Capitolo 12. Una vecchia e nuova possibilità

707 46 58
                                    

Kepa

Penso di essere rimasto almeno mezz'ora a fissare la fotografia che Pulisic ha messo negli amici stretti, un'immagine che ritrae la mia ex fidanzata sorridente al volante del Porsche del numero 10. Ed è da quando l'ho vista che mi chiedo come sia possibile che lui ed Elèonore siano usciti insieme dopo tutto ciò le ho detto su di lui qualche giorno fa.

Come è possibile che abbiano risolto dopo che lei ha dormito con me e sembrava aver creduto a ogni mia singola parola? Ma, cosa più importante, non capisco perché diavolo lui sia così interessato a passare il suo tempo con lei. Non può semplicemente farsi da parte? Esistono tante donne al mondo, perché deve fissarsi con lei?

Non posso rimanere con le mani in mano, non posso assolutamente stare fermo ad aspettare che lui faccia una mossa e riesca addirittura a farla cadere ai suoi piedi. Assolutamente. Io non voglio questo. Non posso accettarlo.

Sono stato a letto con lei solo qualche giorno fa, e ho praticamente ancora addosso il suo profumo, come posso sopportare che anche un altro possa averlo? Un mio amico per giunta. La risposta è che non posso, non sono così, non è una cosa che potrei sopportare.

Arrivo davanti all'appartamento della mia ex e suono insistentemente il campanello, fino a che la porta non si apre e lei mi appare davanti. I suoi occhi sembrano allegri ma si inscuriscono quando si accorge che sono io e questo mi fa provare quasi una fitta dolorosa al petto... le faccio questo effetto?

"Ele... possiamo parlare? È importante."

Scuote la testa in segno di negazione e posa una mano sul mio petto per impedirmi di fare anche solo un passo. "No, non ti voglio in casa mia e non ti voglio ascoltare. Cosa vuoi, mmh? Riempirmi nuovamente di cazzate? Non ti sei ancora stancato di farmi credere cose che non sono? Tu non mi vuoi e pretendi pure che allontani tutte le persone che mi vogliono bene?"

Alza la voce nonostante stia provando a controllarsi e questo mi fa capire che è fuori di sé dalla rabbia e che ha provato a soffocare dentro, fino ad adesso, tutto ciò che mi sta sputando contro. "No, ma che dici? Io non ho mai voluto che restassi sola. Io ci tengo a te e voglio che tu abbia accanto chi ti vuole bene!"

"Ah sì?" ride nervosamente mentre mi pone questa domanda "Perché a me non sembrava quando mi hai fatto credere che Christian voleva prendermi per il culo. Mi hai fatto credere chissà cosa, e io ci sono anche cascata. Sei una merda, Kepa."

Sussulto davanti alle sue parole e scuoto la testa come per allontanare tutto questo odio da noi, allungando poi la mano sul suo viso. Tengo il palmo posato sulla sua guancia mentre incastro le dita tra i suoi capelli, obbligandola a un contatto visivo.

"Ele, tu sai chi sono. E mi meraviglia che ancora tu non abbia capito perché odio vederlo così vicino a te."

Si libera dalla mia presa con uno strattone, iniziando poi a gesticolare in quel suo modo e per un attimo mi torna in mente quando mi prendevo gioco di lei dicendole che da come agitava le mani sembrava italiana più che francese, e lei metteva su un broncio che non riusciva a durare nemmeno un minuto, ma subito torno al presente quando inizia a parlare. "No, non lo capisco. Sai perché Arrizabalaga? Perché non ti leggo nella mente. Non riesco a capirti da mesi, da quando mi hai lasciata dopo essere venuto a letto con me. Non ti capisco perché non mi dici le cose chiaramente, agisci come uno stronzo che non sa quello che vuole e ferisce tutti quelli intorno a lui. Per questo non l'ho capito, chiaro?"

"Sono geloso, Cristo. Sono fottutamente geloso di te. Non riesco a digerire che tu possa provare un giorno qualcosa per lui. È vero, mi sono inventato quelle cazzate su di lui, non ha mai detto di volerti portare a letto, ma lo vedo come ti guarda." rido nervosamente, convinto di quello che dico. "Gli piaci. E forse non ha il coraggio di dirlo o non vuole rovinare l'amicizia, ma è così. E la sola possibilità che lui possa avere una chance con te, mi fa maledettamente impazzire. Non posso sopportarlo."

Una lacrima scende dai suoi occhi mentre mi osserva come se volesse leggermi dentro. Resta in silenzio per qualche secondo, poi inizia a parlare in modo appena udibile. "Tu sei geloso? E quindi? Non mi vuoi però, Kepa... io cosa dovrei fare? Stare ferma ad aspettare qualcuno che non mi vorrà mai più?"

