Capitolo 30. Non illudermi

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"Ti senti meglio?" Christian accarezza i miei capelli in modo sistematico, mentre io cerco di non pensare agli occhi che sono secchi e mi bruciano per colpa del pianto.

"Sto meglio, davvero. Ed è grazie a te."

Allungo una mano verso il suo viso e gli accarezzo delicatamente la guancia, poi il naso e infine le labbra. Passo i polpastrelli leggeri, alzando poi lo sguardo sul suo. Ha gli occhi attenti e fissa ogni mio movimento cercando di non perdermi d'occhio.

"Ele... mi dici cosa ti ha fatto Kepa? Stavi tremando quando sono arrivato, ho bisogno di saperlo. Merita una lezione una volta per tutte."

Scuoto la testa in segno di negazione e continuo a disegnare il profilo del suo viso, ora accarezzandogli il mento. "Sei sempre qua per me, nessuno mi ha mai apprezzata come te e io mi sono innamorata della persona più sbagliata che potessi scegliere, ma ora basta."

"Lo sai che ti sto accanto con piacere." sorride appena, ma poi torna serio "Ma non dobbiamo parlare di questo ora, bensì devi raccontarmi cosa è successo."

Ignoro ancora una volta quello che mi ha chiesto e passo la mano tra i suoi capelli ricci. Non so cosa stia facendo, ma mi sento così terribilmente ferita e confusa, e lui è sempre qua accanto a me e mi aiuta a rimettere insieme i pezzi sparsi, e questo non mi lascia per niente indifferente.

Mi avvicino maggiormente a lui e, senza pensare, poso le mie labbra sulle sue. Lo bacio in modo dolce e delicato, mentre tengo gli occhi aperti per vedere la sua reazione che non tarda ad arrivare. Il suo sguardo viene attraversato da tantissime emozioni diverse, ma forse la più evidente è l'incredulità. "Ele... che stai facendo?" sussurra appena, mentre mi afferra i polsi con delicatezza e mi tiene così ferma, come per impedirmi di toccarlo "Sei sconvolta e questo non è quello che vuoi."

"Sì che lo voglio. Tu sei la mia ancora, Chris. Non mi permetti mai di cadere e se lo faccio, mi risollevi." gli rubo un altro bacio e lui continua a guardarmi con la stessa espressione sconcertata. Non sembra per niente d'accordo con il mio gesto, anche se riesco a vedere una parte di sé che smania per questo.

"No." lascia la presa su di me, allontanandosi, e poi si alza successivamente, osservandomi dall'alto. "Io sono innamorato di te, e tu non puoi farmi questo. Mi baci solo perché Kepa ti ha ferito ancora e tu vuoi qualcuno che ti distragga..."

Il suo sguardo assume una luce strana, come se si sentisse ferito, e nel frattempo anche io mi alzo in piedi, mettendomi davanti a lui. Cerco di non rimanerci troppo male quando fa mezzo passo indietro per tenersi più lontano da me.

"Christian... non l'ho fatto per questo."

"Ah no?" ride senza umorismo, guardandomi con aria di rimprovero "Hai pianto per Kepa fino a poco fa e poi mi baci come se niente fosse? So cosa provi per lui, non puoi dirmi di avermi baciato perché senti qualcosa o perché volevi me. Non è me che vuoi, e per quanto male mi faccia, lo accetto, ma non accetto essere preso in giro così o essere usato come una pedina in questo gioco."

"Pensi che io ti usi? È questo che credi? Non me ne frega nulla di far ingelosire Kepa, l'ho cacciato io di qua."

Scuote la testa, nervosamente, poi rinizia a guardarmi. "Ma era qua, perché era qua dopo tutto quello che ti ha fatto? Perché gli permetti ancora di ferirti?"

"Perché pensavo di aspettare un figlio." lo urlo con le lacrime che tornano a innondare i miei occhi "E pensavo fosse etico che lui lo sapesse, qualora fosse stato positivo..." Pronuncio questa frase con tono più basso, anche se fa male dire queste parole e non so nemmeno io perché. Mi sento scaraventata in mezzo a un uragano di emozioni e sentimenti contrastanti da cui non riesco a fuggire, ne sono quasi sommersa.

"Ele... mi dispiace da morire che tu stia vivendo tutto ciò e che, sono quasi sicuro, lui non si preoccupi di starti vicino... ma questo tuo comportamento mi fa male."

