53 - Elijah

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- Hai intenzione di farti espellere!? - attacca Donald mio fratello. Fa bene, ho voglia di gridargli contro anche io. Sabato prossimo la sua squadra ha una partita importante, Charlie era felice di poterla andare a vedere, ma James ha avuto la brillante idea di cedere di nuovo alle provocazioni di Jeremy durante gli allenamenti, e con la condotta aggressiva dell'ultima partita, il coach ha messo entrambi in panchina per le prossime due partite.

James non risponde. Rimane accigliato, appoggiato contro il muretto della scuola. Donald è il capitano e ha tutto il diritto di rimproverare James. - Non l'ho fatto di proposito - si rigira una sigaretta tra le dita mio fratello. Non l'ha ancora accesa ed è da qualche settimana che ha ripreso a fumare, anche se credevo che ormai si fosse tolto il vizio. Dice sempre che è l'ultima quando gli dico di non farlo, poi mi dice di smetterla di assillarlo quando insisto.

- Per colpa vostra saremo senza tre giocatori chiave alla partita di sabato - Donald è furioso, ma è comprensibile. Nello scontro ci è finito di mezzo un altro compagno di squadra che si è slogato il polso quando Jeremy gli è andato addosso spinto da James.

- Ho detto che mi dispiace - si accende la sigaretta James e se la porta alle labbra.

- Non sei molto credibile nelle scuse - si intromette Zack.

Chloe si unisce a lui. - Forse è il tono della voce. - Siamo nel parcheggio, nello stesso punto in cui aspettavamo sempre Charlie, ma oggi l'umore è nero come il cielo. Vorrei dire a James che si sta comportando da imbecille e che Charlie sentirà la puzza della sua sigaretta, ma forse è meglio non dirlo. Se è così nervoso e irascibile è perché stanotte Charlie ha fatto un altro di quegli incubi terribili.

Settimana scorsa, la notte dopo che papà lo ha portato da Dr. Banner, mi sono svegliato sentendo Charlie che si agitava parecchio nel sonno. Mi sono preoccupato e subito mi sono infilato nel letto con lui. L'ho stretto con la paura che l'incubo potesse peggiorare e potesse urlare da un momento all'altro. Fortunatamente si è calmato e quando mi sono svegliato la mattina dopo, era stretto a me ed era tranquillo. Sono sceso in cucina prima di lui e l'ho detto a papà e James. Vogliono che li aggiorni quando Charlie ha gli incubi, visto che il mio fratellino per quel giorno diventa più silenzioso e sembra più stanco.

"Forse è a causa della visita," aveva detto papà "farsi vedere dal dottor Banner lo avrà stressato." Papà ci ha raccontato di come è andata. Il dottore ha detto che i suoi valori stanno salendo, ma in maniera più lenta del previsto, così gli ha aumentato la dose di integratori che già assume durante la giornata. Ha aggiunto che deve mangiare di più per prendere velocemente quei chili di cui manca. Papà gli ha domandato del motivo per cui sembra ancora così piccolo, ovviamente in assenza di Charlie, e il dottore ha detto che c'è bisogno di tempo per il metabolismo per riprendere il giusto ritmo, che per molto tempo è sopravvissuto assumendo meno del suo fabbisogno giornaliero. E quella parola ha colpito me e James terribilmente, perché ci siamo resi entrambi conto che Charlie in tutti quegli anni con quella donna non ha vissuto, è sopravvissuto, e lo ha fatto in un ambiente di forte stress fisico e mentale. Papà gli ha parlato anche degli incubi che ha spesso. Anche per quello il dottore ha avuto un semplice suggerimento: stancarlo durante il giorno con attività stimolanti e divertenti, e continuare a farsi aiutare da un terapeuta. Ha sconsigliato l'uso di farmaci per dormire la notte, ma anche papà sarebbe stato contrario.

Così, dopo quella volta, abbiamo cercato di seguire il suggerimento del dottore. Il giorno dopo ho finalmente portato Charlie al rifugio dove faccio volontariato. Non ci andavo da mesi a causa di tutta la situazione e visto che bisogna prendere due autobus per arrivarci, perché di solito mi reco lì il pomeriggio quando James lavora. Ma questa volta quando ci sono andato ho portato con me il mio fratellino. Si è divertito un mondo, i ragazzi del posto sono stati contenti di incontrarlo e Charlie ha giocato con gli animali lì al rifugio e ha dato una mano enorme. Si è addormentato sull'autobus del ritorno e a casa è crollato esausto appena ha toccato il letto. Durante la notte ha dormito come un angioletto. Nei giorni seguenti James lo ha portato ai suoi allenamenti o è andato a fare jogging con lui. Papà lo ha portato spesso fuori al centro commerciale o a fare un giro sulla bici nuova che gli ha comprato. Papà è abituato a farsi chilometri, ma per Charlie solo metà tragitto lo distrugge. Non si lamenta mai contentissimo di quell'attività con papà.

Missing Brother [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora