Capitolo 28: petali di Magnolia -2°parte

76 13 29
                                    

Noemi lo seguì terrorizzata all'idea che il soldato l'accompagnasse all'uscita

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Noemi lo seguì terrorizzata all'idea che il soldato l'accompagnasse all'uscita. Una ipotesi che divenne sempre più concreta man mano che procedette spedita sul vialetto. Solo quando Andrea le indicò un albero tirò un sospiro di sollievo.

«Provate a sentire il profumo che emanano i fiori di questa magnolia» esordì l'uomo incoraggiandola ad avvicinarsi alla pianta.

Ne era convinta. La stava mettendo alla prova e di certo non sarebbe mai caduta nel tranello. «Non posso. Il cartello vieta di farlo. Oltretutto per raggiungerla dovrei camminare sul prato. Non intendo infrangere alcuna regola» gli rispose decisa non muovendosi di un solo millimetro.

«In via del tutto eccezionale vi concedo di ignorare entrambe le regole. Le garantisco che non verrete punita per tali violazioni» la rassicurò rivolgendole un sorriso radioso.

Ciononostante la fanciulla non osò compiere alcun passo. Notando che stesse esitando, il soldato l'afferrò per una mano e l'accompagnò di fronte a un ramo. «Esegua senza timore ciò che vi ho chiesto di fare. Rimarrà un segreto fra me e voi.»

Prima lo guardò scettica. Poi ruotò il capo in diverse direzioni per assicurarsi che non ci fosse nessuno nei paraggi. Non c'era traccia di soldati e neppure del giovane avvolto dal mantello scarlatto. Sollevata gli annuì. Abbassò con riguardo un rametto e in seguito sfiorò con i polpastrelli i delicati petali bianchi. Quando poi si avvicinò a un fiore, un intenso profumo le fece girare la testa a tal punto che il vice capitano con scatto fulmineo la sorresse.

«Vi sentite bene?» le chiese preoccupato e al tempo stesso scosse la testa incredulo.

Per quanto si sforzò a trovare una spiegazione, Andrea non riuscì a capacitarsene. Conosceva alla perfezione le caratteristiche di ogni singola pianta del parco. Dalle più pericolose a quelle che provocavano leggeri capogiri. La magnolia che era di fronte a lui rientrava nella categoria delle specie innocue. Eppure ciò che si stava riflettendo nelle sue iridi non erano dei blandi effetti collaterali. Tremavano le mani della fanciulla e alcune gocce di sangue le fuoriuscivano dal naso. Se la tenne stretta a sé suggerendole di sedersi sui ciuffi d'erba. Nel mentre l'aiutò a tenere un fazzoletto compresso sul viso per evitare che il liquido scarlatto le sporcasse il vestito. Il pallore crescente sul volto di Noemi lo allarmò più dei passi rapidi che percepì alle spalle. Seppure era propenso a voltarsi per comprendere chi fosse, ignorò la curiosità dando la priorità a parlarle.

«Vi sentite bene?» le ripeté diverse volte per spronarla a rimanere sveglia. «Vi porterò subito dal cerusico» le disse un istante dopo iniziando a sollevarla di peso.

Mentre percepì sulle guance la rigidità e la freddezza dell'armatura di Andrea, si chiese se fosse stata l'ultima frase udita a impedirle di perdere i sensi. Oppure era il flusso di energia che si stava espandendo dentro di lei a darle la forza necessaria per reagire. Qualunque delle due ipotesi era l'artefice del suo miglioramento, poté constatare quanto fosse efficace. In un frangente di tempo avvertì le pulsazioni del cuore divenire regolari. La profondità dei respiri acquistare vigore. Quando poi dischiuse le labbra i passi che stavano echeggiando dietro di lei si bloccarono di colpo per poi dileguarsi nel nulla.

La Fenice del vento - Fiore di PeoniaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora