Capitolo 49. Rispettare i desideri

674 41 20
                                    

Chris

Osservo Ele per un secondo, girando appena la testa verso la sua direzione, poi sorrido e riporto lo sguardo sulla strada davanti a me. Devo ammettere che la serata è andata meglio di quello che mi aspettavo, lei e Jelena hanno iniziato a parlare sin da subito e pare vadano piuttosto d'accordo. Jelena è riuscita persino a farla sentire a suo agio nei momenti in cui si escludeva, e questo mi lascia piacevolmente sorpreso.

"Come stai?" la mia amica gira appena la testa verso la mia direzione e sorride annuendo, confermandomi così di stare bene.

"Mi sono divertita, Chris. Jelena è una a posto." mentre lo dice vedo i suoi occhi luccicare in modo diverso, segno che un pensiero più triste le ha attraversato la mente, ma continua a sorridere dolcemente.

"Sai che puoi dirmi qualunque cosa, vero?"

Arriccia le labbra sentendo la mia domanda e sospira appena. "Non importa. La serata è andata bene, e lei mi piace. Sono io il problema."

"Parla." le poso la mano sulla sua, che è ferma sul suo ginocchio, e lei quasi sussulta quando la nostra pelle entra a contatto. "Davvero, stai tranquilla. Te l'ho chiesto io, perciò puoi dirmi ciò che vuoi."

"Mi sono sentita meno di lei." lo sputa fuori come se questo pensiero le stesse frullando in mente da chissà quanto. "Primo per quanto è bella, mi sono sentita nulla accanto a lei, ma la cosa peggiore è il resto. È pure una persona fantastica, c'è stata per te quando io mi sono comportata di merda e questo mi fa capire che probabilmente non merito il tuo perdono. Non merito che tu mi stia accanto dopo che ti ho fatto del male. Hai tante persone intorno che ci tengono a te e ci sono state per te, io perché dovrei essere privilegiata?!"

Vedo i suoi occhi riempirsi di lacrime mentre parla con senso di colpa. Mi si stringe il cuore a vederla stare così ed è in questi momenti che mi rendo conto di come Kepa l'ha resa fragile. Si mette sempre a paragone degli altri e si sente inferiore, pensando che è facilmente sostituibile come le ha fatto credere lo spagnolo.

"Ele... ognuno di noi ha qualcosa di unico, e tutto quello che è successo non ti rende meno speciale ai miei occhi, anzi." non si rende conto del modo in cui la guardo dal primo momento che l'ho incontrata. Non si rende conto che nella mia mente nessuna sarà mai meglio di lei, nessuna sarà mai più bella di lei, nessuna sarà mai più dolce di lei, nessuna mi darà mai quello che lei mi dà. L'ho sempre sentita come la parte che mi completa, che mi fa sentire davvero felice e come se non mi mancasse assolutamente nulla... avrei voluto che lo sapesse e capisse tempo fa, in modo tale che ci credesse più facilmente quando ancora non era stata ferita. "Esco con te perché lo voglio. Il fatto che ti abbia chiesto di darmi tempo per essere ancora qualcosa di più, non significa che aspetto di incontrare qualcun'altra per sostituirti, semplicemente voglio che stavolta costruiamo qualcosa che sia ancora più reale e puro, senza permettere alle paure e a tutto il resto di bloccarci."

I suoi occhioni castani si illuminano mentre si porta i ciuffi di capelli dietro l'orecchio. La luna e le luci della città illuminano il suo viso e io la trovo di una bellezza rara... sembra quasi una Dea. "Tu sei l'uomo migliore che si possa mai incontrare... e io sono stata una sciocca in questi anni. Come ho fatto a non accorgermi di quanto fossi speciale?"

"Okay sì, un po' sei stata sciocca." la prendo leggermente in giro, facendola ridere, cosa che mi scalda il cuore, poi fermo la macchina davanti al suo palazzo e mi giro finalmente verso di lei per poterla esaminare attentamente. "Però scherzi a parte... davvero, non farti di questi pensieri. Tu sei stupenda e io non lo dico tanto per dire."

