54 - Charlie

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Elijah è di ritorno. Sarà andato in bagno o a chiamare James. Forse James non vuole ancora vedermi, forse l'ho fatto arrabbiare comportandomi in quel modo oggi. Mi sono spaventato quando mi ha preso il polso e mi ha urlato contro, ma ripensando alle sue parole, lui ha detto che siamo fratelli, che non ho bisogno di una seconda possibilità. Non ho ben capito il concetto, potrei provare a chiedere a Mr. Thompson la prossima volta che lo vedo. L'incontro di oggi con lui è stato strano. Prima di giocare mi ha detto che avevo l'aria stanca, ma non gli ho rivelato dell'incubo di stanotte. Avevo troppa paura, non volevo raccontarglielo.

Non mi piace dover ricordare cosa mi faceva la mamma, e non capisco perché dovrei parlarne con qualcuno. Le parole fanno diventare le cose più reali, la mia mente rievoca cose di cui ho il terrore. Posso ritrovarmi in un attimo di nuovo nello sgabuzzino o sotto i colpi di mamma, e tutto è di nuovo spaventoso e freddo e buio. Ammetto, però, che sta succedendo una cosa strana. Sto iniziando a detestare quello che la mamma mi faceva. Prima non l'avrei mai detto, neanche lo avrei mai pensato. Mi era normale che mi puniva e che ce l'aveva con me. Faceva paura, ma doveva essere così e basta. Ora non vorrei mai che succedesse di nuovo. Papà, James ed Elijah dicono che non mi faranno mai quello che mi faceva lei, e io voglio crederli. Gli credo.

A Mr. Thompson comunque non ho detto neanche questo e lui mi ha detto che oggi avremmo fatto qualcosa di diverso. Mi ha messo davanti un foglio da disegno e tante matite diverse e i colori, mi ha detto di disegnare qualsiasi cosa volessi fare. Ho pensato a lungo a qualcosa di semplice perché non sono bravo, e così ho provato a dipingere la nostra casa. Ho provato a ritrarre ogni dettaglio, ma è più difficile a farsi che a dirsi, e quando Mr. Thompson ha chiesto se poteva vederlo ho esitato. Era proprio brutto, ma gliel'ho fatto vedere comunque. Si è complimentato perché era molto bello e mi ha chiesto di descriverglielo. - È casa mia - ho detto semplicemente, balbettando ovviamente, e lui ha aggiunto che è molto bella. Ovvio, casa mia è enorme, calda e accogliente. È piena di persone a cui voglio bene, e i ricordi in cui c'è anche la mamma a casa stanno diventando meno invadenti.

A volte la penso e mi chiedo cosa stia facendo. Forse è ancora in pausa con se stessa e quando ritornerà chiederà anche lei di poter tornare a casa. O forse verrà arrabbiata e ubriaca come sempre e inizierà a colpire me o James o Elijah. Quando penso a questo cerco subito di scacciare via il pensiero. Lei non farebbe mai del male a loro, gli vuole troppo bene. E io non vorrei mai che facesse loro quello che ha fatto a me. Solo pensarlo è terribile e nauseante. Allora penso che forse non tornerà. Ha deciso di lasciarmi a papà, ha pensato di essersi finalmente liberata di me e sta iniziando la sua nuova vita da qualche parte. Spero che si sappia prendere cura di se stessa e che non sia sempre triste.

- Charlie - mi chiama Elijah, deve averlo fatto parecchie volte a giudicare dalla sua espressione, ma io mi ero distratto di nuovo. Si rende conto che finalmente lo sto guardando e mi sorride. - Hai scelto che pizza vuoi?

Annuisco. - P-patatine e mais.

- Ci dai sotto oggi, fratellino - sfoglia il suo menù - io prenderò qualcosa di piccante, oggi è il mio gran giorno.

Rido, a Elijah piace provare cose strane che poi gli fanno sempre venire il mal di pancia, ma non impara mai. - Cosa prendete? - sussulto alla voce improvvisa di James e mi volto trovandolo davanti al nostro tavolo. Poi alzo lo sguardo su di lui e mi irrigidisco. Ha una guancia rossa e un labbro che si sta gonfiando.

- S-stai bene? - chiedo sconvolto. È finito in una rissa? Si è fatto male? Cosa gli è successo?

James mi guarda e sembra un po' sorpreso. - Sto bene - risponde.

Non è abbastanza. Può aver ricevuto un colpo dove non si vede, al fianco o alle costole. Scuoto la testa. - T-ti sei fatto male da-da qualche altra p-parte? - mi tasto sulla felpa i punti dove è solito scatenarsi il dolore. - S-sei stato c-colpito q-qui o...

Missing Brother [Completa]Where stories live. Discover now