In bilico

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Adrien, andava su e giù per quel corridoio lunghissimo, lo stesso che portava alla palestra, lo stesso che sperava venisse calpestato da quella camminata leggera ed elegante ,che avrebbe riconosciuto tra migliaia...
Era una settimana, una lunghissima settimana che l'attendeva...non poteva credere che stesse accadendo dinuovo, che Marinette stesse fuggendo ancora dai sentimenti che provava per lui.
Eppure ne era sicuro, le vibrazioni del suo cuore le aveva sentite chiaramente, non poteva essersi rimbambito a tal punto,da essersi immaginato tutto.
Si ,si stava comportando da ragazzino ,stava rifiutando di svolgere gli esercizi ,che in poco tempo lo stavano rimettendo in piedi, ma non voleva svolgere gli esercizi ,senza quella piacevole sensazione ,che gli dava ,avere gli occhi di colei che amava  ,su di sé.
Come una saetta ,vide sfrecciare qualcuno che aveva intravisto qualche volta ,ma che ancora non capiva cosa facesse lì...così decise di seguirla ,a debita distanza, per non destare sospetti e...perché le sue gambe ancora ,non funzionavano a dovere.
Dopo averla seguita con lo sguardo ,riuscì dopo un tempo che gli sembrò lunghissimo ,a raggiungere quella porta in cui l'aveva vista entrare ,lei l'unica che ancora lo teneva legato a quel passato così doloroso, che nonostante non fosse limpido nella sua mente ,lasciando solo alcuni squarci chiari ,lo turbava ancora .
Non riusciva ad ascoltare la conversazione ,la porta era chiusa ...ma dando uno sguardo a quello che stava succedendo ,tramite la piccola finestrella che dava nella stanza ,vide la donna consegnare nelle mani del direttore di quel posto ,una tessera magnetica,che fu subito passata in un poss...
Il giovane rimase sconcertato ,per le immagini che i suoi occhi avevano mandato alla sua mente, quando capi' finalmente cosa stesse facendo in quel posto ,credette che le sue convinzioni gli stessero annebbiato il cervello e che non c'era niente di più diverso di quel che credeva...
Con gli occhi impregnati di lacrime , fece scivolare le stampelle che lo sorreggevano ,sul pavimento, richiamando l'attenzione di tanti in quel corridoio ...nessuno che avesse importanza per lui. A tentoni ,sorreggiendosi al muro ,dopo un tempo sembratogli un eternità, riuscì ad arrivare in camera ,e dopo essersi riposato per brevi istanti ,si spoglio' di quegli abiti regalatogli  dalla donna che credeva si stesse prendendo cura di lui ,e li abbandonò sul pavimento, guardandoli con forte disprezzo. Gli aveva mentito ,aveva taciuto su una cosa importante come quella...nonostante sapesse del taglio che aveva dato al rapporto con quella gente ,che non voleva averci a che fare neanche sotto tortura...credeva che le importasse davvero di lui...ma tutto era stato un grosso fraintendimento  ,un convinzione che gli aveva fatto vedere la donna dei suoi sogni sotto una prospettiva sbagliata...infondo lo aveva rifiutato così tante volte ,perché sarebbe dovuto cambiare così all'improvviso ...
Abbandonò quella camera ,senza guardarsi indietro, percorrendo il lungo corridoio con un peso nel cuore ,che per un breve periodo si era alleviato, ma che adesso era tornato prepotentemente a schiacciarlo, lasciandolo quasi senza fiato.
Le gambe gli tremavano ,e probabilmente sarebbe presto crollato, ma non sarebbe rimasto in quel posto un minuto di più ,non se le cure per la sua riabilitazione, le stesse pagando Nathalie.  Certo, aveva capito sin da subito che quella fosse una clinica privata,ma davvero aveva sperato forse egoisticamente, che la ragazza del suo cuore lo stesse ripagando per il male sofferto nel suo lungo periodo vissuto per strada.
Accidenti era stremato ,ed era solo arrivato all'uscita della clinica ,ma non poteva fermarsi rischiando di essere visto da qualcuno...
Con i denti serrati per il dolore ,continuava imperterrito a seguire il percorso prefissato ,prima che la radice di un albero lo facesse inciampare rovinosamente sull'asfalto dismesso ,appena fuori il cortile della clinica.
Quando si ritrovò inginocchiato sull'asfalto ,con le mani graffiate nella speranza di attutire un colpo troppo violento ,si ritrovò a maledirsi mentalmente ,a soffocare quel malessere che gli stava attanagliando la mente ,che gli faceva sanguinare il cuore...
