26. Settle down

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And you're losing your words

We're speaking in bodies

Avoiding me and talking about you

And you're losing your turn

I guess I'll never learn 'cause I stay another hour or two

[The 1975]

***

Las Vegas, Nevada

Quattro mesi dopo, luglio


Nell'abbraccio della penombra, Lauren permaneva integralmente sua; sua come in principio. I mesi trascorsi in Florida le avevano donato una deliziosa tintarella che, insieme alle visite frequenti a una palestra locale, l'avevano resa irresistibile. La sua mente, frattanto che navigava distrattamente tra gli appunti che ella aveva abbandonato sul comodino, continuava a proporle l'immagine del bilanciere da centocinquantacinque libbre con cui aveva eseguito tre serie di squat quasi senza sforzo apparente. Vagheggiava, piena di desiderio, la curva tornita delle sue natiche, i guizzi vigorosi dei muscoli che adoperava, e il bassorilievo delicato della vena piccola safena, lungo il polpaccio di sinistra. Poté godere di una vista similare, allorché ella abbandonò il bagno della camera d'albergo; il torso fasciato da un candido asciugamano di spugna, la chioma corvina ancora gocciolante, una sigaretta spenta tra le labbra.

Attratta fatalmente, le si avvicinò con passo rapido. La circondò con le braccia, mentre ancora era di spalle, intenta a pescare alcuni indumenti dalla valigia aperta e adagiata sulla panca, e dispensò con generosità baci alla sua pelle, resa di velluto da una profumata lozione erboristica.

Quando prese a dedicarsi al collo, ella l'acciuffò per i capelli.

- Cariño, – l'ammonì, in tono scherzoso – finirò per legarti al letto così -.

Camila emise un verso di gradimento, e con la lingua risalì sino al suo orecchio. Ne addentò il lobo, perché voleva sentirla tremare, poi a bassa voce addusse: - Mantieni la promessa? -. La presa sui suoi riccioli si rafforzò in un primo momento. In seguito, per permetterle di inginocchiarsi, si allentò del tutto. – Voltati -.

Quando l'asciugamano venne a mancare bruscamente, - Camz – sospirò Lauren, con tono intriso di un graffio più marcato dell'usuale. La sigaretta cadde inevitabilmente sul pavimento, quindi rotolò di qualche centimetro, lateralmente. Gettando un'occhiata alla finestra lustrata che dava sul cuore urbano del divertimento più peccaminoso, essa le restituì, oltre la danza sinuosa delle tende, suggestivi barlumi di luce colorata e un assaggio di ciò che poteva realizzare, quella stessa sera.

- Chissà quando ti avrò di nuovo -.

Quelle parole anelanti richiamarono il suo sguardo a terra. Una goccia d'acqua dolce abbandonò una delle sue spesse ciocche corvine e viaggiò, rotolando come una lacrima, dalla clavicola alla valle dei seni, dall'addome al femore di destra dove le labbra attente dell'amante ne bevvero con avidità.

Poi si spostarono verso la piega inguinale, risalirono il monte di Venere e discesero dalla parte opposta, optando per una breve sosta, al contrario, la ritta si avventurò lungo il polpaccio, poi sul poplite, e infine, convergendo lungo la loggia degli adduttori, raggiunse facilmente il cuore del perineo.

La sinistra cercò invece quella di Lauren.

- Di' il mio nome – sospirò Camila, con la bocca all'altezza del pube. – Come sai fare solo tu -.

- Camila – avvertì l'altra, afferrandola saldamente per i capelli, ancora una volta.

- Te quiero comer -.

White Dress or AllelopathyWhere stories live. Discover now