Capitolo 24

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"che sta facendo?" domandò Millicent verso Rhys osservando nel mentre Tobias con la coda dell'occhio che stava affilando quello che era un pugnale con un serpente decorato sull'elsa.

"lo vedi anche tu cosa sta facendo"

"intendo perché"

-voi due avete finito con quegli spasmi?- domandò Tobias non distogliendo lo sguardo dal suo pugnale -che cosa ti ha detto Rhys?-

-che non ha voglia di cucinare- rispose in automatico il moro alzando gli occhi al cielo.

-è una donna quello deve fare- ringhiò Tobias e Rhys fu costretto a tenere la sua migliore amica per un braccio prima che provasse ad attaccare suo padre rischiando anche di morirci visto che fino a prova contraria l'uomo aveva ancora il pugnale in mano -rallegrati rossa inutile almeno cucinerai per due persone in meno-

-papà non puoi uccidere gli ospiti della locanda!- protestò Rhys capendo male gli intenti del padre proprio nello stesso momento in cui nella sala stava entrando anche Greg che guardò male Tobias.

-non ucciderò nessuno qui dentro- rispose tranquillamente Tobias -noi due partiamo-

-per dove?- domandò sorpreso Rhys. In realtà non gli dispiaceva nemmeno tanto l'idea di partire visto che ormai era un anno che erano in quella locanda e lui davvero non ne poteva più.

-Yentari-

-davvero?- domandò ancora più sorpreso Rhys e con una leggera luce di speranza che gli si accendeva negli occhi ossidiana. Poteva ritornare a Yentari, poteva finalmente rivedere Jedd dopo un anno.

-certo devo portare a termine il lavoro- ma quell'altra risposta smorzò completamente la felicitò di Rhys che rimase a fissare sconvolto il padre.

-papà non puoi provare ad uccidere nuovamente la famiglia reale! Non hanno fatto niente di male e poi potresti finire di nuovo in prigione- il cuore aveva preso a battergli a mille e questa volta fu Millicent a stringergli il braccio cercando di farlo calmare anche se inutilmente. La ragazza era anche l'unica a conoscere la verità su Rhys e Jedd ed era anche l'unica che stava capendo perfettamente che meccanismo si era attivato nella testa del moro: doveva proteggere il suo ragazzo.

-questa volta non agirò da solo ma tu mi aiuterai e poi li ucciderò tutti in modo da non lasciare testimoni-

-no! Non ti aiuterò mai!- sbottò Rhys -non farò una cosa del genere perché io non uccido le persone-

-non hai scelta Rhys perché se non vieni con me ucciderò la rossa al tuo fianco- ridacchiò Tobias e Rhys strinse i denti per non scoppiare a piangere davanti al padre.

"va con lui" gli disse Millicent attirando lo sguardo sconvolto di Rhys "so che non ti piace l'idea ma se sei con lui potresti impedirgli di fare una strage e potresti anche rivedere Jedd" Rhys osservò la ragazza sotto anche lo sguardo attento del padre curioso di capire cosa stesse succedendo.

Rhys sapeva che doveva fermare il padre, ma non voleva farlo una volta essere arrivato alla capitale perché significava in qualche modo rivelare di essere suo complice. Non voleva che Jedd lo vedesse come un assassino, cosa che non era, ma Millicent aveva ragione. Doveva proteggere il suo ragazzo e tutta la famiglia reale che aveva imparato a conoscere e ad apprezzare. Probabilmente sarebbe stato dichiarato complice del padre e avrebbe del tutto perso la fiducia di Jedd ma quello era davvero l'unico modo per aiutare il suo ragazzo. Sempre se Jedd lo considerava ancora il suo ragazzo.

-vengo con te- si decise a dire Rhys sotto lo sguardo sorpreso del padre.

-credevo che la donna laggiù ti stesse costringendo a non venire invece ti ha fatto cambiare idea-

-non approvo quello che stai facendo- disse ancora Rhys -ma vengo con te-

-guardati, hai paura di me-

-si, ho paura di te e di quello che sei in grado di fare. Se la mamma non si fosse impuntata sul fatto che tu eri innocente io...- "io non avrei mai creduto che Jedd stesse mentendo quando diceva che tutti i criminali nelle prigioni di pietra si meritavano di restare all'interno della struttura" pensò il ragazzo senza però continuare la frase. Avrebbe imparato dal suo errore anche se non sapeva quanto gli sarebbe servito se fosse stato considerato complice del padre. Rhys però era certo di una cosa: non avrebbe più messo in discussione le parole di Jedd, mai più.

-tu?- domandò ancora Tobias cercando di capire cosa volesse dire il figlio.

-io vorrei tanto tornare alla mia vita di prima che mi hai letteralmente strappato- non riuscì a non dire Rhys senza accorgersi che con quelle parole aveva fatto infuriare a morte il padre che non ci mise molto ad avventarsi su di lui e con il pugnale realizzare un profondo taglio sulla guancia sinistra.

-dillo un'altra volta e ti conficco il pugnale in un occhio- ringhiò Tobias ritornando ad affilare il pugnale mentre Millicent, con mani tremanti per quello che era appena successo, stava cercando di capire la gravità della ferita di Rhys.

-ti resterà una cicatrice bella grande- sussurrò la ragazza osservando quel taglio davvero preciso -vado a prendere qualcosa per medicarti la ferita-

-brava donna fa il tuo lavoro. Partiremo dopo che ti avrà curato- ridacchiò Tobias nel mentre che Greg aveva passato a Rhys uno straccio per tamponare in parte il sangue. Rhys strinse la mano destra in un pugno maledicendosi per non avere i riflessi pronti e pregando di arrivare molto più preparato in caso di bisogno a Yentari. Non aveva nessuna intenzione di perdere Jedd e soprattutto non voleva vederlo morire per colpa di suo padre.

-Rhys guardami- disse Millicent una volta tornata con delle bende e Rhys fece come la ragazza gli aveva appena detto fissandola negli occhi e anche se non aveva emesso un fiato la rossa capì perfettamente che la mente del ragazzo che aveva difronte era ancora fissa sul principe Jedd.

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