Capitolo 13. Mai più crollare

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Appena sento suonare al campanello, corro allegra ad aprire e i miei occhi si posano su Mason e Maria che si tengono per mano e mi osservano con curiosità. Insomma, era da tanto che non organizzavo una cena ed era ancora più tempo che non ero così entusiasta, ed è ovviamente chiaro ai loro occhi.

Ormai è una settimana che sono tornata con Kepa ed è come se nella mia vita tutto si fosse ristabilito, tutto fosse tornato al giusto posto. Ancora però non ne abbiamo parlato con nessuno, per questo ho deciso di fare una cena con i miei amici e con lui, così che possiamo parlare con loro di tutta la situazione.

"Ti abbiamo portato una torta." Maria mi dà un bacio sulla guancia mentre mi porge il dolce e Mason chiude la porta per poi darmi un abbraccio.

"Grazie ragazzi, non dovevate. La metto subito in frigo, potete accomodarvi come se foste a casa vostra, lo sapete. Sto finendo di cucinare." loro annuiscono sentendo le mie parole e mi seguono, sedendosi negli sgabelli della penisola, in modo tale da tenermi compagnia.

Assaggio il condimento del polpettone e aggiungo un pizzico di sale per poi rimettere il tappo in modo tale che finisca di cucinare, girandomi verso Mason quando inizia a parlare con me, parla come se questo pensiero gli fosse rimasto in mente da quando gli ho scritto della cena e non potesse più tenerselo dentro. "Ele, come mai tutta questa felicità? Insomma, non fraintendermi, sai che sono davvero sollevato di vederti finalmente sorridere dopo tempo, solo che non capisco cosa sia successo prima e poi ora per averti fatto cambiare."

"Stavo male... perché mi mancava Kepa. Ci siamo lasciati e io in fondo ero ancora innamorata di lui." Opto per una mezza verità, perché temo che se sapesse il reale motivo lo farebbe fuori durante la cena "Poi qualche giorno fa abbiamo parlato, abbiamo capito che potevamo riprovarci perché anche lui mi ama ancora, ed eccoci qua. Abbiamo organizzato la cena in modo che sapeste tutto da me e lui."

Lui e Maria si scambiano all'istante uno sguardo che non riesco a decifrare, poi lui ribatte. "Quindi Kepa verrà a cena?"

"Sì, arriverà a momenti."

Il mio migliore amico arriccia le labbra mentre mi osserva come se non sapesse se dirmi o meno una determinata cosa, poi si decide a parlare. "È strana tutta questa situazione. Lui che quando vi lasciate si fa i fatti suoi con diverse tipe mentre tu hai l'umore sotto i piedi, ma dite che va tutto bene e vi siete lasciati di comune accordo, poi improvvisamente tornate insieme e tu sei di nuovo felice come lo eri quando vi siete messi insieme."

"Sì è andata così, probabilmente una parte di me non voleva accettare che fosse finita, ed ero giù senza nemmeno sapere il reale motivo, ma poi quando ci siamo chiariti e abbiamo deciso di provarci nuovamente, tutto il dolore è sparito da dentro me." Ancora una volta dico una mezza verità, sapendo che è probabilmente la cosa giusta per il quieto vivere. Non ha senso creare litigi tra Mason e Kepa, soprattutto non ora che è nuovamente tutto a posto.

Loro due si scambiano ancora un'occhiata e ora è Maria che inizia a parlare, mentre Mason giocherella con la cover del suo cellulare. "Ele... noi avevamo immaginato che fosse Kepa il problema del tuo malumore. Quando vieni alle feste e lui è con un'altra, tu ti spegni. Non parli più, non sorridi più ed eviti il più possibile di guardare nella sua direzione. E poi c'è stato il momento in cui Mason voleva presentarti il suo amico e tu non hai voluto e quasi ti sei messa a piangere solo per la proposta, perciò era chiaro che fosse andata diversamente da come tu e Kepa avete raccontato... quindi perché non ci dici tutta la verità ormai?"

"Perché ora va tutto bene e non ha più senso..." Lo dico con un filo di voce, sentendomi quasi mascherata. Come ho potuto pensare che nessuno si accorgesse di nulla e che i miei migliori amici non si rendessero conto di quanto cambiassi in presenza di Kepa?!

"Per me ha senso." Mason alza leggermente la voce facendomi capire quanto sia infastidito "Io voglio sapere cosa è successo davvero, perché sei la mia migliore amica e mi fa male vederti così e mi fa male che non corri più da me quando ti succede qualcosa."  

"Solo perché non volevo creare litigi in squadra, non di certo perché non mi fido più di te." quasi mi metto a piangere mentre gli dico queste parole e mi avvicino a lui, posandogli una mano sul braccio "Sei il mio migliore amico e di te mi fido ciecamente dal primo giorno che ho messo piede alle scuole materne, davvero."

"Allora dimmi tutto, non succederà nessun litigio, soprattutto se voi avete risolto, sei adulta e so che ti sai prendere cura di te."

Per un secondo mi chiedo se abbia ragione, non sono propriamente riuscita a prendermi cura di me in questi ultimi mesi. Mi sono lasciata andare e sono stata tanto male, e tutto questo perché senza Kepa mi sentivo come se mi mancasse una parte vitale per vivere. Insomma non sono stata brava a gestire nulla in questa situazione, solo ora sto tornando a galla e questo solo perché ho nuovamente lui...

"Mi ha lasciato lui." lo confesso omettendo volutamente la parte in cui ha fatto sesso con me prima di scaricarmi "Mi ha detto che non provava più niente e io sono stata male perché al contrario suo ero ancora innamorata. Poi abbiamo avuto modo di parlare e lui mi ha detto che ha fatto una cazzata e che gli manco."

Lui arriccia le labbra con fare pensieroso e mi basta guardare i suoi occhi per rendermi conto che non sembra essere felice di questo. Sembra quasi che gli abbia dato la peggior notizia della sua vita.

"Va bene, Ele..."

"Mason, sii diretto. Chiedi a me di essere sincera, devi esserlo anche tu." glielo faccio notare mentre mi allontano dai lui per poter spegnere il fornello visto che è ormai tutto pronto.

"Niente, solo sei stata malissimo, non voglio succeda ancora. Non ti riconoscevo in questi mesi ed eravamo tutti molto preoccupati." mi giro verso di lui quando inizia a parlare e riesco chiaramente a vedere sul suo viso la preoccupazione di cui parla "Kepa è cambiato da quando lo conosco, non so cosa ci sia di diverso, però è così, e io ho paura che tu soffra ancora."

"Non succederà, Mason. Se volete potete mettervi a tavola." cambio discorso, nonostante una leggera ansia si espanda in me per le parole del mio migliore amico... cosa intende dicendo che è cambiato da quando lo conosce? "Chiamo Kepa e lo avviso che è pronto, è strano che non sia ancora arrivato."

Mason e Maria questa volta non ribattono, sapendo che non servirà a nulla commentare oltre e probabilmente non volendo far sparire la mia felicità che mancava da così tanto tempo, dopodiché mi allontano da loro e faccio partire la chiamata al mio fidanzato.

Sento squillare a vuoto per diverse volte e poi si inserisce la segreteria, così decido di richiamarlo subito un'altra volta ma accade la stessa cosa, facendomi preoccupare all'istante. Non è da lui non rispondere e non è nemmeno da lui fare tardi, perciò temo che gli sia successo qualcosa.

Raggiungo i miei amici in sala da pranzo e li informo immediatamente dei miei pensieri, ma Mason mi rassicura dicendo che sicuramente starà guidando e non avrà per questo sentito il cellulare ma che secondo lui arriverà qua a momenti, così io annuisco comprensiva e mi obbligo a pensare a questa versione, rendendomi conto di essermi lasciata prendere dal panico.

Il fatto è che siamo stati lontani per troppo tempo e ora che finalmente l'ho ritrovato non voglio assolutamente perderlo, in nessun modo. Lui è ciò che mi rende felice e io non voglio stargli lontano, perché è la mia metà mancante e mi fa sentire completa. Non voglio mai più crollare.

Better Now||Christian PulisicWhere stories live. Discover now