Sbuffa sonoramente ma poi sento dei rumori in sottofondo che mi fanno capire che si sta alzando dalla sua poltrona, chiaro segno che ha ceduto. E infatti pochi secondi dopo, la sua figura mi appare davanti in tutto il suo splendore. Il cellulare ancora attaccato all'orecchio mi scivola dalle mani quando i miei occhi si posano sul suo viso stanco. E soprattutto con un enorme macchia in prossimità dell'occhio sinistro che riconosco essere un enorme occhio nero.
<<Che... che è successo?>> sibilo preoccupatissima scendendo dalla scrivania solo per avvicinarmi all'ologramma. Steve china il capo imbarazzato e con aria colpevole, disponendosi poi a braccia conserte. <<Tesoro?>> lo chiamo di nuovo dolcemente usando per le prime volte questo nomignolo cosi intimo. <<Dimmelo... guardami.>>
Solo cosi, il mio ragazzo ritorna a guardarmi fissando i suoi occhi nei miei demoralizzato al massimo. Sarà il tono, sarà il soprannome... ma lo fa. Inizia a parlare con me. <<Bucky... ha dato di matto ieri mattina.>> rivela tristemente. <<Eravamo... nel mio ufficio e... stavamo semplicemente parlando... quando è impazzito e ha iniziato ad urlarmi contro e...>> Porca puttana! Merda, merda, merda! <<Ma sto bene... Bruce l'ha sedato e...>>
<<Ti sei difeso, vero?>> domando scontata. A giudicare però dalla sua faccia, capisco che no, non l'ha fatto. <<Steve... cosa sei diventato una sorta di punching-ball?!>>
<<Cos'è un punching-ball?>> ripete perplesso non conoscendo forse l'attrezzo. Con destrezza, apro una finestra internet e gli cerco l'aggeggio in questione mostrandogli un video dove gliene spiego l'utilizzo. <<Ahm... si, allora si.>>
<<Devi difenderti.>> lo ammonisco premurosa. <<Non al cento percento delle tue possibilità ma... devi farlo. Bucky è forte, troppo forte sotto certi aspetti e... >>
<<Lo so, lo so... Nat mi ha detto la stessa cosa.>>
<<Natasha è intelligente perciò.>> borbotto contrariata. <<E poi scusami... me lo avresti detto?>>
<<Mia...>>
Non lo avrebbe fatto. Lo immaginavo. Ormai sta diventando scontato chiedere certe cose visto il nostro rapporto. <<NO!>> tuono nervosa alzando il tono di voce facendo trasalire anche il mio interlocutore. <<No... so cosa stai per dirmi, non vuoi farmi preoccupare e bla bla bla... e la storia di niente segreti? La promessa che ci siamo fatti?>>
<<Hai altre cose a cui pensare.>> ribatte sulla difensiva.
<<La famiglia prima di tutto.>> gli ricordo prontamente sincera. <<Tu...>> continuo ammutolendomi di colpo colpita da un improvviso imbarazzo.
Dillo Mia. Non avere paura. Segui il consiglio di Sharon. <<Tu... >> balbetto schiarendomi la voce per farmi coraggio. <<Tu... vieni... prima di tutto.>>Sorpresa.
Ecco cosa c'è nel suo sguardo.
Pensava non fosse cosi? Non lo vede? Non lo capisce quanto sono dipendente da lui?Poi ripensandoci... mi rendo conto che la colpa è solo mia: gli ho fatto credere di volere più l'avanzamento di carriera che una vita normale con lui. E forse proprio come me, anche lui ha bisogno di rassicurazioni in questo momento. Se solo sapesse che mi sono trasferita qui per coprirgli il culo... sarebbe più tranquillo?
<<Ecco, ora mi manchi ancora di più.>> ammette sottovoce con voce rauca abbassando lo sguardo per qualche secondo forse per reprimere qualche lacrima.
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Romantics are the new rebels.
RomanceE se Phil Coulson avesse avuto una figlia? Adottata dopo la morte del padre da niente poco di meno che Tony Stark? Cresciuta con gli Avengers, apprendendo da loro tutto ciò che c'è da sapere sull'arte del combattimento e dello spionaggio, Mia pensa...
Miss you
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