Dolore ,dolore,ancora dolore

56 4 6
                                    

Lo sforzo che stava facendo, gli sembrava sovrumano...non avrebbe mai creduto che il suo corpo avesse faticato così tanto ,per rispondere ai suoi comandi più banali ,non avrebbe mai lontanamente pensato che il suo corpo ,gli sarebbe sembrato di cartapesta...qualsiasi cosa lo sfiorasse ,non riusciva a non gemere di dolore facendo sembrare un minimo movimento, un impresa impossibile.
La fisioterapia lo stava mettendo a dura prova ,ancora una volta la vita aveva serbato del dolore per lui ,ma anche questa volta ce l'avrebbe fatta ,doveva farcela...per quella promessa che adesso ,era l'unica motivazione per andare avanti ,per continuare a lottare.
Doveva essere sincero con sé stesso, era difficile rimanere ad attenderla, sperare ogni volta che la porta si apriva ,di vedere il suo volto ,quegli occhi scintillanti che ogni volta gli facevano venire un tuffo al cuore..ma la speranza, diventava sempre più vana ,ogni volta, che l'unico volto che varcava la soglia ,era quello di un medico o uno specialista.
Adrien, era costantemente sdraiato sul letto , quel pestaggio aveva avuto danni moltecipli, solo il tempo e tanto dolore ,avrebbe saputo ripararli. Le gambe gli funzionavano ,riusciva a muovere liberamente, ma la schiena, la sua colonna vertebrale ,non riusciva a reggerlo in posizione eretta ,neanche seduto in realtà riusciva a mantenerlo ,ed era per questo, che ormai il suo umore stava crollando, si stava chiedendo in un mutismo perenne .Se da un lato ,si sforzava di sopportare i dolori che tutti quegli esercizi gli provocavano ,l'istante dopo lo sconforto di essere solo ,lo assaliva, facendo scemare quel briciolo di forza ed impegno che ci metteva .
La sua solitudine, stava diventando la sua rovina ,e quelle parole pronunciate a mo di promessa ,erano diventate un tormento,lasciando spazio al preludio di una forte depressione.
Quando era in quel posto, in quel bosco,non aveva tempo di pensarci o forse in realtà non si sentiva affatto solo...si divertiva ad essere spietato, a fare del male alla gente derubandola ,derirendola e minacciandola...e poi c'era quella dolce fanciulla la sua sorella platonica ,che in un certo modo, si prendeva cura di lui...
Da quando Marinette era tornata ,da quando era entrato in quell'incendio, le cose erano precipitate nuovamente, ed era propio quando credeva che avrebbe visto la luce ,che lei gli sarebbe stata accanto, che il buio più profondo invece era tornato ad inghiottirlo...il carcere ,i pestaggi, la vita da senza tetto ...e adesso questo ,una disabilità che da solo non sarebbe riuscito mai e poi mai ad affrontare... La sua vita girava intorno lei ,ma lei dov'era?
Si maledisse mille volte per la sua stupidità, per essere tornato ad essere il pappamolle che si faceva rigirare come un calzino , per non riuscire a lasciare quella donna alle sue spalle ,per aver riposto in lei tanta fiducia ,lei che lo aveva rifiutato ,evitato...mentito.
-"Che tu sia maledetta Marinette ,che sia maledetta dal mondo intero "-urlò in un impeto di rabbia, gettando il vasoio del cibo per terra. Pianse ,pianse come  non aveva mai fatto, trattenendo quei singhiozzi ,che imploravano di uscire,di liberarsi da quel peso ,che gravava sul suo cuore, provato ed esausto...
Subito al suono di quel fracasso ,arrivò l'infermiera che chiamò qualcuno per raccattare i cocci rotti...
Nascose i suoi occhi rossi ,voltando il capo ,nessuno doveva scoprire il suo lato debole, nessuno avrebbe dovuto capire che affrontare questa difficile situazione solo, lo stava uccidendo.
L'infermiera raccolse i suoi pochi indumenti in una busta ,e lo informò del suo trasferimento in una clinica specializzata in riabilitazione.
Adrien che nonostante tutto ,conservava un barlume di speranza ancora ,si mostrò contrario ,ma l'infermiera lo informò, che se rifiutava un regime di ricovero in quella struttura ,sarebbe dovuto tornare a casa ed effettuare la riabilitazione necessaria privatamente.
A quel punto Adrien, sembrava non riuscisse più a respirare...in quale casa avrebbe dovuto fare ritorno?! Non c'era posto che lui considerasse tale ,non c'era nessuno che lo appoggiasse.
Con il cuore in gola, firmò le carte del suo trasferimento ,e decise che se sarebbe tornato a camminare ,ad avere una vita normale, se così poteva definirsi la sua vita precedente a quel pestaggio,sarebbe scappato via da Parigi ,via da quel posto che lo vedeva ancora prigioniero, della sua stessa immagine ,risalente alla sua epoca da modello ,via da quel posto che con la mente e con il cuore ,lo riconduceva a lei .
La porta della camera si aprii nuovamente, rivelando il volto di due uomini, due portantini che spostarono un inerme Adrien su di una barella ,per avviarsi in un lungo corridoio. In attesa dell'ascensore, il giovane continuava ancora e ancora a guardarsi intorno ,sperando quasi disperatamente, di incontrare quegli occhi magnetici dal colore del mare ,ingoiando quel magone che si era formato all'altezza del cuore .
Decise di chiudere gli occhi ,di lasciarsi trasportare da quello che il destino gli stava serbando ,affrontando un ennesimo cambiando, in cui ancora una volta ,non ci sarebbe stata lei.
Con le dita a formare un pugno e le labbra strette per fermare quei singhiozzi che avrebbero voluto liberare le sue labbra da quella situazione dolorosa ,si lasciò trasportare per l'ingresso di quell'enorme ospedale ,attraversando l'intero pronto soccorso ,fino ad arrivare dinanzi a quell'ambulanza ,che lo avrebbe portato via di là per sempre .
Propio mentre stavano per salire sopra ,le sue orecchie udirono un suono ,una voce che mai avrebbe creduto potesse sortirgli un tale effetto, una gioia da fargli quasi male ,quella di una donna ,la sua donna ,quella che desiderava da quasi un eternità...
-"Adrien, dove ti stanno portando?"
Il portantino, non diede tempo di parlare al giovane ,rispondendo al suo posto ,spiegando per filo e per segno alla giovane donna il motivo ed il posto del suo trasferimento.
Marinette, che sembrava sorpresa di quel trasferimento ,si mostrò corruccuata ,lasciando trasparire  tutta la sua perplessità.
-"Perché nessuno me ne ha parlato, perché nessuno mi ha aggiornata sulla necessità di Adrien di questa riabilitazione, lasciandomi intendere che tutto fosse sottocontrollo ,quando non lo è affatto...!"
Adrien era perplesso ,non capiva cosa volesse dire la giovane dinanzi a lui ,non capiva perché Marinette fosse così turbata...lei che lo aveva abbandonato ancora  ,lei che si era dimenticata della promessa fattagli poche settimane prima, lei che si era mostrata reticente ad avere un minimo rapporto con lui... In realtà, non ci capiva più niente, ma gli faceva piacere che in quegli occhi color del mare ,traspariva preoccupazione  quella che aveva per lui ,e per le sue condizioni di salute...
-"Adrien seguo l'ambulanza con l'auto che  mi ha prestato Zoe ,ci vediamo li'"gli disse ,lasciandolo lì con un'espressione imbambolata ,e gli occhi quasi sognanti ,per la carezza che la giovane aveva lasciato sul suo viso...

La forza del perdonoTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang