47 - Charlie

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- A-Alan - mi giro verso di lui appena suona la campanella - a-andiamo insieme i-in la-laboratorio?

Lui si volta e mi sorride. - Scusa, vado già con Kyle e Bethany.

- D-d'accordo - sono un po' deluso, ma non voglio abbattermi. Alan è popolare come è sempre stato, anzi, ora ha molti più amici, e se ha già promesso di stare con loro non posso interferire. Non va bene essere avaro, pretendere. Non mi accontento mai.

Lungo il tragitto però lo seguo da vicino mantenendomi a distanza perché mi fa un po' paura Kyle. Bethany invece ha provato a parlarmi qualche altra volta, e anche con alcuni altri compagni ho scambiato qualche parola. Se facciamo qualche gruppo di studio mi chiedono di dire qualcosa. Un ragazzo mi ha chiesto perché balbettassi tanto, ma era solo curioso, e poi quello stesso ragazzo ha detto che avevo delle scarpe fighissime e sono stato felicissimo di dirgli che me le aveva comprate papà. Della roba che avevo in appartamento è rimasto poco. Ho voluto però conservarmi i regali dei miei fratelli e i quaderni su cui a volte scrivevo idee di qualche storia, di cui non ho mai parlato e mostrato a nessuno. Non sono più andato nella zona dove abitavo e a volte vorrei sapere se la signora Hughes o Marcus stanno bene. Ma mi fa paura riandarci e non ho mai chiesto ai miei fratelli o papà di accompagnarmi. Alan si è seduto accanto ad altri ragazzi in laboratorio, così mi siedo da tutt'altra parte.

——

- Come è andata oggi, Charlie? - mi chiede Mr. Thompson, il consulente scolastico della scuola. Non so perché, ma la scuola mi ha chiesto di andarci almeno due volte a settimana e papà anche è d'accordo che io vada. È solo la terza volta che lo vedo, quindi mi sento ancora un po' a disagio con lui. Non so quanto possa dire e non voglio dargli fastidio. I grandi mi fanno un po' paura.

- B-bene - rispondo fissando il pavimento e tirandomi una manica. Mr. Thompson sorride. Ha i capelli rossi riportati all'indietro, ha circa trent'anni e veste sempre elegante con la camicia.

- Hai fatto amicizia con qualcuno? - beh, amicizia è una parola grossa. Non riesco ancora a parlare con Alan, ma lui ha detto che saremo stati migliori amici per sempre. Forse non si ricorda. E con i miei compagni la situazione sta diventando strana. Non mi è ancora permesso fare attività fisica come loro, anche se ho iniziato a fare qualcosa, e allora il nostro insegnate, Mr. Porter, mi dice di fare un po' di riscaldamento o correre un po'. Ad alcuni però non piace, vedono che sto bene e potrei fare altro, anche io vorrei fare di più. Poi c'è il fatto che mi distraggo ancora spesso, che prendo brutti voti, ma gli insegnanti con me non si arrabbiano mai. Faccio spallucce al Mr. Thompson.

- All'inizio è difficile adattarsi a una nuova classe - dice lui - puoi prendere tu l'iniziativa salutandoli ad esempio - annuisco. - A casa invece come vanno le cose?

Lo guardo. - B-bene - e lo dico davvero. Esco spesso con i miei fratelli, e con papà vediamo un sacco di film assieme la sera quando torna dal lavoro. Sabato James ha una partita e papà ha detto che l'andremo a vedere assieme.

Mr. Thompson sorride. - Sono contento, ti va di scegliere qualche gioco da tavolo? - annuisco. Anche le altre volte Mr. Thompson mi ha chiesto di scegliere un gioco da tavolo, ed è stato divertente farlo. Mi alzo e mi avvicino alla libreria piena di giochi e ne scelgo uno.

——

- Charlie, la conosci la risposta? - sussulto alla voce di Mrs. Marple che mi porta fuori dai miei pensieri. Mi sono distratto di nuovo. Lei lo capisce e mi sorride. - Non eri concentrato.

- Mi - balbetto - mi dispiace.

- Non importa - dice lei - cerca solo di stare più attento, va bene?

Missing Brother [Completa]Where stories live. Discover now