Capitolo 11: il piano segreto del re -2°parte

105 20 32
                                    

Avanzando di qualche passo, il sovrano le porse una maschera di pizzo nera

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Avanzando di qualche passo, il sovrano le porse una maschera di pizzo nera. Un capolavoro di sartoria impreziosito da perle disposte con un tale armonia da rispecchiare la volta celeste. I sottili strati di feltro e di seta, invece, erano uniti fra loro da ricami e cuciture che racchiudevano tutte le sfumature della notte.

Appoggiando una mano sulla spalla della fanciulla, il re inclinò la testa e proseguì a parlarle sottovoce. «Come ti avevo accennato nel messaggio è solo una precauzione. Così come l'ordine che ti ho impartito di occultare il tuo volto avvolgendoti in un ampio mantello. Questi ragazzi li ho scelti con molta attenzione, ma solo il tempo potrà dirci se riporre in loro la nostra completa fiducia. Essendo molto importante il tuo ruolo, non voglio correre rischi. Mi raccomando, non rivelare la tua identità a nessuno dei giovani qui presenti.»

La fanciulla fece un leggero cenno di consenso prima di voltarsi per indossare la maschera. Non appena si abbassò il cappuccio del mantello, molti ragazzi iniziarono a fissare quei lunghi capelli castani, lucidi e setosi e fremettero d'impazienza. Ogni battito del loro cuore bramava di scoprire chi fosse la nobile nascosta tra le pieghe del mantello color magenta.

Le ragazze, invece, fecero una smorfia d'invidia non appena la videro voltarsi. Anche se il suo volto era coperto, la sua bellezza risplendeva nei gesti, nelle forme e quegli occhi verdi incantavano ogni sguardo.

In breve tempo, fu circondata da domande e da complimenti ma non rivelò nulla di sé stessa, limitandosi a elargire sorrisi e chiacchierando con prudenza. Scorgendo alcuni camerieri entrare nella sala con vassoi di vivande, il gruppo si avvicinò al re intuendo che presto avrebbe parlato.

Alessandro osservò compiaciuto la piccola folla. Di fronte a lui c'erano i fanciulli che lo avrebbero aiutato per realizzare il suo più grande sogno. Conquistare l'impero dei Draghi Alati non era più un miraggio, ma una certezza che splendeva all'orizzonte. Facendo cenno ai camerieri di distribuire i bicchieri contenenti succo di mela, gonfiò il petto e si apprestò a fare un discorso epico.

«Nei prossimi mesi molti di voi avranno il privilegio di conoscere i miei figli, mentre alcuni di voi hanno già avuto modo di incontrarli. Ciò che vi sto per rivelare non dovrà mai giungere alle orecchie della mia discendenza» tuonò minaccioso per poi proseguire.

«Agirete nell'ombra, e ognuno di voi frequenterà una scuola diversa del regno. Costruirete amicizie per avere alleati che saranno il vostro sostegno per ogni difficoltà che incontrerete. Tutto questo per arrivare a un obbiettivo comune: trovare i custodi delle quattro spade. Chi di voi riuscirà a scoprire le loro identità, verrà ricoperto d'oro e di ricchezze» concluse raggiante.

«Per la gloria del re!» esclamarono in coro alzando in alto il calice ammaliati dalle laute ricompense.

«Ora potete andare, tranne voi. Desidero dirvi una cosa in privato» puntò il dito in direzione della nobile.

Uno dopo l'altro si inchinarono di fronte ad Alessandro e mentre lo strascico delle gonne sfioravano il pavimento, il ticchettio degli stivali fu più rapido di un cavallo al trotto. In breve tempo la sala si svuotò, e rimasti da soli ripresero a conversare.

La Fenice del vento - Fiore di PeoniaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora