Trovare un senso a questo assurdo controsenso

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Mi sveglio in un letto che non mi sembra il mio: la luce arriva più forte e la brezza del mattino mi solletica il viso. Poi sento il braccio sinistro schiacciato sotto qualcosa. Trovo la forza di aprire gli occhi nonostante la stanchezza e vengo immediatamente annegato dalla luce. Sbatto le palpebre per riuscire a vedere e lei è lì a fianco a me, sullo stesso materasso, con i suoi capelli rossi che le coprono le guance e la pelle del viso imperlata di sudore. E poi ricordo: la festa, la musica, i drink corretti e la storia che le ho raccontato per farla addormentare.

Mi volto verso il letto di Celeste e la vedo ancora addormentata, non voglio svegliare nessuna delle due, quindi mi alzo lentamente e cerco di non fare rumore mentre esco dalla stanza e mi dirigo in cucina per mettere qualcosa sotto i denti.

Lì trovo mia zia che mescola lo zucchero nella tazza di caffelatte. "Già in piedi?"

"Perché non mi hai svegliato quando hai visto che ero rimasto con lei?" diciamo che i giri di parole non fanno per me.

Lei esita qualche secondo prima di rispondere a quella mia domanda così diretta. "Sembravi così in pace quando ti sei addormentato con Emma tra le braccia che ho deciso di lasciarti tranquillo almeno per una notte"

Io non dico niente perché so che dormire con quella ragazza vicino mi ha messo il cuore in pace per qualche ora.

"Senti, Manuel, io volevo parlarti da quando sei arrivato qui. Sei stato freddo con me, e lo capisco, hai perso la persona che ha fatto la differenza per te e io ti ho diviso dai tuoi amici, ma ci tengo a dirti una cosa che mi è stata detta quando Gabriel è mancato: l'amore è più forte della morte, anche se non è in grado di impedirla. Per quanto ci provi, la morte, non può cancellare quello che è stato, i nostri ricordi resteranno sempre qui." Si batte un dito sulla tempia. "E qui." Indica il mio cuore. "Se devi proprio detestare qualcuno, sfogati pure su di me, ma fai vedere chi sei al resto del mondo. Io assisterò da lontano al tuo riscatto, ma ci sarò, e sono certa che sarà la rivincita più clamorosa che un essere umano si prenderà sulla vita."

"Sono delle belle parole, Sveva, ma tu non sei venuta nemmeno al funerale di zio Gabriel. Credo sia il caso che tu non ti intrometta ancora nelle cose che mi riguardano. Sarà più facile per entrambi, per me sicuramente."

La guardo per qualche secondo e poi mi allontano diretto in camera, dimenticandomi che avevo voglia di mangiare.


Celeste viene a cercarmi meno di un'ora dopo: Emma si sta svegliando e lei ha bisogno di aiuto per nascondere a Sveva le condizioni dell'amica. Entro nella sua stanza insieme a mia cugina e mi inginocchio al fianco della mia rossa preferita. "Come stai?" le sussurro mentre lei apre gli occhi.

"Non sono mai stata tanto male, se devo essere sincera" biascica lei.

"Adesso ti aiuto a rinfrescarti mentre Celeste tiene occupata Sveva"

Emma annuisce ma io non sono nemmeno sicuro al cento per cento che abbia capito quello che le ho detto. Otto ore però sono passate e l'effetto maggiore degli stupefacenti dovrebbe essere svanito. Me la carico in braccio mentre Celeste si dirige in cucina e la porto in fretta nel bagno chiudendo la porta a chiave per evitare che mia zia cerchi di entrare. "Ti faccio una doccia, va bene?" le chiedo spostandole le ciocche umide dalla fronte.

"Fammi quello che vuoi" così suona un po' spinta come frase, ma cerco di concentrarmi e slacciare tutti i bottoni del vestito rosso che ancora indossa. La metto nella vasca con addosso un paio di mutandine e un reggiseno nero e apro l'acqua del soffione. Quando il getto la bagna la vedo rabbrividire, ma si abitua in fretta alla temperatura e si lascia lavare. Quando le passo il doccino sopra i capelli e li vedo scurirsi, quasi mi dispiace: quel rosso mi piace così tanto. Lei si fa aiutare ad alzarsi e le infilo il mio accappatoio in modo che si asciughi. Soffoco una risata notando che potrebbe starci dentro due volte, poi le prendo la mano e le faccio segno di non fare rumore. Torniamo in camera e noto che Celeste ha lasciato dei vestiti sul letto per la sua amica, passo tutto a Emma e lei mi chiede di girarmi mentre si cambia, notando che resto a guardarla.

Io che sento i tuoniKde žijí příběhy. Začni objevovat