Epilogo

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Erano passati tre mesi dall'uscita dall'ospedale. Nico aveva conosciuto i genitori di Will prima che Apollo andasse in galera ed erano stati piuttosto strani, ma carini. I loro addii al celibato furono così disastrosi che si ritrovarono entrambe le volte in missioni per conto delle varie agenzie, a seconda del loro testimone (Frank per Will e Jason per Nico).

Le ragazze avevano insistito per fare degli addii al celibato/nubilato: ognuno di loro aveva ricevuto una seconda festa dalla parte femminile della loro cerchia che si era rivelata più scatenata dei ragazzi. Infatti c'erano state altre due missioni per le "damigelle d'onore non ufficiali" (Talia per Will e Annabeth per Nico).

Quando tutti i problemi si furono risolti, circa nove mesi dopo la proposta, finalmente ci fu il fatidico matrimonio. Fu organizzato da Reyna, Grover, Piper, Leo, Calipso, Percy, Luke e Hazel, che si erano sentiti esclusi per la scelta dei testimoni e le damigelle.
Leo e Hazel pensarono a montare un grande soppalco e un piccolo arco, poi disposero le sedie.
Piper e Calipso di ornare quell'arco con gigli e rose nere, i due colori più azzeccati per descrivere i due ragazzi.
Reyna e Grover pensarono ai permessi per fare svolgere quel matrimonio sulla spiaggia, far presenziare Apollo e ricevere i documenti per ufficializzare l'unione.
Percy e Luke, ovviamente, pensarono al cibo. Si procurarono di tutto, dalle cose più nobili, a quelle più strane. Mantenendosi sul sobrio, questo va riconosciuto.

Jason, Annabeth, Frank e Talia avevano il compito di non far tirare indietro nessuno dei due sposi. Le ragazze si occuparono dei vestiti (sul serio: ai quattro ragazzi sembravano tutti identici), mentre i maschi a strappare a entrambi la bottiglia d'alcol onnipresente nelle mani.

Finalmente arrivò il grande giorno. Era tutto pronto, niente sembrava andare storto. Ci sarebbero stati solo loro, gli organizzatori, e qualche parente più stretto, come i fratelli di Will: Lee e Michael. Fratelli acquisiti, ovviamente; infatti erano i due agenti della CIA che l'avevano addestrato (e che avevano sopportato, con Luke, i suoi scleri su Nico. Una volta Michael sbuffò: «Amico, se non te lo sposi ti pianto una pallottola in fronte». Lee lo metteva a tappeto ogni volta che veniva menzionato Nico e aveva giurato di farlo finché non se lo fosse sposato. Will era ufficialmente fuori pericolo di vita).

Nico sostenne di avere tutti quelli che desiderava avere con sé già presenti e questi spinse i suoi amici a: A) fingere di vomitare o B) cercare di abbracciarlo rischiando la vita.

«Sto uno schifo. Lui scapperà. Anzi io scapperò. Anzi scapperemo entrambi» continuò a ripetere Will sciogliendosi per l'ennesima volta la cravatta. Frank minacciò di tagliargli le mani e di ucciderlo, se il suo sangue gli avesse rovinato la giacca bianca e la camicia nera.

Era questo il tema: i colori al contrario, per mettere in risalto le differenze di carattere tra Will e Nico. Le camicie di tutti i ragazzi erano nere, bianchi erano i pantaloni, la giacca e la cravatta. Tutti erano stati obbligati alle scarpe da ginnastica di entrambi i colori.
Le ragazze invece avevano vestiti grigi, solo gli eventuali accessori e le scarpe dovevano essere bianchi e neri. Loro erano il segno dell'unione dei due colori più importanti della Tavola.

(Per noi tifosi italiani: un matrimonio juventino)

Sembrò più un funerale che un matrimonio, ma era anche questo l'effetto che doveva avere: così gli sposi ebbero modo di immaginare la presenza di tutti i loro colleghi morti negli anni.

«Mi sto pisciando sotto» annunciò Nico. Jason gli tirò uno scappellotto sulla nuca e gli puntò il dito contro: «Provaci e ti castro».
«Questa non me l'aspettavo» ammise Annabeth.
Nico, sconvolto più del previsto, annuì per darle ragione. Si guardò allo specchio per l'ennesima volta, il riflesso di Annabeth gli sorrise. «Will ti ama. Tu lo ami. Andrà tutto bene».

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