34 - Charlie

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Prima ho pianto come un bambino. James ed Elijah non mi hanno però preso in giro o si sono arrabbiati, mi sono rimasti accanto fino a quando non mi sono addormentato. Non ho potuto farci niente. Quando mi sono svegliato da solo, nel silenzio di questa stanza soffocante, ho pensato che avessero finalmente scoperto che è tutta colpa mia del perché mamma se ne è andata, e che i miei fratelli si fossero arrabbiati con me per avergliela di nuovo portato via. Ho creduto di essere di nuovo solo e mi sono sentito tristissimo.

- Charlie, l'infermiera ha portato la cena - James chiude la porta della stanza e si avvicina posando il vassoio sul tavolino che Elijah ha spostato per metterlo davanti a me. Non so perché mi sia svegliato in ospedale, la mamma mi picchia sempre, forse questa volta lo ha fatto più forte delle altre volte, ma non lo ricordo molto, ed è strano. La mia memoria è una delle poche cosa su cui posso fare massimo affidamento, ma non riesco a ricordarmi cosa sia ben successo quella notte. Ricordo che ha iniziato a urlare, lanciare roba, rovesciare mobili, ha preso la mazza e poi? Tocco la testa fasciata. Mi ha colpito in testa? Porto una mano al collo ma senza toccarlo. Mi fa male, ma non so perché. Ho urlato troppo? Mamma ha colpito anche lì? Mi viene una fitta terribile alla testa, ho un flashback di solo due mani su di me e smetto subito di pensarci quando mi porto una mano alla tempia dolorante.

- Che hai, Charlie? - mi chiede agitato Elijah. - Ti fa male la testa? - Annuisco, ha iniziato a pulsarmi forte. Mi fa male anche il fianco e se provo a muovermi mi si amplifica il dolore ai muscoli. Ma per la maggior parte del giorno mi sento molto stordito e il dolore è sordo o a volte mi sembra che non ci sia proprio perché non mi sento il corpo, come se fosse addormentato e fosse pesante spostarlo. È stancante fare tutto, mi sento senza forze. Perché? Rimarrò per sempre in questo letto d'ospedale?

- Vado a chiamare un medico - James si allontana ed Elijah mi sposta il tavolino. Mi rassicura, mi dice di resistere, che il dottore verrà subito, e quando entra, l'uomo dai capelli grigi e in camice bianco dice che mi visiterà. Non mi piace lui. Mi rimprovera sempre perché non mangio e mi tocca in punti che mi fanno male. Mi chiede cose intime e dice alle infermiere di farmi cose imbarazzanti. Ora mi spara una luce in un occhio e mi chiede cosa mi fa male e quanto. Io non lo rispondo e lui fa domande più semplici a cui posso annuire o scuotere la testa. Poi alla fine dice che sto bene, che domani mi porteranno a fare altri esami e va via guardando la mia cena e dicendo che devo mangiare.

- Bene, Charlie - mi rimettono davanti il piatto i miei fratelli - ora mangia un po'. - Scuoto la testa a James. Ho mal di pancia e quel cibo ha l'aspetto che mi farà venire di più il mal di gola. - Charlie, devi mangiare - insiste e mi fa paura. Gli sto facendo perdere la pazienza, mi odierà e mi picchierà anche lui. Quando mi sono svegliato mi sono chiesto come loro sapessero che fossi in ospedale, ma anche come ci sia finito qui. Probabilmente mi ci avrà portato la mamma e poi sarà andata via, come fa a volte quando si stanca di tutto e ha bisogno di scappare per un po' di tempo. Tornerà, lo fa sempre, ma non so come dirlo ai miei fratelli, e vorrei anche scusarmi con loro per averli fatti preoccupare tanto e per stare con me in questa stanza sempre. Non mi lasciano mai, ma sono felice che lo facciano, perché senza di loro non penso di riuscire a farcela.

- Che te ne pare, fratellino, se metto il film che ti avevo promesso? - Elijah preme play su un pc che aveva già con sé quando mi sono svegliato e che ha detto che si è fatto portare da casa. Non ha specificato, ma visto che lui e James non hanno mai lasciato l'ospedale, credo che sia stato papà. Rabbrividisco. Vedere papà è stato terribile. Quella sera mamma ha detto che ho rovinato tutto, e lei doveva incontrarsi con papà. Sono sicuro che anche papà la pensi così e mi odi. Non lo vedevo da quando mi disse che non ero suo figlio. E mi sono ricordato dello sguardo pieno di disprezzo che mi aveva lanciato subito prima di dirmi di andare via. Se gli ho rovinato la serata e la vita con la mamma e la sua famiglia sono sicuro che sia ancora tanto arrabbiato. Si infurierà con me come ha fatto la mamma, mi picchierà e mi dirà anche lui di non vedere più i miei fratelli.

James si trascina il divano e dice che devo almeno buttare giù un cucchiaio. Elijah gli dice di far silenzio o ci perderemo scene importanti e mi chiede di dargli ascolto così James non ci rovinerà il film. Guardo il cucchiaio che mi hanno messo in mano in ansia. Non so perché ho paura di ingoiare il cibo, ho come la sensazione che potrebbe rimanermi bloccato in gola e non riuscirei più a respirare. Ma perché ho paura di questo? Deglutisco, ci riesco. Parte il film. Posso buttare giù un boccone, ne sono capace. Mi porto il purè alle labbra, non ha nessun odore particolare anche se dall'aspetto sembra buono. Lo mastico per un po', ma quando provo a ingoiare, sento una sensazione soffocante alla gola. Non riesco di nuovo più a respirare. Mi porto le mani attorno al collo cercando di capire cosa mi stia ostruendo le vie respiratorie. Ansimo e tossisco, ma non riesco a farlo come si deve senza che il dolore al petto diventi insopportabile.

- Calmati, Charlie - mi prende per una spalla James - guardami e respira lentamente. - Scuoto la testa e provo di nuovo a tossire stringendomi il collo. Altro dolore alle costole. Terribile. Inizio a piangere ed Elijah si alza dicendo che andrà a chiamare qualcuno. James nel frattempo continua a dirmi di respirare lentamente, di imitarlo. Ho sputato di nuovo il cibo nel piatto e non so come dirgli che c'è qualcosa che mi blocca la gola. Ritorna il dottore di prima, James dice che sembra che non riesca a respirare e l'uomo dice a un'infermiera di farmi una flebo di tranquillanti. Aggiunge di guardarlo e poi mi chiede dove sia il problema, il petto o la gola. Mi punto la gola. Il suo tono diventa improvvisamente dolce. - Ora vediamo perché ti fa male allora - e mi dice di tenerla aperta mentre lui me la controlla allungando un bastoncino sulla mia lingua.

- Stai respirando, Charlie - dice dopo averla vista - non c'è nulla che la blocchi. Quando senti qualcosa qui che ti sembra non riuscire a farti respirare conta fino a cento mentre cerchi di fare lunghi respiri, e quella cosa scenderà, te lo prometto. - Annuisco e mi ritrovo con gli occhi ancora bagnati per aver pianto una seconda volta come una fontana. Sono patetico, alle persone dà fastidio quando piango. Lui mi dà una carezza in testa e io guardo spaventato il piatto. Cosa se mi dice che devo mangiare ancora? - Per oggi basta - si rivolge verso i miei fratelli, James è accigliato ed Elijah si sta mangiando l'unghia del pollice. - Domani forse potremmo provare con un altro frullato proteico - mi guarda di nuovo - quello riesci a berlo, vero, Charlie?

L'ho bevuto un po' oggi e annuisco appena senza guardarlo. James chiede come stia e il dottore gli risponde che sto bene, che i miei valori sono nella norma. Vede il pc con il film e chiede a James di seguirlo fuori per parlare di qualcosa mentre a me dice di godermi la serata nel vedere lo spettacolo. Elijah vede James e il dottore uscire fuori, anche l'infermiera va via. Mio fratello fa una faccia brutta. Continuo a far fare a entrambi quelle espressioni, Elijah sorride meno. Mi parte un singhiozzo, Elijah si volta e mi chiede come sto. Annuisco. Mi guarda con attenzione e sorride, ma non è il suo sorriso di sempre, gli occhi non seguono la curvatura delle labbra, sono stanchi. Mi aiuta a pulirmi la faccia dal moccio e le lacrime.

- Continuiamo il film - mi dice ripremendo play. Provo a focalizzarmi sullo schermo, James entra poco dopo, sospira e si butta sul divano spostato ancora in obliquo accanto a letto. Lo fisso, sta guardando il film. Sbircio anche Elijah, idem. Mi accuccio meglio sotto le coperte. Sono con i miei fratelli e sto guardando con loro un film. Cerco di concentrarmi su questo e un'improvvisa stanchezza mi prende facendomi sentire senza forze. Chiudo appena gli occhi su una scena fantastica che mi dovrebbe togliere ogni traccia di sonno ma, ironicamente, mi addormento.

Missing Brother [Completa]Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz