Capitolo 27. Biscotti bruciati

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*Un mese dopo*

"Guarda qua... questi si possono salvare." mi avvicino a Chris, sentendo queste sue parole e sorrido leggermente sentendolo trattenere una risata. "Dai sono i meno bruciati, possiamo assaggiarli."

Scuoto la testa arresa alle mie inesistenti capacità culinarie e poi gli prendo un biscotto di mano e lo assaggio. Una smorfia appare immediatamente sul mio volto, mentre lui scoppia a ridere senza riuscire più a trattenersi. "Chris, la prossima volta che voglio provare a fare dei dolcetti, fermami."

"Dai, non possono essere così pessimi." anche lui dà un morso al biscotto che avevo tra le mani e già appena inizia a masticare la sua faccia parla chiaramente. "Dai... poteva andare peggio, Ele."

"Peggio di così? Non sono nemmeno dolci, come è possibile?" mi lamento, osservando l'ultimo pezzetto del biscotto come se potessi capire così quali errori ho fatto nella preparazione "Ho messo le uova, la farina, le gocce di cioccolato... lo zucchero-" mi blocco all'istante realizzando "oddio, dovevo mettere la seconda ciotola di zucchero dopo aver girato un po' il composto... potrei averlo dimenticato."

Chris ride ancora di gusto, tenendosi la pancia come se stesse assistendo a uno spettacolo di cabaret che ti fa spezzare in due. "Come hai fatto a dimenticare lo zucchero?"

Ora anche io scoppio a ridere, non riuscendo a trattenermi davanti al suo divertimento e al suo viso rilassato. Riesce a trasmettermi tanta spensieratezza, non so come faccia. È un mese che passiamo insieme ogni momento libero, o restiamo solamente noi o si aggiungono anche Mason, Maria e Ben, ed è riuscito a risollevarmi ogni qualvolta cadevo. È stato come il mio bastone, colui che mi ha sorretto, e anche se sto ancora male per tutto ciò che è successo con Kepa, con Chris accanto è tutto più semplice.

Capitano quei momenti, durante le mie giornate, in cui mi sento ancora morire, mi sembra che il mondo mi crolli addosso e tutto mi torna in mente facendomi mancare l'aria, ma basta anche solo un messaggio da parte di Christian per farmi tornare alla realtà, farmi tornare a respirare come devo.

È difficile andare avanti senza qualcuno a cui hai dato tutta te stessa e che ti eri illusa che sarebbe stato l'uomo della tua vita, ma poi ci si riprende. Ci vuole tempo, solo questo, e io so che riuscirò. Stavolta sono decisa a metterci una pietra sopra, non farò lo stesso errore dell'altra volta. Non lo aspetterò per sempre. Mi ha tradita, umiliata e fatta sentire colpevole dopo avermi spezzata, ora può gentilmente andarsene all'inferno.

"Non lo so, ma forse è meglio se usciamo e andiamo a comprarne pronti, questi non penso siano commestibili."

Il numero 10 del Chelsea scuote la testa e mette una mano sul mio fianco, schiacciandomi un occhiolino che mi fa capire in anticipo che sta progettando qualcosa. "Io pensavo di ordinare cibo italiano e farci aggiungere anche il dolce nel menù, passando una serata in casa tra cibo e film."

"Ci sto." mi alzo sulle punte e gli lascio un dolce e tenero bacio sulla guancia "Sei speciale, Chris. Grazie di esserci sempre."

Lui mi guarda intensamente per una manciata di secondi, sembra sul punto di dire qualcosa, ma poi ci ripensa e mi attira tra le sue braccia, tenendomi stretta a sé e posando il mento sulla mia testa. "Anche tu speciale, piccola Ele, anche tu lo sei..."

*****

"Come è che finiamo a vedere sempre quello che vuoi tu?"

Better Now||Christian PulisicDove le storie prendono vita. Scoprilo ora