<<Anche prima.>> lo rassicuro facendogli l'occhiolino. Mi volto, costatando che Steve ha preso posto a tavola accanto alla biondina che sembra volerci provare a tutti i costi con lui prima di uscire dalla cucina diretta al mio impegno serale.



<<Non ti facevo tipo da locali cosi

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<<Non ti facevo tipo da locali cosi.>> ammetto guardando Frank mentre guida il suo pickup sulla strada statale in direzione del complesso. La cena è andata bene. Molto bene. E Frank è stato un gentiluomo sotto ogni punto di vista. Mai una volta una frase maliziosa, mai una carezza o un tocco in più del dovuto. Ha rispettato il mio volere. E gliene sono grata perchè se si fosse spinto troppo oltre, sarebbe stato davvero difficile dirgli di no al solo pensiero di perdere la sua amicizia. Perchè è questo quello che siamo: semplici amici. Certo, non posso ignorare che sia un bellissimo ragazzo con un corpo da paura ma... non ho voglia di lui. L'unico che sembra farmi gola sotto quel punto di vista ha... 104 anni. Portati benissimo aggiungerei.

<<Fammi indovinare...>> afferma divertito dandomi una rapida occhiata prima di ritornare a guardare la strada. <<Mi immagini tipo da locale buio, pieno di musica, luci da spettacolo e ballerine mezze nude?>>

Sta descrivendo il suo locale. Ovviamente. <<Più tipo da fast food.>> lo correggo sincera. <<Che poi i fast food sono sopravvalutati. Io adoro il cibo spazzatura soprattutto perchè economico.>>

<<Giuro, ti facevo più tipa da ristorante fancy.>> ammette invece sbagliando terribilmente.

<<Solo perchè sono una Stark non significa che sperperi il mio denaro con cene misere dalle tante portate.>> gli faccio notare. <<Adoro mangiare, se mi porti in un ristorante dalle portate misere... divento una bestia.>>

<<Con il fisico che ti ritrovi...>> inizia anticipando un complimento. <<... pensavo andassi avanti ad insalate.>>

<<Tanto allenamento.>> rivelo fiera. <<Non dimenticarti che stai parlando con un agente del governo.>>

Dopo qualche secondo, Frank rallenta l'andatura del veicolo solo per svoltare nel mio vialetto. Grazie al mio cellulare riesco ad aprire il cancello che separa la strada pubblica dall'inizio di questa vera e propria caserma militare. <<Sei sempre stata cosi figa Mia.>> ammette scontato. <<Ancor prima che ti prendessero al governo. Anche se ora sono proprio curioso di vederti con l'uniforme.>>

<<Non succederà mai.>> lo punzecchio sincera prima di scendere dalla macchina non appena il suo furgoncino parcheggia proprio di fronte all'entrata. Frank mi imita e mi raggiunge, pronto a congedarsi per la notte.

<<E' stata una bella serata.>> ammette contento. <<Mi sono divertito.>>

<<Lo stesso.>> concordo tranquilla. <<Grazie... per la cena intendo. Non dovevi davvero organizzare una cosa cosi.>>

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