Capitolo 55. Un peccato mortale

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Mi sveglio di soprassalto e mi metto a sedere, rendendomi conto di aver fatto un incubo. La luce della stanza si accende immediatamente e mi giro verso Mason che dormiva accanto a me fino a poco fa.
Ha insistito tanto per farmi restare a dormire qua a casa sua, per non farmi restare sola visto come ero sconvolta dopo aver discusso con Chris. Per un momento mi è sembrato di tornare a quando eravamo piccoli e ci addormentavamo insieme guardando la televisione durante i nostri pigiama party del sabato sera... mi mancano quei periodi e mi manca la semplicità e la spensieratezza dei piccoli Mason ed Elèonore.

"Ele... che succede?"

"Scusami Mase..." mi sento seriamente in colpa "non volevo svegliarti... immaginavo avrei fatto degli incubi, ecco perché non volevo restare qua."

Sul suo viso appare un'espressione dispiaciuta, mentre scuote il capo per allontanare le mie preoccupazioni. "Non dirlo manco perché scherzo. Sei mia sorella, lo sai. Abbiamo sempre condiviso tutto... Ele ti ho vista avere incubi nel periodo in cui tuo padre ti ha abbandonata, ti ho vista avere incubi tante volte, non mi è mai pesato... non inizierà a pesarmi certamente adesso."

Sorrido con gli occhi che mi bruciano da tutte le lacrime che ho buttato giù prima di addormentarmi, poi appoggio la testa sulla sua spalla e sospiro. Mi sento quasi svuotata... perdere Chris è come perdere una parte di me. È sempre stato presente nella mia vita, prima come amico e poi come fidanzato... e non posso credere che ora io l'abbia perso del tutto. "Grazie, Mason. Senza di te non so come farei... sei una delle cose più belle che la vita mi ha regalato."

Lo sento sorridere e poi mi stampa un dolce bacio tra i capelli. "Non ringraziarmi, sarò sempre qua per te, così come tu ci sei sempre stata per me." annuisco sentendo queste sue parole e sperando che la forza che mi darà potrà aiutarmi a riprendermi dalla fine della storia con Chris.

*****

Mason

Appena arrivo al centro sportivo, corro letteralmente negli spogliatoi perché devo parlare sia con Kepa che con Christian. Mi devono stare ad ascoltare entrambi, perché non accetto di vedere la mia migliore amica ridotta a pezzi per colpa di loro due. Uno che non capisce che deve piantarla con queste stronzate e farsi da parte, l'altro che crede a tutto ciò che dice il primo, non dando peso a ciò che stava costruendo con la donna che dice essere quella della sua vita.

"Arrizabalaga." faccio il suo nome e alza la testa di scatto, smettendo di usare il cellulare. Sembra stanco e per una volta non gli vedo stampata l'espressione strafottente che invece aveva negli ultimi tempi. "Dobbiamo parlare."

"So già cosa devi dirmi. Ele ti avrà sicuramente detto ciò che ho fatto... non mi crederai, ma mi dispiace. Ho visto chiaramente nei suoi occhi che non vuole assolutamente più avere a che fare con me." lo dice mascherando la tristezza e il disappunto, facendo spallucce "Non mi intrometterò più nella sua vita. L'ho persa, Mason, e il rimorso di non aver fatto abbastanza per lei e aver rovinato tutto me lo porterò dentro per sempre, ma me lo merito, è la giusta punizione."

"Peccato che non mi bastino le tue stupide scuse. Christian vi ha visti." quasi ringhio, sono incazzato nero per la situazione che ha creato e per tutte le cazzate che in questi mesi ha fatto. "Si sono lasciati perché lui non le crede. Hai riempito di merda la testa di Pulisic. Continua a pensare di non essere abbastanza per lei, continua a credere che lei amerà sempre più te, e questo solo perché tu hai continuato a intrometterti e fargli credere questo."

Kepa abbassa la testa per qualche secondo e poi riprende a guardarmi con il senso di colpa che gli colora lo sguardo molto velocemente. "Quindi, cosa dovrei fare? Christian non crederà di certo a me."

Better Now||Christian PulisicNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