Capitolo 5: Una notte da incubo Pt.2

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"Sono Jungkook..."

Queste parole risuonano nella mia testa, non riesco ad aprire gli occhi, non riesco a vederlo, ma la sua voce è inconfondibile.

"Eunjoo... come ti senti? "

Mi domanda.

" Mi fa male tutto..."

Rispondo incerta.

"Mi dispiace Eunjoo... per quello che ti è successo...

Ora la voce di Jungkook è triste.

" C-cosa mi è successo? "

Cerco di sforzarmi di ricordare ma l'ultima cosa che mi viene in mente è di essere uscita dal ristorante.

" Eunjoo... non ricordi nulla? "

Chiede lui con un tono preoccupato.

" No, mi ricordo solo di essere uscita dal ristorante perché... perché tu non ti sei presentato..."

La mia voce si fa più cupa, ora ricordo che Jungkook non è venuto al ristorante, ecco perché sono uscita.

Per un momento Jungkook non risponde.

" Eunjoo... io stavo venendo, quando... "

Jungkook cerca di giustificarsi poi si blocca.

" Quando? "

Lo incalzo. Jungkook non risponde più. Cerco di aprire gli occhi, vedo tutto sfuocato però riesco ad intravedere la sagoma di Jungkook... perché non mi risponde? La vista si fa più chiara finalmente riesco a vederlo: è in piedi e guarda per terra.

" Jungkook? ... che ti prende? "

Jungkook è immobile. Solo le sue mani si muovono, stanno tremando... cosa gli sta succedendo?

Finalmente la mia vista è tornata come prima. Lo guardo in faccia, un livido rovina la sua pelle perfetta. Gli guardo le mani tremanti, ha tutte le nocche scorticate... 

" Jungkook... cosa ti è successo in faccia? E alle mani? "

Immediatamente Jungkook nasconde le mani dentro le maniche della felpa. Ora riesco a mettermi seduta. Jungkook si è accasciato a terra, ha la faccia fra le mani.

" Jungkook... va t-tutto bene? "

Chiedo incerta, non ho mai saputo come comportarmi in queste situazioni. Mi alzo e mi siedo vicino a lui. Ora Jungkook sta piangendo, il tremore delle sue mani si è esteso a tutto il suo corpo, si sentono i suoi singhiozzi soffocati. Allora decido di prendergli una mano.

"Jungkook... parlami per favore, che ti prende? "

Ovviamente non ricevo nessuna risposta.

" Ti prego Jungkook, dimmi cosa devo fare, mi stai mettendo in difficoltà... "

Gli sposto le sue due lunghe ciocche di capelli dietro le orecchie. Ha la fronte tutta bagnata. Allora mi alzo a vado a prendere un tovagliolo dalla cucina. Gli alzo leggermente la testa in modo da riuscirgli a vedere gli occhi. Con delicatezza gli appoggio il tovagliolo sulla fronte e inizio a tamponare pian piano. Fino ad adesso Jungkook è rimasto immobile.

" Ehi... va tutto bene..."

Gli sussurro dolcemente continuando a tamponargli la fronte. Gli prendo una mano e la stringo forte, lui fa lo stesso. Rimaniamo così per un po' fino a quando decido di farlo sedere.

"Jungkook... ehi... ho bisogno che tu ti sieda... ce la fai?

Domando con tutta la gentilezza possibile. Jungkook esita un attimo, ma poi, lentamente si mette seduto appoggiato al muro. Cerco di guardarlo negli occhi ma lui mi evita ripetutamente. Continuo a tenergli la mano, con il pollice la accarezzo leggermente. Sento la sua mano stretta alla mia, ogni volta che allento la presa Jungkook la aumenta. Sono totalmente nel panico, non so cosa fare, ma cerco di rimanere calma per lui, ne ha davvero bisogno. Noto che continua a tremare, allora gli sposto i capelli di lato e gli sento la temperatura della fronte. E' bollente. Devo portarlo a letto.

" Ehi Jungkook... alzati, forza... "

Con fatica Jungkook cerca di mettersi in piedi, ma appena alzato gli cedono le gambe e tocca me sostenerlo. Sento un leggero "scusa" provenire dalla sua bocca.

" Non ti preoccupare, ti tengo io, ok? "

Appena pronuncio queste parole sento Jungkook fare un gran respiro. Passo dopo passo riesco a portalo in camera sua. I ruoli si sono invertiti, prima era lui che si prendeva cura di me ed ora sono io a prendermi cura di lui.  Appena appoggio Jungkook sul letto, lo sento gemere dal dolore. Deve essere un'altra misteriosa ferita collegata a quelle sulle mani e al livido dell'occhio. Quindi, con tutta la delicatezza  che ho, lo faccio stendere nel letto. Appena lascio la presa dal suo fragile corpo, Jungkook, con un'improvvisa velocità, mi afferra la mano.

" Qui... "

Jungkook mi indica la parte vuota del suo letto. Cosa vuole che faccia?

" M-Mettiti qui..."

Ripete, quasi ordinandomelo.

" Ok, ma prima devi dirmi dove sono le medicine per la febbre."

"Sono... lì..."

Indica un cassetto vicino a quello contenente la famosa scatola. Lo apro e inizio a cercare qualcosa per la febbre. Ogni tanto mi giro per vedere se Jungkook sta bene. Finalmente trovo una medicina per la febbre.

" Trovato!"

Dico a bassa voce. Mi giro verso Jungkook per vedere come sta quando mi accorgo che mi sta guardando sorridendo. Gli sorrido anche io e lui si mette a ridere, alternando le risate con qualche colpo di tosse. Contagiata dalla sua improvvisa felicità, mi metto a ridere anche io. 

" Cosa c'è? "

Chiedo a Jungkook ridendo.

" Niente..."

Risponde lui con un sorriso da furbo stampato in faccia.

"E dai! Cos'ho? Ho qualcosa in faccia? "

Chiedo imbarazzata.

" No no, non hai niente. "

Risponde lui continuando a ridere.

" E' solo che..."

Jungkook prova a parlare ma non riesce da quanto sta ridendo.

" E' solo che mi hai fatto ridere quando hai urlato "trovato", come se avessi trovato chissà che cosa."

Dice lui, mentre ride e imita la mia voce.

Poi, tutt'ad un tratto diventa serio. Inizia a giocherellare con un filo della coperta.

" Ehi... che ti prende? "

Gli chiedo preoccupata. Ora Jungkook mi guarda dritto negli occhi. Ha un espressione sofferente.

"Eunjoo... io..."

Dice lui. Poi si ferma. Non dice nient'altro. Ora non lo voglio più incalzare, non voglio più fargli fretta.






" Devo dirti una cosa... "

The boy with a BROKEN HEARTWhere stories live. Discover now