Un infido ritorno

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Marinette, si era rifugiata nell'angolo più nascosto di una caffetteria, quella che lei preferiva quando ,in momenti come quello ,voleva essere sola ma non troppo.
La mente ,era ancora incatenata a quel momento in cui le sue labbra erano accarezzate prima con dolcezza e poi con decisione da quelle di Adrien ,il ragazzo con il quale aveva paura a lasciarsi andare ,ma allo stesso tempo ne era pericolosamente attratta . Sapeva che quello, era stato un grande errore,eppure cercando di analizzare ogni minimo dettaglio ,di quel ch'era successo, non avrebbe cambiato assolutamente niente ,neanche un piccolo particolare...eppure si diceva che non sarebbe dovuto succedere. Decisamente troppi erano gli effetti indesiderati di quella situazione ,avrebbe dovuto rimanere lucida ,non lasciarsi andare ,eppure il cuore non voleva smettere di correre al solo pensiero delle mani di quel giovane uomo ,posate si di lei .
Sarebbe troppo strano se quelle sensazioni meravigliose scaturite da quel dolce contatto, avrebbero significato per lei ,vivere in pace con sé stessa ,senza dover essere in allerta ogni qual volta ,le cose sarebbero uscite dallo schema prefissato ormai da tempo...oramai ci stava facendo l' abitudine ,ad essere sospesa tra quel che voleva e quel che doveva...si sentiva bloccata in quel limbo ,che non le permetteva di seguire mai il cuore, che troppo spesso ormai ,le narrava di sentimenti che sarebbero dovuti essere diversi ,per la sua ragione.
Era così concentrata che ,non si accorse che la sua adorata cioccolata fumante ,stesse per raffreddarsi ...in realtà non avrebbe saputo dire neanche da quanto tempo ,le fosse stata servita.
Quel chiacchiericcio circostante, l'aiutava a lenire il dolore della solitudine ,quel pesante peso che schiacciava il cuore.
Sentiva ,il calore che le imporporava le guance ,spandersi al petto ,al solo sfiorarsi le labbra con un dito ,e poi...e poi non riusciva propio a smettere di sorridere come una ragazzina ...le farfalle nel suo stomaco stavamo festeggiando ,ballando una gioiosa samba ,a ritmo del tumultuoso cuore ,che non accennava a rallentare .
Penso'di aver sbagliato, che avrebbe fatto meglio a scegliere una bibita fresca ,che una fumante ,soprattutto quando immaginò di baciarlo ancora e ancora... Se non fosse stato per il suo bene ,non avrebbe ceduto ai ricatti di  Nathalie, se avesse avuto abbastanza soldi da poter pagare quella clinica privata, non avrebbe mai permesso a nessuno di tenerli ancora separati.
No ,non poteva permetterlo ...Adrien sarebbe tornato a camminare, ad avere una vita migliore di quel che aveva...lo avrebbe aiutato a capire ,che la decisione più giusta ,sarebbe stata quella di tornare a vivere alla villa,  di continuare a curarsi dopo le dimissioni di quella clinica così costosa ,che la vita da senza tetto gli aveva fatto rischiare la vita ,già troppe volte. Anche se questo avesse significato, non vederlo più...avrebbe fatto di tutto ,per il suo bene.
Il suo fiume in piena di pensieri, fu interrotto, quando qualcosa di bollente ,le fini' sull'addome ,constatando non solo che la cioccolata non si era raffreddata poi così tanto ,ma che lo scellerato che aveva urtato il tavolino con così tanta forza ,da far versare la bevanda ancora ustionante sulla sua camicetta ,non si era neanche preoccupato di chiedere delle misere scuse, per il danno procurato.
Marinette lo guardava ,mentre avanzava verso l'unico tavolino vuoto ,dall'altro lato della saletta ,quello opposto al suo ,con quella camminata sfacciata ,il giubbotto  di pelle nero ,a coprirgli delle spalle muscolose ,l'astuccio di un violino a tracolla ,e delle ciocche blu che fuoriuscivano dal berretto nero ,che gli copriva il capo ,quasi fino sugli occhi.
