46 - Charlie

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- Oggi abbiamo un nuovo compagno di classe - mi annuncia l'insegnante. Sono in piedi, imbarazzato, accanto la cattedra. Finalmente mi hanno il tolto il gesso venerdì, così ho potuto iniziare la settimana di scuola senza. Ho i vestiti e le scarpe nuove comprate da papà, ed Elijah si è divertito stamattina a sistemarmi i capelli. Mi sono esercitato davanti lo specchio per un sacco di tempo immaginandomi questo momento. - Avanti - mi sorride Mrs. Marple - presentati pure. - Prima di entrare, l'insegnante mi ha incontrato fuori e mi ha detto che sarebbe stato un anno fantastico, che è sempre a disposizione per qualsiasi cosa voglia dirle e ci saremmo divertiti molto assieme. Sono agitato. È brutto parlare per la prima volta a qualcuno, tutti vedono quanto sei strano, quanto balbetti, e iniziano a bisbigliare e a lanciarti sguardi insoliti.

- P-piacere - inizio - m-mi chiamo C-Charlie B-Baker - tengo lo sguardo basso. Sono così nervoso che ho balbettato perfino il mio nome. Alzo lo sguardo sulla classe e sorprendo qualcuno a ridacchiare, altri sembrano annoiati e le ragazze mi guardano curiose.

- Da che scuola vieni, Charlie? - mi domanda Mrs. Marple.

- L-la K. M-Middle School - rispondo, vorrei non farlo, non mi piace che gli altri mi sentano balbettare, è fastidioso.

- Non è molto lontana - afferma una ragazza in prima fila - perché hai cambiato scuola?

- Sei stato espulso in quell'altra? - interviene un ragazzo dietro.

Me ne sto zitto e mi guardo le scarpe. Non so bene come rispondere a queste domande. Papà ha detto che mi ha cambiato scuola per stare più vicino ai miei fratelli, ma ha anche aggiunto che qui ci sono bravi insegnanti, tra cui un suo amico di cui si fida molto. In effetti quelli della mia vecchia scuola erano solito ignorarmi. Meglio voltare la faccia dall'altra parte del problema che affrontarlo, ed ero io il problema. Se gli insegnanti vedevano che mi prendevano in giro, lì per lì portavano ordine in classe, ma non si sono mai avventurati oltre. Non mi facevano domande neanche quando facevo assenze o avevo i lividi in mostra. Mi dicevano solo che se continuavo in quel modo avrei finito per ripetere l'anno.

- Va bene, basta così - interviene Mrs. Marple - Charlie, perché non vai a prendere posto in terza fila accanto ad Alan? Alan, da oggi Charlie sarà il tuo nuovo compagno di banco.

Annuisco all'insegnate e mi trascino pieno di sguardi verso il posto vuoto in terza fila. Ho controllato stamattina, non ho nessun livido visibile e quelli rimasti stanno sparendo, ma sono sotto i vestiti, come i segni che non andranno mai via, ma loro non hanno modo di scoprirlo. Mi siedo e sento che anche il mio compagno di banco mi sta fissando, ma sono troppo in imbarazzo per parlargli o solamente guardarlo in faccia. - Red Ranger avrebbe affrontato la classe a testa alta e riso in faccia a tutti.

Il mio compagno dice questo e qualcosa mi suona nella testa. Mi volto e finalmente lo riconosco. Mi ci vuole qualche secondo per associare quel viso a un ragazzino che ho visto l'ultima volta cinque anni fa. - A-Alan! - esclamo sorpreso. È proprio lui: Alan Scott, uno dei miei migliori amici delle elementari. Io, lui e Carlos stavamo sempre insieme e giocavamo a fare i ranger. Io volevo essere sempre il rosso, lui il blu e Carlos il verde.

- Finalmente mi hai riconosciuto - dice - io ho subito capito che eri tu appena sei entrato in classe. I tuoi capelli sono diventati ancora più biondi, ma per il resto mi sembri lo stesso Charlie di una volta.

- T-tu sei c-cambiato tanto - affermo. Alan sembra molto più alto di me anche da seduto, ha le mani grandi ed è in forma nonostante da piccolo dicesse che non gli piaceva per nulla fare attività fisica. Ha i capelli e occhi scurissimi, sembrano sempre analizzarti fin dentro, dove tu neanche puoi vederti.

Fa spallucce. Sono felicissimo di vederlo, e sono seduto anche vicino a lui! Papà in macchina ha detto che mi sarei divertito a scuola e fatto tanti amici, ne dubitavo, ma ora non mi sembra impossibile. Sorrido e lui mi lancia uno sguardo un po' incredulo, fa una mezza risata e ritorna a guardare avanti. Fisso anche io davanti con la nuova speranza che quest'anno avrò un amico, il mio vecchio amico! Giocheremo insieme, pranzeremo assieme e scherzeremo sui nostri insegnanti come una volta.

Missing Brother [Completa]Where stories live. Discover now