Provò a sollevare quegli occhi che ormai da tempo avevano perso il loro bagliore ,restando sconvolto quando incontrarono due iridi color del mare ,totalmente immerse dentro ai suoi. Nessun suono usciva da quelle labbra che avrebbe voluto assaporare  ,bastavano loro quegli occhi pieni di preoccupazione ,dolore e dispiacere a farlo per lei.
Istintivamente girò la testa ,per non doversi perdere dentro ,per non cadere nuovamente nella sua trappola ,in quella di Marinette, che aveva tradito la sua fiducia inferendogli un colpo ben più doloroso di tutte le percosse subite in carcere.
La giovane gli porse la mano ,ma lui la scaccio' ,non aveva più intenzione di aggrapparsi a lei ,di porre quella fiducia ,quell'amore che era diventato l'unica ragione della sua ormai precaria esistenza. Provo'a risollevarsi sotto gli occhi attenti della ragazza  che lo guardava stranita, credendo che quel risentimento fosse dovuto solo ai suoi giorni d'assenza in clinica ,ma la forza gli venne nuovamente a mancare ,e le gambe cedettero miseramente provocando ancora una ferita al suo cuore...perché per quanto fosse testardo e orgoglioso  sapeva bene che senza le stampelle e senza  la terapia che stava effettuando in clinica ,le sue gambe non sarebbero tornate da sole ad essere quello di un tempo.
Era così stremante avere i suoi occhi addosso, peggiorava solo la situazione  facengli sentire più deboli le gambe tremanti già per lo sforzo.
Di sfuggita aveva incontrato i suoi occhi,co tentava ad avere il viso abbassato, ma nonostante ciò,aveva notato che gli occhi fossero spenti ,privi di quella gioia di vivere che li contrastinguieva  ,di quella speciale brillantezza che li caratterizzava ...questo gli bastò a preoccuparlo e nonostante sentisse il bisogno di riversarle addosso tutta quella rabbia e quel risentimento che il cuore stava provando ,le sue labbra non si mossero ,non pronunciarono alcun suono.
Tentò nuovamente di sollevarsi dal pavimento  sotto lo sguardo attento di lei,ma le gambe tremavano ancora e quando credeva che avrebbero ceduto nuovamente  lei lo afferrò con così tanta forza da perdere l'equilibrio anche lei ,ritrovandosi cosi il corpo del giovane Adrien spalmato su di lei.
Le risa di lei ,lo trascinarono in una dimensione parallela ,dove la rabbia nei suoi confronti era dolcemente scemata ,perdendosi in quel suono così melodico da infiammargli l'anima.
Come poteva permettersi di sprecare una situazione del genere ,come avrebbe potuto resistere alla tentazione  di baciarla? Eppure ,schiaffeggiandosi mentalmente, si mosse per sfuggire a quella situazione che in un altro momento, avrebbe sfruttato a suo vantaggio. Marinette riuscì a scivolare via dalla sua presa ,e benché avesse il viso paonazzo per l'imbarazzo ,decise di non sfigate al suo sguardo.
Adrien  aveva una voglia matta di accarezzarla ,di sfiorare quella pelle così candida e delicata, ma si sforzo'mentalmente  di non cedere..e quando lei ancora una volta gli porse la mano per aiutarlo a sollevarsi, finalmente l'accetto' capendo che ormai oltre ad essere soggiogato mentalmente da lei ,era completamente dipendente da lei in tutti i sensi ...anche fisicamente.
Quando si svegliò dai suoi pensieri, notò che Marinette lo stava pian piano guidando alla panchina lì vicina e nonostante tirò un sospirò di sollievo dovuto alla stanchezza ,che un'azione semplice come quella di camminare poteva sembrare  ,il suo risentimento era ancora lì, che prepotente stava facendo capolino per poter uscire dalle sue labbra. Notò però, che la ragazza al suo fianco era forse messo peggio di lui ,che stava stringendo i pugni con forza, che stava trattenendo la sua rabbia ...
-"Come mai i tuoi occhi stanno piangendo adesso?"
Ma in risposta ebbe solo un singhiozzo strozzato...la sua gola ,non riusciva ad emettere nessun suono, niente che gli facesse capire, lasciandolo in bilico tra la sua rabbia e la preoccupazione che aveva per lei.

La forza del perdonoWhere stories live. Discover now