Complicanze

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Il telefono non smetteva di sqillare, e la tensione era arrivata alle stelle...più si rifiutava di rispondere ,e più continuava a squillare inesorabile.
Erano circa due ore che si dava occupato, ma sapeva che prima o poi ,avrebbe dovuto affrontare quella chiamata scomoda.
Tutto stava diventando troppo grande, più grande delle sue possibilità...adesso però, a questo punto tutto si stava complicando... questo stupido gioco ,cominciava a non piacergli più, niente stava andando come premesso.
Pericolosa ,si ecco com'era diventata questa situazione,così rischiosa ,che quasi ,si pentiva di tutte quelle azioni, compiute, in preda alla certezza ,che non gli stessero mentendo.
Era stato, solo una pedina sulla scacchiera ,di quella donna ,che era riuscito ad abbindolarlo ,con la facilità con cui si rivolta un calzino...
Doveva ammetterlo ,era un uomo spregievole,non riusciva a contare le ignobili azioni commesse ,nei confronti dei detenuti del suo carcere...persone, feccia dell'umanità, che non meritavano di vivere...A parer suo ,era l'unico modo ,per resistere, per non soccombere, in un posto in cui I predatori ,non aspettano altro che un passo falso. Ma lui ,non sarebbe stato così stupido, nessuno ...nessuno avrebbe prevalso su di lui ,in quello che era il suo regno...e se questo voleva dire ,che sarebbe dovuto diventare spietato ,allora lo sarebbe diventato...
Questo è il ragionamento di quell'uomo ,dalla figura imponente , che si metteva in contrasto con il suo nome...
Tutti temevano il direttore Petite, tutti sapevano delle crudeltà di cui era capace  ,era questo l'unico modo ,per  tenere a bada ,quei criminali inferociti.
Un senso di colpa, però, stava pian piano emergendo nella sua mente  ,e nel suo stomaco, quando quella notizia, lo aveva spiazzato... Il suo fiuto questa volta, lo aveva ingannato ,e tutte le promesse ,di un avanzamento di carriera, di un aumento spropositato del salario,e le avance di quella giovane,pericolosa donna ,dagli abiti succinti,lo avevano intrigato ,mandando il buon senso a farsi benedire.
C'era qualcosa, che ancora non gli era chiara ,il perché di tanto accanimento  ,su di un giovane ,che alla fine si era scoperto ,aver detto sempre la verità, accusato ingiustamente, di ignobili crimini, dei quali ,non si era mai macchiato...rapimento, stupro e omicidio.
Tutto quello che gli aveva riservato, quel trattamento così crudele ,non sembrava aver scalfito l'orgoglio del giovane Agreste, sicuro che la giustizia, avrebbe fatto  suo corso... In questo mondo pieno di corruzione, la giustizia fatica molto a fare il suo corso ,e sebbene ,ammettesse l'ingiustizia subite dal giovane ,non avrebbe mai permesso, a quel senso di colpa appena nascente ,di farsi strada nella mente e soprattutto, nel cuore.
Dopo aver messo in chiaro, che le cose offertogli ,da quella donna, sarebbero sempre state più importanti, della giustizia, nei confronti di un suo detenuto, affrontò quella chiamata, che lo stava assillando ,sin dalle prime ore della giornata.
Sebbene ,il timore di essere scoperti, si stava insinuando in tutto il suo corpo ,e malgrado il tremore che gli provocava il solo pensarci ,decise di ricacciare queste sensazioni, nuove per lui ,sperando in un futuro glorioso fuori da quel carcere.
-"Allora ,ha delle buone notizie da darmi?"
-"In realtà, sono pessime...il DNA sotto le unghie della donna ,non corrisponde a quello di Agreste...se verranno trovate prove ,che lo scagionano dal rapimento, presto tornerà ad essere un uomo libero...
-" Questo non può succedere, in nessun modo...non so come ,ma faccia in modo ,che si penta di essere nato...altrimenti si scordi quello  che le ho promesso. "
Quella donna ,così fredda e acida ,provava avversione per quel giovane uomo di nome Adrien, a tal punto da volerlo in carcere pur essendo innocente.
Doveva pensare ,doveva trovare un modo ,per tenerlo incarcere ,per aggravare la sua situazione.
Si recò in quella cella ,quella in cui da mesi il giovane Agreste, era tenuto in condizioni disumane...
Gli gettò dell'acqua gelata addosso ...il corpo di uomo ,riverso per terra ,che ormai ,non sembrava neanche quasi più un uomo, privo di dignità umana ,nudo e in posizione fetale.si mosse al contatto dell 'acqua ghiacciata... Gli occhi spenti ,per tutto quel dolore provato, la fame ,la sete ,le percosse ,e come ultimo ,ma non meno importante, era il freddo...lo avevano denudato ,privando un essere umano di ogni dignità umana,calpestando i diritti che ad ogni essere vivente ,non dovrebbero, mai essere negati.
Sembrava davvero di rivedere ,una di quelle persone, vissute nei lager nazzisti, di essere tornati ad un secolo fa ,quando il potere si faceva beffa ,del buonsenso.
Lo aiutò a vestirsi ,gli diede da bere ,da mangiare e dopo gli disse:
-"Abbiamo avuto finalmente i risultati del DNA ,trovato sul corpo della donna uccisa ,ritrovata nel bosco...non corrisponde al tuo...non sto qui a scusarmi ...ma quello che succede in questo carcere, deve rimanere in questo carcere...Ti propongo un patto, ti darò dei soldi ,ti farò scappare da questo posto ,a patto che tu sparisca ,che tu tenga la bocca chiusa..."
Adrien, aveva perso la strafottenza che lo contradistingueva, gli occhi erano spenti ,pieni di dolore, ma nonostante questo  ,guardò il direttore in modo torvo, e per quanto, non vedesse l'ora di abbandonare quel posto infernale, rispose dicendo:
-"Non sono così stupido da cadere nel suo tranello ...i miei giorni in questo posto della malora ,stanno per finire...come stanno per finire i suoi giorni ,da cittadino libero..."
-"Se adesso provo a scappare,la mia situazione, si aggraverebbe ,e non ho alcuna intenzione, di restare tra queste mura ancora per molto...Il suo piano sta cadendo a pezzi ,e chi la sta aiutando, fuori da questo postaccio ,la pagherà anche lei..."
Il direttore Petite ,sorpreso che il ragazzo ,avesse smontato il suo piano ,grugni' ,con i pugni strinti ed il fumo quasi ,che gli usciva dalle orecchie, abbandonò la cella, dove accompagnò Adrien, che finalmente sentiva quasi il profumo della libertà.
Tornato in ufficio, un attacco d'isterismo ,lo portò a lanciare oggetti che gli capitavano a tiro ,nella vetrinetta in cui custodiva i trofei vinti dai detenuti, suoi seguaci, che aveva quasi addomesticato, come fossero suoi cuccioli..
L'idea che stava occupando la sua mente ,gli sembrava pericolosa, ma forse ,era tutto ciò che gli restava da fare...
Prese il telefono ,e quasi ad occhi chiusi, digito' il numero :
"-Ho bisogno di vederla ...subito",disse tutto d'un fiato ,e con gli occhi avvelenati .

Salut miraculeurs ,scrivere per me è diventata un'impresa ,ma prometto a chi sta seguendo la storia ,che la completerò.
Chi sarà mai ,la donna misteriosa ,che vuole il male di Adrien?
Tornando alla serie originale ,dopo effimero ,e Gabriel Agreste, credete che Adrien, sia un sentimostro?
Aspetto i vostri pareri bye bye ...

La forza del perdonoWhere stories live. Discover now