"Okay... scusami. Non avrei dovuto farlo." una forte vergogna mi colpisce in pieno, rendendomi conto quanto sia stato meschino baciare qualcuno che mi ama e che mi è accanto sopportando il mio pianto per un altro. Ma che diavolo faccio? Che razza di persona sono diventata? Non sono mai stata così. "Forse dovresti andare, Chris. Devi riposare, sarai stanco dalla giornata... e io uguale, probabilmente."

Lui mi guarda spaesato per qualche secondo, non sapendo bene come comportarsi, poi annuisce solamente. "Stai cercando di allontanarmi..."

"No." il mio tono dovrebbe essere duro, ma quasi mi trema la voce "Sono stanca, te l'ho detto."

"Ele, non ce l'ho con te. Volevo solo farti sapere come mi sento se accadono queste cose... ma non per questo voglio lasciarti sola. Ma dato che siamo amici, ti chiedo solo di non illudermi."

Mi sento immediatamente in colpa per averlo baciato, mi sento in colpa per averlo chiamato qua mentre piangevo per Kepa, mi sento in colpa per quanto sono diventata tossica. Forse non sono molto meglio dello spagnolo, forse stavo con lui perché è più simile a me di quanto voglia ammettere, e tutto quello che faccio a Christian ne è la prova. Lo tratto male dopo che è stato sempre accanto a me e poi agisco egoisticamente sapendo ciò che prova.

"Sono sbagliata... non dovresti nemmeno essermi amico. Ferisco chi amo come fa lui..." sempre che mi abbia amata davvero "... dovresti trovare una donna che merita l'uomo che sei, invece di stare dietro ai miei capricci e precluderti la possibilità di essere felice."

"Ma che dici?" quasi sussulta "Non parlare così di te. Non fai nessun capriccio, stai soffrendo per ciò che ti è stato fatto, non prenderti colpe che non hai."

Rido, rido a gran voce, ma senza divertimento, rido istericamente mentre mi porto i capelli all'indietro. "E tu continui a difendermi. Non è colpa di Kepa se ti ho baciato, ma mia perché sono egoista."

Christian scuote la testa in segno di negazione, sospirando in modo triste, poi si avvicina a me e mi stringe la mano, cercando di trasmettermi tranquillità con i suoi occhi. "Sono qua. Non l'avresti mai fatto se non fossi provata da tutto ciò. Ele, a me rende felice la tua presenza, non pensare che standoti accanto mi stia togliendo la possibilità di poter vivere al meglio, non è così. Averti nella mia vita mi fa sentire grato, sei una delle amiche più care che ho, lo sei da anni, non cambia questo, nemmeno per quello che provo. Io ci sono, e non devi allontanarmi. Devi proteggere te stessa da Kepa e non devi permettergli mai più di avere il potere di manipolarti e ferirti."

"Io non ti merito." sento le lacrime calde scivolarmi sulle guance "Non merito la tua vicinanza così incondizionata... non sono perfetta come mi dipingi tu."

Christian sorride teneramente e mi sposta un ciuffo di capelli dietro l'orecchio, tenendo poi la mano sul mio viso. Mi sento immediatamente confortata dal suo tocco sulla mia pelle. Caldo e protettivo, mi fa sentire al sicuro da tutto e tutti. "Nessuno è perfetto, tutti abbiamo pregi e difetti, perché siamo umani, ma tu sei unica anche per i difetti che ti rendono Eléonore, e io non vorrei che fossi in nessun altro modo. Non permettere a nessuno di farti sentire sbagliata, tu non lo sei. Non dargli il potere di insinuarsi nella tua mente. Kepa ti ha già rovinato abbastanza, ora riprenditi ciò che ti spetta."

Annuisco, ancora tra le lacrime, cercando di convincermi di ciò che dice. "Posso abbracciarti?" lo chiedo timidamente, quasi temendo un rifiuto dopo il bacio, ma lui fa immediatamente un gesto affermativo con il capo, sposta la mano dal mio viso e allarga le braccia, così invitandomi.

Io lo stringo immediatamente, aggrappandomi alla sua felpa con i pugni, e lascio sfogare il mio pianto, ancora una volta, al sicuro nella sua stretta. Lui mi accarezza la schiena in modo sistematico e dolce, cercando di farmi calmare, e io mi godo le sue carezze, promettendogli -e promettendomi- mentalmente che, d'ora in poi, sarò la versione migliore di me, tornerò come una volta, perché me lo merito e perché odio far soffrire chi amo.

L'ultima cosa che voglio è diventare come il mio ex... non gli darò anche la soddisfazione di cambiarmi dopo che ha avuto quella di ammazzarmi.

Better Now||Christian PulisicDove le storie prendono vita. Scoprilo ora