Prendo il suo viso tra le mie mani e con i pollici le asciugo la pelle bagnata dalle lacrime, dopodiché avvicino il mio viso al suo e le lascio un delicato bacio sulle labbra, e lei quasi trema sotto il mio tocco, riesco chiaramente a sentirla. "No, non è questo che voglio. Senti, ti sembrerò pazzo, ma magari possiamo riprovarci. Magari puoi darmi un'altra possibilità e possiamo tornare insieme. Non riesco a starti lontano, non posso... mi manca l'aria ultimamente, e non posso continuare così."

"Cosa?" trasalisce e mi esamina attentamente, come se sperasse di trovare chiari segnali che io sia sincero o meno "Tu vuoi tornare con me? Ora ti manco? Sai quanto mi mancavi tu quando mi hai mollata? Quanto mi sono sentita umiliata quando mi hai detto che non provavi più nulla dopo esserti sfogato con il mio corpo? A me mancava l'aria, mi sembrava mi avessero strappato il cuore dal petto."

"Lo so... e mi sento una merda. Tornassi indietro non lo farei. Mi prenderei a schiaffi da solo pur di non farti stare così male. Ho fatto il bastardo, ma ti amo, e mi rendo conto che una vita senza di te non avrebbe lo stesso sapore. Mi manca vederti allo stadio con la mia maglia, mi manca tu che mi incoraggi e porti fortuna, mi mancano i tuoi messaggi che provano a farmi sorridere quando le cose vanno male. Mi manca averti in giro per casa, mi manca fare l'amore con te, mi mancano le tue abitudini e i tuoi dettagli. Mi sono accorto solo ora, perché ho capito che potevo perderti, e questo fa di me uno stronzo, lo so, ma sono innamorato di te. Siamo stati bene insieme, lo sai... dammi la possibilità di rimediare e di tornare a essere quelli che eravamo."

"Chi mi dice che non mi farai ancora male?" un singhiozzo la fa smuovere e io le accarezzo il viso e poi le labbra, cercando di farla calmare. "Chi mi dice che non finirà ancora appena ti stancherai?"

"Nessuno, non esiste un modo per darti la sicurezza, ma se ancora ci tieni a noi, io sono pronto per ricostruire tutto. Io sono qua, mi rendo conto quanto sia difficile fidarsi ora, ma se vuoi possiamo anche fare tutto con calma. Potrei persino riniziare a corteggiarti come prima di stare insieme... ricordi quando ti stavo sulle palle ma io ti portavo i girasoli a casa dopo gli allenamenti? Ricordi come cercavi ti tenermi lontano e io non mi sono mai arreso finché ti ho strappato la prima uscita? Ecco, sarei disposto anche a rifare tutto ciò per stare nuovamente con te."

"Sei sincero, Kepa? Non mentirmi... non potrei sopportare ancora le tue bugie."

Annuisco sincero, abbassando il viso verso il suo. "Sono sincero." sussurro a un soffio dalle sue labbra "Dammi la possibilità di starti ancora vicino. Perdonami per il male che ti ho fatto, e non sbaglierò mai più. Non ti abbandonerò più. Saremo nuovamente quelli che tutti invidiano per quanto si amavano."

Lei resta a guardarmi in silenzio per qualche secondo, che però sembra un eternità. Resta a guardarmi come persa nei suoi pensieri, e io sento quasi il cuore in gola, finché muove il capo impercettibilmente e avvicina maggiormente il suo viso al mio. "Ok... ti prego di non farmi più male però." Quasi mi supplica, e io annuisco immediatamente, con vigore, per dimostrarle che non lo farei mai e poi mai.

"Lo prometto, non accadrà mai più."

Mi sorride timida e i suoi occhi brillano, così anniento finalmente la distanza tra noi, facendo scontrare le nostre bocche. Il bacio diventa immediatamente passionale e desideroso, come se entrambi ne avessimo così bisogno da non poter più stare lontani, e perciò assecondiamo le nostre esigenze.

Riesco a sentire l'esplosione di sentimenti che tutti e due stiamo provando, mentre io poso le mani sui suoi fianchi e poi faccio scontrare i nostri bacini e lei accarezza i miei capelli, come faceva sempre quando stavamo insieme.

E mentre ci baciamo, fermi su questo pianerottolo, mi sembra che nulla tra noi sia mutato, nulla sembra cambiato, e mi rendo conto che abbiamo una nuova possibilità e che ora nessuno potrà mettersi in mezzo a noi, proprio nessuno.

Better Now||Christian PulisicWhere stories live. Discover now