Capitolo 14: il giorno della partenza -2°parte

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Noemi percepì le guance arrossirsi dal panico nell'attimo in cui scorse la lancetta del pendolo muoversi verso il basso

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Noemi percepì le guance arrossirsi dal panico nell'attimo in cui scorse la lancetta del pendolo muoversi verso il basso. Mancano meno di dieci minuti per riempire il bagaglio pensò fra sé mettendosi le mani fra i capelli. Aveva rimandato fino all'ultimo di prepararla nella vana speranza che la scuola del Sole fosse stata colpita da un incendio oppure investita da un tornado. Ma notizie nefaste da Solarbiom non erano mai giunte, e la quantità di carrozze che scorgeva arrivare all'orizzonte le dettero la certezza che la partenza fosse irrevocabile. Imbronciandosi, iniziò a compiere ampie falcate aprendo i cassetti e rovesciandoli nella valigia. Non sopportava il disordine, ma era un'emergenza e passò in secondo piano riporre gli oggetti con cura. Pennelli, asciugamani, quaderni e tutto ciò che le occorreva per lo studio e per il tempo libero furono riposti nel contenitore in cuoio dopo una manciata di respiri. Tuttavia la parte più difficile doveva ancora arrivare. Aprì le ante dell'armadio e picchiettò la guancia con un dito per scegliere i capi da portare con sé. Non erano molti, ma per ciascuna stoffa di lino e di cotone appesa scorgeva i ricordi di una vita intera. Come poteva rinunciare al vestito che era stato macchiato dalla tinta verde turchese? Avrebbe mai potuto fare a meno dell'abito che l'aveva accompagnata quando si era recata per la prima volta alla tomba dei suoi genitori? Desiderava inserirli tutti all'interno del bagaglio, ma si rese conto che era impossibile. Lo spazio per i vestiti era ridotto a un piccolo angolino a causa delle boccette di colore che era intenzionata a portare con sé.

Udendo che sua zia le stava chiedendo di affrettarsi a scendere, lasciò che il fato decidesse per lei. Chiudendo gli occhi e tastando a caso afferrò i primi cinque vestiti che le capitarono fra le mani. Li mise sul letto e sentendo la voce della donna aumentare di volume corse in fretta verso l'armadio afferrandone un altro. Non avrebbe mai rinunciato alla gonna che le aveva regalato Cinzia per il compleanno. Poi pressò tutti i vestiti all'interno della valigia e la chiuse fulminea. I raggi del Sole che filtrarono dalla finestra, le illuminarono la direzione da seguire riflettendosi con intensità sulla maniglia che teneva serrata fra le dita. Abbassandola verso il basso, dette una rapida occhiata alla lettera che aveva appoggiato sulla scrivania nella quale era adagiata una rosa. Non c'era più tempo per aggiungere altre parole sebbene fosse tentata a scriverne molte altre per esprimere a Viola quanto le sarebbe mancata. Con le lacrime agli occhi e tenendo salda l'impugnatura in cuoio del bagaglio scrutò un'ultima volta i mobili della camera, i quadri appesi e il porta candela che le aveva tenuto compagnia per nottate intere. Poi ruotando il capo scelse di avanzare verso il futuro che l'attendeva a braccia aperte. Avanzò titubante verso le scale e poi via via che compiva i passi l'andatura divenne spedita. Non era intenzionata a proseguire a nutrirsi di passato. Ora aveva la possibilità di scorgere quel mondo che aveva letto soltanto nei libri aprendo le ali proprio come la sua parente le aveva consigliato di fare.

Appena scese dall'ultimo scalino, sua zia le fece cenno di uscire dall'abitazione e scambiandosi un sorriso a vicenda varcarono la soglia tenendosi per mano. La ragazza ruotò su se stessa osservando il glicine del giardino mentre Viola, chiamandola più volte, iniziò a dirigersi verso la piazza del paese. Noemi la raggiunse in breve tempo per poi camminare con lentezza cercando di imprimere nella sua mente tutto ciò che la circondava. Il rumore dell'acqua che scorreva nel fiume. Il colore autunnale delle foglie di vite coltivate dai loro vicini, e scorgendo una via si apprestò a inspirare quanta più aria possibile per catturare il profumo del pane appena sfornato. Tuttavia quella mattina non percepì l'aroma del frumento tostato bensì un forte odore di bruciato. Così intenso da indurla a tossire. Appena si affacciò all'entrata del negozio trattenne il respiro e cercò di individuare in quella coltre di fumo dove fosse il fornaio.

La Fenice del vento - Fiore di PeoniaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora