- Charlie - James si inginocchia, una mano sul bordo della scrivania, l'altra che cerca di allungare verso di me. Tremo tantissimo senza riuscire a fare nulla per fermarmi e mi nascondo la testa per quando mi tirerà fuori o inizierà direttamente a colpirmi. - Stai bene? - gli trema la voce. - Fammi vedere.

- S-scusami, h-ho sbagliato - singhiozzo. - N-non colpirmi, n-non farmi m-male - ma non ha mai funzionato, per quanto implorassi. - N-non chiudermi lì.

James ansima e non lo avevo mai sentito fare così. Sento che posa entrambe le mani a terra ed è vicinissimo a me anche se non mi tocca. Ci sta mettendo tanto tempo per punirmi. - C-Charlie, non sono arrabbiato, non voglio colpirti. Dio, sono preoccupato, tutto quel sangue... - non finisce la frase e non so perché.

- M-mi p-punirai c-come faceva la m-mamma.

Lo intravedo tra le braccia e sembra sul punto di vomitare. - No.

- M-ma è colpa m-mia.

- Non è colpa tua se non ti senti bene - replica e sembra agitatissimo.

- H-ho rotto il pc di-di Eli - mi nascondo di nuovo la faccia - l-lui si a-arrabbierà tanto.

- Lo hai fatto di proposito? - mi domanda e io scuoto subito la testa, spero lo veda. - È stato un incidente allora, può capitare. Nessuno si arrabbierà con te per questo, e sono sicuro che non si sia rotto, lo controlleremo insieme. E anche se fosse non fa nulla, Eli mi ha rotto un sacco di cose, non l'ho mai colpito per questo.

- M-mamma però s-si è a-arrabbiata - sbotto - e-era stato a-anche quello u-un incidente, m-ma il suo cellulare s-si è r-rotto e-e lei si è a-arrabbiata m-moltissimo.

- Ti ha colpito? - domanda James, ha uno strano tono della voce.

Annuisco. - T-tanto, c-con... con quella, d-due volte e... - tremo ricordando quei momenti terribili e decido che devo smetterla di ricordare - l-lo s-sgabuzzino.

Sento James trattenere un respiro pieno di rabbia. Ho paura, non lo voglio guardare. - Io non lo farò - alzo di nuovo lo sguardo e vedo che ha gli occhi lucidi e i pugni serrati - mai. - Si passa una mano in faccia e non capisco se è arrabbiato o triste. - Ti prometto che nessuno si arrabbierà con te e ti farà nulla. Hai la mia parola, ti fidi di me, Charlie?

Voglio un mondo di bene ai miei fratelli, mi fido di loro, voglio farlo. Mi hanno salvato e mi hanno ridato tutto quello che volevo. Mi aiutano sempre e si preoccupano troppo per me. Annuisco e decido di uscire lentamente da sotto la scrivania. James non fa nessun movimento brusco, mi si avvicina piano e preme la sua maglietta contro il mio naso. Mi chiede se sono ferito da qualche altra parte. Scuoto la testa. Poi mi chiede se ho battuto la testa quando sono caduto. Gli faccio di nuovo cenno di no, ma lui è ancora accigliato e sembra davvero preoccupato. Mi conduce in bagno e mi aiuta a pulirmi la faccia mentre il sangue dal naso finalmente inizia a diminuire.

- Ti senti male, Charlie? - scuoto la testa, lui mi tocca la fronte e dice che sono ancora caldo.

- S-sei a-arrabbiato? - gli chiedo seduto sul coperchio del water abbassato. Lo so che mi ha già detto di non esserlo, ma potrebbe diventarlo in ogni momento, arrabbiarsi per tutto il tempo che sta sprecando con me.

- No, Charlie - risponde calmo mentre mi passa un asciugamano bagnato in faccia e mi pulisce anche le lacrime dagli occhi.

- D-davvero?

- Davvero - poi mi si china di fronte - vuoi andare in ospedale? Era parecchio sangue.

Scuoto la testa. - S-succede s-spesso - quando ero con mamma mi capitava davvero tante volte, ma accadeva quasi sempre quando lei non c'era, quindi non lo scopriva mai.

Missing Brother [Completa]Where stories live. Discover now