha cercato di uccidermi ed era in combutta con lui fin dall'inizio. È letteralmente entrato nel castello per liberare il padre dalla prigione" spiegò Jedd distogliendo poi lo sguardo dalla sorella alla quale erano venute le lacrime agli occhi per quelle parole.

-se Rhys non mi avesse detto di scappare e chiamare le guardie saresti morto Jedd- sbottò Rexha con Pierre che la guardò sconvolto.

-Rhys?- le domandò proprio il gemello e lei annuì.

-stavo tornando in camera e l'ho notato al centro del corridoio, stavo per chiamarlo ma lui mi ha notata e mi ha fatto segno di non parlare per non attirare l'attenzione dell'uomo che era con lui. Ha usato la lingua dei segni per dire che eravamo in pericolo e che dovevo assolutamente scappare e chiamare le guardie- sussurrò ancora la bionda chiudendo un momento gli occhi. -Jedd Rhys potrebbe anche essere figlio di quell'uomo ma ha tentato di aiutarci questo non puoi negarlo-

"Rhys ha cercato di bloccarmi e mi ha mentito"

-ma ti ama-

"continuate tutti a dirmi che mi ama ma non me lo ha mai detto, diversamente da quanto ho fatto io, e ora capisco bene il perché" certo sapeva che in realtà Rhys non aveva mai capito i suoi "ti amo" e probabilmente non sapeva nemmeno che glielo avesse realmente detto ma era comunque stato lui a liberare il padre.

-se quello che dice Rexha è vero- iniziò Morgan attirando l'attenzione di tutti i suoi cugini su di se -significa che Rhys ha rischiato parecchio per non farsi scoprire dal padre mentre la avvisava. Quell'uomo poteva girarsi da un momento all'altro e notare la cosa. Rhys probabilmente è stato costretto-

-Jedd- disse a sua volta Pierre -parla con Rhys, solo voi due- e Jedd scosse la testa per niente voglioso di fare quella cosa. Aveva paura che vedendo il moro si sarebbe sentito male, stava resistendo solo e soltanto perché stava facendo finta che Rhys non esistesse ma era fattibile fino a quando non lo aveva davanti agli occhi. Parlare con lui significava fare i conti con la realtà che lui non aveva per niente voglia di affrontare.

-sei un cacasotto Jedd- sbottò Morgan -prima capivo che non volessi parlare con lui perché eri arrabbiato ma adesso hai anche scoperto che ha avvisato tua sorella e sei vivo anche grazie a lui. Devi parlargli assolutamente anche se fa male-

-concordo con Morgan e Pierre- sussurrò Rexha -sono davvero preoccupata per Rhys adesso. È rinchiuso in una prigione completamente da solo nonostante abbia cercato di aiutarci. Secondo me dovresti avere anche la sua prospettiva della situazione e poi capire cosa vuoi fare. Non basarti solo su quello che hai visto Jedd- e il castano si trovò a sospirare pesantemente per quelle parole che sapeva sotto sotto essere vere. Doveva conoscere anche il punto di vista di quello che era stato il suo ragazzo. Aveva agito impulsivamente ma allo stesso tempo aveva davvero tanta paura di rimanere nuovamente ferito per colpa del moro. Jedd stava anche per dire che ci avrebbe provato ma venne interrotto da qualcuno che aveva preso a bussare alla porta e Morgan, che era il più vicino dei quattro, andò ad aprire trovandosi difronte la madre.

-mamma?- chiese infatti il ragazzo osservando curioso la donna.

-scusate ma è appena arrivata una ragazza che ha chiesto di poter parlare con Jedd- disse Amalia osservando proprio il nipote interessato che la guardò confuso.

-una ragazza?-

-si Morgan, non so chi sia ma ha insistito così tanto per parlare con Jedd che sono sicura sia importante- e Jedd non poté far altro che annuire e quindi capire cosa volesse di tanto importante quella ragazza.

Royal's RevengeWhere stories live. Discover now