Capitolo 36. Parole di troppo

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Christian

"Perché hai questa espressione da ebete? Stai guardando le tue scarpe come se fossero la cosa più bella del mondo." Mason mi dà una gomitata dopo aver constatato questo e si siede accanto a me che sto finendo di prepararmi dopo aver fatto la doccia post allenamento "Hai corso con più energia del solito e hai riso tutto il tempo... caspita, dev'essere per forza successo qualcosa."

"Nulla, sono felice."

"Che c'è? Sei riuscito finalmente a scopartela?" alzo immediatamente la testa sentendo questa domanda, che ha interrotto il discorso tra me e il mio amico, e i miei occhi, ovviamente, si posano su Kepa. Certo, poteva essere solo lui lo stronzo che dice una cosa del genere. Mi alzo di scatto dalla panchina e Mason fa lo stesso, imitandomi, cosa che fa scoppiare a ridere lo spagnolo, come se questo fosse estremamente esilarante. "Direi di no, altrimenti non saresti così nervoso."

Bastano queste parole per farmi perdere la pazienza e scattare verso di lui. Questa volta nemmeno Mason prova a trattenermi, semplicemente perché penso che stia dando fastidio anche a lui come Kepa parla di Eléonore e tutto ciò che le ha fatto.

Gli do una spinta e poi lo afferro per la maglia con rabbia, non mi interessa nulla se è quasi 20 centimetri più alto di me, se pensa di spaventarmi si sbaglia, non gli permetterò di parlare così di lei.

"Ripetilo se hai il coraggio, pezzo di merda."

"Woah, il piccolo Chris è diventato molto protettivo... forse ti stai davvero illudendo che, qualunque cosa sia accaduta tra voi, è perché lei ci tiene a te." ride ancora, estremamente divertito "Lei mi ama, tornerà con me."

"La tratti come se fosse un oggetto e ne parli senza alcun rispetto, come pensi che possa amarti ancora?" gli do un'altra spinta e lo faccio sbattere al muro con la schiena. "Sei solo un bastardo e mi sono stancato di te."

"Non è da te questo modo di fare, Pulisic." mi riprende fintamente arrabbiato, poi una luce maliziosa colora il suo sguardo e capisco subito che ne sta per sparare una delle sue. "Quando si inginocchierà davanti a te e, guardandoti negli occhi, farà tutto ciò che sogni, allora forse, e dico forse, potrai iniziare a pensare che un po' ti considera come un uomo e non come amico tappabuchi." sussurra appena e continua a osservarmi con espressione soddisfatta, mentre io sgrano gli occhi sentendo le sue parole e allo stesso tempo una fortissima rabbia si espande dentro di me.

Sento le mani prudermi e vorrei controllarmi, ma il fatto che parli della donna che dice di amare in questo modo, non mi aiuta. Lei non merita questo, non merita che Kepa la nomini senza rispetto come se fosse una qualunque che lui si è solo fatto senza sentimenti, non merita questo dopo che le ha spezzato il cuore, dopo che si era affidata a lui con tutta se stessa. Non merita niente di tutto ciò, ed è per questo che, per una volta, decido di assecondare il mio istinto, e così gli sferro un pugno sul naso con tutto il rancore che nutro dentro.

"Christian, santo Cielo." sento Kai alle mie spalle riprendermi e poi qualcuno afferrarmi per le spalle, facendomi allontanare da Kepa. Non mi giro nemmeno a guardare chi mi stia mantenendo, continuo a tenere lo sguardo sullo spagnolo che, portandosi le mani sul naso, si rende conto di star sanguinando un po'.
Per come sono fatto io, totalmente contrario alla violenza, so che dovrei pentirmi, ma non riesco, è da troppo tempo che esagera, sia con me che con lei, e anche la mia pazienza ha un limite, e Kepa me l'ha fatto superato di troppo.

"Questa ti costerà cara, Pulisic." lo spagnolo mi minaccia, ma sorridendo ancora "Ti sei appena firmato la tua stessa condanna."

"Non mi interessa delle tue cazzate. Stai lontano da Eléonore." Quasi ringhio e lui, passandomi accanto, mi dà una spallata ed esce dallo spogliatoio, afferrando al volo le sue cose, facendo finalmente sparire la sua faccia di merda dalla mia vista.

Better Now||Christian PulisicWhere stories live. Discover now