La famiglia è la famiglia, ma io sono fuori posto...

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-Mamma... senti basta stai diventando ridicola... Vorrei sapere cosa faresti a Jacob, se magari tornassi a casa incinta?- li domandai per farle perdere la concentrazione.


-Non dire stupidaggini Reneè!Se facessi una cosa del genere, lo ucciderei fino a farti perdere il bambino con un'aborto spontaneo...-grugniti e nient'altro... e poi da quando io ero Reneè?!


-Se vuoi che stia ad ascoltare tutta la storia senza infuriarmi ulteriormente, ti prego di finirla...-


-Sai che lui era innamorato di me?! Sai che ha fatto di tutto per avermi?! Non aveva scrupoli! Mi ha pregato di amarlo; mi ha pregato di stare con lui. Ma io ero troppo presa da tuo padre per ascoltarlo. Reneè troverai di sicuro qualcun altro con cui dividere la tua vita! E Jacob non sarà uno di questi!- l'ignoranza con cui pronunciava quelle parole, che erano state sputate dalla sua bocca con l'accortezza completa di ferirmi nel profondo. Come se a me importasse che lei si fosse convinta che tutti vivevano per lei, che tutti respirassero grazie a lei, era imputridita da una mania di protagonismo incredibile... Incominciava a farmi schifo... anche perchè non sembrava più Isabella Swan...


-Credi che me ne interessi?! Credi che io mi faccia qualche scrupolo a tirarti via con la forza da sopra di lui?! Sai cosa vuol dire amare una persona con tutta se stessa?! Tu non sei mia madre, o almeno NON LO SEI PIU'...- mi avvicinai a lei, che era diventata pallidissima come un grande orso polare.

La presi per la spalla con la mia fragile mano rosea, poco dopo lei posò la sua sopra la mia e incominciò a stringere. Così strinsi anche io, ma la sua forza era sovrastante, e mi fece cadere in ginocchio. Una forte scarica di adrenalina mi oltrepassò le viscere fino ad arrivare potente come un tuono fino al cervello. Ma lei non si fermava, non vedeva come mi stava riducendo, anche se qualcosa mi faceva sospettare che non era del tutto lei a volere una cosa simile.


-Mamma mi stai facendo male...- le mie parole strozzate, non funzionarono. E tutto quel che mi rimaneva era sperare che qualcuno la fermasse, io le volevo bene, non volevo invece che poi si sentisse in colpa per quello che aveva causato.


-Bella fermati. Così le spezzi la mano!- papà era incredibilmente riuscito a muoversi, e stava cercando di fermare la mamma, mentre io trattenevo le urla ed i gemiti di dolore, per non dare a vedere che avevo visibilmente paura di quello che stava per succedere, ma poco mi riusciva.


-Edward così rischia di ucciderla, e non potremo salvarla con lei in questo stato...- disse indicando la mamma. Jacob era turbato, cercava in tutti i modi di fermare quell'essere che si era impossessato della mi fragile e mingherlina donna di casa, quell'adorabile donnetta che si dimostrava sempre più giovane e indecisa di me, come se il suo ruolo ed il mio fossero invertiti...


-Ah! Basta mi fai male!- papà vide che non c'è la facevo più e cercò di fermarla afferrandoli la mano.


-Bella la uccidi così...- la mamma lo prese con l'altra mano, e nessuno si decideva ad aiutarlo, come se stessero aspettando qualcosa.


Ad un tratto la mano mi faceva così male, che per un'attimo credetti di potercela fare, il dolore si era distribuito in tutto il corpo, e non ne sentivo più. In cambio avevo acquistato del vantaggio sulla mamma. Mi ero alzata in piedi, e spingevo la sua mano contro il tronco duro di un'albero. Papà restava a guardare impotente, e quando anche la mamma fu costretta ad alzarsi, Jacob la trattenne fissa a terra, la prese per il busto e la fissò come un chiodo, nello sterrato che costellava la piccola casetta "Cullen-Swan".

The Twilight Saga:                The TimeWhere stories live. Discover now