"Penso che tu le piaccia Chris..." Lo dice con un sorriso triste sul volto e io quasi trasalisco. "A Jelena dico... ti guarda con estrema dolcezza, con gli occhi che brillano. Non mi offenderei se tu decidessi di iniziare qualcosa con lei, dico davvero. Certo, non ti nego che mi farebbe male, ma non sarei così egoista da mettermi tra voi e rovinare ancora la tua felicità. Non farei mai una cosa del genere, voglio che tu lo sappia."

"Ele..."

"Puoi dirlo se vuoi." riniziare a parlare velocemente e ammetto che la trovo tenera mentre gesticola in questo modo "Sono pronta... Christian non farti problemi, davvero."

Le poso una mano sul viso, incastrando le dita in mezzo ai suoi capelli e lei si blocca, quasi come se il mio tocco l'avesse ustionata. La vedo spalancare appena la bocca e poi trattenere un sorriso, mentre io mi avvicino più a lei. Le parlo sussurrando appena, con le nostre labbra che quasi si sfiorano. Riesco a sentire il suo dolce profumo e questo mi manda in tilt.

"Ssh..." le stampo un dolce bacio sulla fronte "Non c'è nulla tra noi. Non ti nego che c'è stato qualcosa, niente di che, ma non è nulla. Non sono riuscito a pensare ad altre, a concentrarmi interamente su di loro. Tu sei al centro dei miei pensieri."

"Sei troppo vicino, Pulisic." lo dice con un fil di voce e cerca di allontanarsi un po', ma glielo impedisco "Ti prego... è difficile starti così vicino."

"Perché?" so bene cosa intende, perché per me è lo stesso... e so anche che ho detto che avevo bisogno di tempo, ma vederla così fragile e averla così vicino rende molto difficile rispettare ciò che mi ero imposto. "Dimmelo, Eléonore."

"Perché vorrei baciarti..." sospira "e abbiamo detto che ti lascerò tempo, tutto quello che vuoi, per dimostrarti che sono davvero convinta di amarti... per farti capire che d'ora in poi con me puoi stare tranquillo."

"Rendi tutto più difficile." Le sorrido, accarezzandole le labbra "Non riesco a starti lontano. So che mi sto contraddicendo e che non è da me, ma tu mi fai perdere sempre il controllo delle mie azioni. Hai un potere unico su di me, riesci a rendermi felice anche solo con uno sguardo e anche io vorrei baciarti. Probabilmente se tu lo facessi, non ti fermerei."

"Non lo farò... voglio rispettare ciò che mi hai detto. Quando sarai pronto a credere che abbiamo un futuro nostro ora, allora sarai tu a farlo." mi lascia un dolce bacio sul palmo della mano e sorride, per poi allontanarsi un po' da me "Non voglio affrettare le cose, Chris. Voglio che tu non soffra più, davvero, te lo ripeto. Ora devo andare, grazie per la serata."

"Ti ringrazio... buonanotte Ele."

Mi lancia un'ultima occhiata e poi, afferrando la borsa che aveva appoggiato accanto ai piedi, scende dall'auto. Resto fermo a osservarla mentre entra nel portone e poi mi passo le mani sul viso.

Sento il cuore andare veloce, lo sento battere persino nelle orecchie, e questo solo per averla avuto così vicina, per essere stato inebriato dal suo profumo, per aver immaginato di sfiorare le sue labbra. Mi sento perso con lei, mi sento fluttuare in dimensioni sconosciute, come può pensare anche lontanamente che la sostituisca o preferisca un'altra? Non è una cosa che potrebbe mai accadere. Mi regala emozioni che nessuna è in grado di regalarmi... lei è tutto ciò che voglio, spero che davvero stavolta sia la nostra buona volta.

Sospiro e scuoto la testa mentre sorrido come un coglione, inserendo la prima marcia e ripartendo per tornare a casa.
Sarà difficile prendere sonno stanotte, vorrei solo tenerla stretta a me e chiudere fuori chiunque possa volerci far male... ma dentro me spero che questo momento arriverà davvero e che il dolore non ci toccherà mai più.

Nota: Ehilà, capitolo un po' di passaggio per evidenziare ciò che i nostri protagonisti sentono e la confusione di Chris che combatte con se stesso. Detto ciò, ditemi cosa ne pensate. A presto🤍

Better Now||Christian PulisicDove le storie prendono vita. Scoprilo ora