Lo sguardo della giovane donna ,sembrava volesse penetrargli la pelle ,ma invece l'unico effetto ricevuto ,fu quello sconclusionato di quel giovane certamente fuori dal normale ,di alzarsi il cappuccio della feipa e sollevarsi la sciarpa che portava al collo ,fin sopra il naso lasciando solo i suoi occhi di quel blu così intenso ,alla vista di Marinette.
Quegli occhi ,sembravano volerle scrutarle l'anima ,penetrarle la pelle in modo tagliente e doloroso...nonostante fossero di quel blu intenso ,sembravano invece voler emanare fuoco ,e nonostante a Marinette non fosse permesso vedere nessun tratto del suo viso ,nessuna espressione ,cominciò a tremare  a credere quasi di essere in pericolo, così pian piano cominciò ad arretrare lentamente  e a ingoiare tutto quello ch'era corsa a dirgli.
Dapprima alzò il passo ,ma poi prese a correre letteralmente...non le era piaciuta quella sensazione ,il terrore che entrava nel suo corpo...non di nuovo. Si era guardata costantemente  le spalle ,sperando di non essere stata seguita ,eppure il fiatone non accennava ad andar via...l'ansia la stava divorando e sentiva che non poteva farcela a star sola..a chi avrebbe potuto chiamare ,infondo era sola e lo era sempre stata...così quando le lacrime scesero prepotenti dalle sue ciglia  ,qualcuno bussò alla porta agitandola maggiormente.
Quasi non si era accorta di aver varcato la porta della sua casa ,quel piccolo attico che da due anni a quella parte ,era diventato il testimone silente della sua vita ,di quelle sofferenze che le stavano divorando l'esistenza intera e che quasi la stavano annientando.
Le sembrava che ad ogni caduta ,si risolevasse con maggior forza ,ma perché allora non riusciva a capire come non crollare ancora ,ogni volta che qualcuno le gettava addosso il peggio di sé.
Alla porta ,qualcuno bussava ancora ,e quando ebbe il coraggio  di avvicinarsi ,senti' la voce di Zoe che la chiamava preoccupata...
Fu solo un istante ,e le fu addosso  ,stringendola in uno di quegli abbracci spacca ossa .
Marinette rimase di stucco ,quando vide tra le mani della giovane bionda ,una busta ,identica a quella che aveva trovato tempo prima sulla sua auto...
Ancora una volta ,tornò a tremare...come poteva un misero pezzo di carta avere un effetto del genere su di lei? Eppure si fece coraggio, ed apri'quella busta ,del color del cielo...dentro vi trovo' una chiavetta usb . Con mani tremanti accese il computer, e nonostante facesse un freddo intenso ,la sua fronte e le sue mani ,erano sudate. Era terrorizzata ,il passato sembrava volesse inghiottirla nuovamente, perché ne era sicura ,quel giovane dall'aspetto, come definirlo... piuttosto bizzarro ,le faceva venire i brividi.
Cerco' di calmarsi con un serie di respiri profondi ,infondo lei non aveva potuto  veder niente di quel giovane ,se non quella ciocca di quell'azzurro che gli ricordava troppo lui ,il suo carceriere...
Scosse la testa ,non poteva essere ,non poteva essere tornato...
Con l'ennesimo respiro ,con uno sguardo di approvazione da parte di Zoe ,fece partire ciò che era contenuto nella pennetta ,e quando parti'la musica la stessa che il violinista misterioso le aveva suonato ,i suoi dubbi sparirono...quando cominciarono a susseguirsi quelle immagini poi tutto divenne più spaventoso...foto scattate, immagini rubate ,di lei nei vari momenti delle sue giornate...persino una del suo intenso bacio con Adrien...
Cercò la mano di Zoe ,che pronta le accarezzò il dorso di quella mano che non aveva mai smesso di tremare.
Cercò di sostenerla ,di incoraggiarla nonostante la imminente scoperta di uno stalker . A quel punto, non c'erano più dubbi ,quando come ultima apparve una foto di quando Marinette era abbracciata a quell'uomo che un tempo l'aveva salvata dalle sue paure ed adesso ,costituiva quella più profonda.  Si trattava di  lui senza più ombra di dubbio ...si trattava di Luka

La forza del perdonoDonde viven las historias. Descúbrelo ahora