Capitolo 35- Tutto è bene quel che finisce bene...

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Marcus

Sono tra le lenzuola di Jonathan e mi stiracchio sentendo un calore che mi inonda il petto. Lui sonnecchia al mio fianco ed è così sereno.

Non posso ancora credere a tutto ciò che è successo da quando l'ho conosciuto. Mi sento una persona totalmente diversa e questi mesi al suo fianco sono stati i più belli della mia vita.

Accarezzo il suo volto e lui si sveglia.

«Ehi, non ti ho sognato allora» mi dice con voce roca.

Il mio cuore si stringe e sussulta per lui «buongiorno anche a te amore.»

Sorride con gli occhi chiusi e risponde «mi hai chiamato davvero amore?»

Lo stringo a me mentre sussurro nel silenzio del mattino «è ciò che sei, sei l'amore.»

Rimaniamo in silenzio a stringerci come non abbiamo mai fatto, perché ora finalmente abbiamo la consapevolezza che niente potrà mai separarci.

«cosa farai ora che ti sei licenziato?»

Sospiro e rispondo «non ne ho la minima idea, ma tanto il mio uomo è ricco!».

Ride nell'incavo del mio collo ed io con lui «Il tuo uomo eh? Mi piace come suona».

«anche a me...»

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«Il figliol prodigo è tornato!» la voce di Janet è la prima ad accogliermi in ufficio.

«Sì, ma solo per poco JaneJane» non faccio in tempo a finire la frase che mi stringe a sé.

«Mi sei mancato. Non andare mai più via e per l'amor di Dio riprenditi quel cane da casa mia.»

Rido e ci dirigiamo insieme verso i nostri cubicoli.

«Ti rendi conto che tra poche settimane non lavoreremo più insieme?» guardo la mia amica come se la dovessi vedere per l'ultima volta.

Lei sbuffa e si appropria della mia sedia «non me lo ricordare...però ci vedremo comunque tutti i fine settimana. Ho deciso di iniziare una tradizione: il brunch della domenica solo noi quattro!».

Sorrido felice «sai, penso sia davvero un'ottima idea».

«Reed, nel mio ufficio»

La voce di Lyn mi richiama sull'attenti e lancio uno sguardo nervoso a Janet prima di seguire il mio capo nel suo ufficio.

Chiudo la porta alle mie spalle e quando mi fa cenno di accomodarmi, mi siedo di fronte alla sua scrivania.

«Visto che sei finalmente rientrato, volevo comunicarti che la promozione l'ha ricevuta la signorina Richardson» mi dice nervoso lui.

«Sì, ne ero a conoscenza. Jonathan me lo ha comunicato tempestivamente e insieme abbiamo convenuto che non fosse opportuno che ricoprissi io quella posizione. Janet è decisamente più portata per gli incarichi di quell'ufficio» rispondo risoluto.

Lyn mi fissa come basito «Non capisco cosa sta succedendo Marcus...perché hai buttato via quest'occasione? Perché mi pare di capire che Jonathan abbia cambiato idea sul candidato per via di una tua decisione. O mi sbaglio?»

Prendo un respiro profondo e poi dico «Non sarebbe stato opportuno che io e Jonathan lavorassimo insieme, non ora che siamo una coppia».

Lui mi guarda con un sopracciglio alzato e cerca di interpretare le mie parole come se avessi parlato una lingua a lui sconosciuta.

«Una coppia?» mi chiede confuso.

«Sì, Jonathan ed io stiamo insieme. È il mio fidanzato»

Il fatto di aver detto chi sono alla mia famiglia, mi fa sentire di avere le spalle coperte con il mondo intero e non ho più timore di pronunciare una frase come quella che ho appena fatto scivolare con serenità dalle mie labbra.

SADLY BUT MINEWhere stories live. Discover now