«Parlane con Clint almeno»
tentò ancora il Velocista, era deciso a non demordere
«No, ho detto di no e rimane no»
«Ma perché? Non puoi tenerti tutto dentro»
la Medicale diede un altro morso alla mela
«Non voglio che si preoccupi per me, è stressato già per altro e non voglio peggiorare le cose»
ribatté più seria che mai. Thomas sospirò rassegnato.
«Come stai?»
domandò il Velocista
«Bene, non hai sentito la risposta che ho dato a Fry? Il mal di testa è sopportabile»
il ragazzo la guardò male ma poi addolcì lo sguardo
«Io intendevo in merito a quello»
«Ei, è tutto okay, sto benissimo. Lo sai, manco mi ricordo cosa è successo, perché dovrei stare male per una cosa che non ricordo?»
«Perché sai che è successa»
«Tutti qui dentro sapete che avevate dei genitori ma non ve li ricordate, quanti ci stanno male per questo? Il discorso è lo stesso»
«No, il discorso non è lo stesso»
ribatté Thomas assottigliando lo sguardo.
«Ed io ti dico di sì»
«Ed io ti dico di no»
la conversazione venne interrotta visto che erano già arrivati al tavolo di Newt e Minho.

Tutti finirono di mangiare ed il quartetto si avviò verso le porte.
«Thomas, che avete detto a Newt?»
sussurrò la ragazza al Velocista
«Che abbiamo trovato Scott mentre ti aiutava a salire le scale, lui non dirà nulla in contrario»
la ragazza annuì e tornò a fissare le porte ancora chiuse.
«Dovresti parlarne con qualcuno»
mormorò Thomas cercando di convincere la propria amica, lei lo ignorò.
«Dovresti parlarne con qualcuno»
ripeté
«Dovresti parlarne con qualcuno»
continuò sempre a bassa voce
«Dovresti parlarne con qualcuno»
«Dovresti parlarne con qualcuno»
«Piantala!»
sbraitò alla fine la ragazza. L'altro rise divertito ed alzò le braccia in segno di resa. Newt e Minho li guardarono male, stavano per chiedere qualcosa ma vennero interrotti dal rumore delle porte che si aprivano. Thomas si avvicinò ad Ada e le sussurrò all'orecchio
«Sono serio, fallo»
lei lo allontanò e scosse la testa, così i due Velocisti se ne andarono.
«Che caspio le stavi dicendo prima?»
domandò l'orientale all'amico
«Beh-»
«Ho cambiato idea, non lo voglio sapere»
lo interruppe subito. Newt ridacchiò divertito e portò via Ada.

«Vuoi dirmi che ti ha detto?»
«Le solite idiozie, lascia stare»
liquidò lei, il biondo la scrutò da capo a piedi nel tentativo di capire se stesse dicendo o no la verità ma alla fine si strinse nella spalle e mollò la cosa. Ada sospirò ed andò all'Edificio dei Medicali per svolgere il suo lavoro.

La giornata andò avanti tranquilla, tutto era piuttosto calmo e Scott non apparve nemmeno per sbaglio nel campo visivo di Ada. Né Clint né Jeff le chiesero informazioni su cosa fosse successo la notte prima e lei non accennò a nulla.

̴

Quella sera Ada finì di lavorare prima del solito e chiese a Newt se potesse aspettare davanti alle porte che Thomas e Minho uscissero dal Labirinto, si era decisa a dire grazie ad entrambi per averla aiutata a salire le scale.
I due arrivarono alle porte ma dei Velocisti non c'era nessuna traccia

«Strano che non siano ancora qui»
disse Newt un po' preoccupato dopo una mezz'ora buona di attesa
«Avranno fatto tardi, magari hanno trovato un'uscita e la stanno esaminando».
Newt voleva davvero crederci, in fondo non sempre i due erano arrivati in perfetto orario ma nemmeno così tardi e l'ultima volta un ritardo così significativo non era legato a buone notizie.
I due rimasero davanti alle porte, si sedettero l'uno a fianco all'altra e aspettarono ancora ed ancora.

Le porte iniziarono a chiudersi. Il rumore assordante allarmò Newt che si alzò subito in piedi
«No, no, no»
cominciò a ripetere mentre allungava il collo cercando di intravedere i due ragazzi arrivare sani e salvi dal fondo del corridoio.
«Perché non sono qui? perché?»
la frustrazione e la paura del ragazzo si sentivano perfettamente nella sua voce nonostante il forte rumore delle porte.

«Eccoli lì»
urlò Ada non appena riconobbe la figura del ragazzo orientale trascinare il Velocista moro che non sembrava per niente in buone condizioni

Thomas...

«Dai Minho»
urlò Newt, sia Ada che lui cominciarono a gridare. Le porte stavano ormai per chiudersi e ai due ragazzi mancava ancora molta strada per raggiungere il confine con la Radura, la ragazza capì che non ce l'avrebbero fatta.

Non possono non farcela, ti prego devono, DEVONO farcela

«No, non di nuovo»
la giovane vide il biondo fare uno scatto per correre dentro al Labirinto
«No»
riuscì ad afferrarlo per il braccio e lo buttò a terra nell'erba.

Proteggerli, fino alla morte

Si voltò velocemente verso le porte e si pietrificò non sapendo cosa fare, Newt le afferrò una gamba, lei lo guardò in viso
«Non farlo»
disse il ragazzo.

Non posso Newt, mi dispiace non posso stare ferma

«Devo»
Ada oltrepassò il confine con la Radura, non ebbe nemmeno il tempo di voltarsi che le porte si sigillarono alle sue spalle. Si girò di scatto pietrificandosi all'instante

Ci vediamo domani Newt, te lo prometto 

pensò fissando la pietra davanti a sé, era ignara che da lì in poi avrebbe rivissuto un inferno che la sua mente teneva sepolto e chiuso tra i ricordi.

Il biondo, dall'altra parte, si attaccò alle pareti, sconvolto da quel che era appena successo.

Maze Runner- La ChiaveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora