Cerca di alzarsi di schiena, ma uso il telecomando per alzare direttamente la tastiera del suo letto. - N-non è iniziata l-la vostra s-scuola?

Guardo l'ora sul cellulare e poi fuori la finestra. - Oh, hai ragione - gli sorrido - che stupido, me ne ero completamente dimenticato.

- Q-quindi t-tu e James d-dovete andarci oggi?

- Oggi no - accendo la tv e inizio a cercare un canale dove trasmettono serie tv. Almeno quelle piacciono a entrambi, al contrario dei documentari sui pinguini dove piacciono solo a Charlie e sono di una noia mortale.

- D-domani? - mi chiede, un po' preoccupato.

Lo guardo. - Non lo so, Charlie, forse aspetteremo che tu stia un po' meglio prima di tornarci, comunque verremo subito qui appena finisce.

James entra in stanza con le braccia piene di merendine e bevande energetiche. Charlie non lo guarda continuando la nostra conversazione. - N-non v-voglio essere e-egoista.

Mi acciglio. Il Charlie che conosco, di quando era piccolo, non avrebbe mai detto una cosa simile. Perché farlo ora? Mi viene solo da pensare che qualcuno gli ha avvelenato la mente. - Di che parli? - cerco di alleggerire la tensione. - Non lo sei, anzi, sei il nostro fratellino, va bene di tanto in tanto chiederci qualcosa.

James butta la marea di merendine sul letto, in grembo a Charlie. - Charlie, scegline una - sembrano tutte quelle che Charlie mangerebbe con piacere ghiotto di dolci com'è. Sentiamo il suo stomaco brontolare, non mangia da quel misero frullato proteico di ieri. James scava nel tesoro ed estrae una barretta al cocco e cioccolato che credevo fossero ormai fuori produzione. - Te la ricordi, Charlie? - a Charlie si illuminano gli occhi, da piccolo ne andava pazzo, ne divorava un sacco fino a sentirsi male.

James gliela passa. Charlie se la rigira tra le mani esaminandola e io raccolgo un budino alla vaniglia. Lo apro e inizio a mangiarlo. James prende una barretta ai frutti rossi e io trovo finalmente una serie che piace a tutti e tre. Mentre stiamo guardando la puntata in silenzio sento dell'involucro aprirsi e dei crunch silenziosi. Quando mi volto, Charlie ha la bocca sporca di cioccolato e cocco e una confezione vuota tra le mani. Guarda il mare di merendine forse cercando la stessa barretta di prima. James la trova in un secondo, la passa a Charlie con un ghigno furbo sulla faccia. - Ho dovuto buttare giù una vecchietta per prenderla - Charlie lo guarda e, finalmente, ride a James divertito dalla sua battuta (o non). Apre velocissimo la confezione e divora quasi all'instante la sua seconda merendina.

- Bevi anche un po' di latte - gli passo un cartoncino di latte che James ha preso dal distributore di bevande. Lui lo tracanna come se non bevesse da giorni e prende una terza barretta con nostro grande sollievo.

——

- Non sono d'accordo - dico a James. È pomeriggio, Charlie è stato portato via per altri esami e James se ne è uscito dicendo che papà è di là in corridoio e vorrebbe parlare con lui.

- Eli, papà deve parlargli, si devono chiarire.

- No - ripeto - Charlie è spaventato da papà, ti ricordi come ha dato di matto quando l'ha visto?

- Per questo devono vedersi.

- James - perché insiste? Sa che papà è negato a parlare e finirà col peggiorare la situazione - Charlie ha appena ripreso a mangiare e parlare, non capisci?

Lui mi guarda esasperato. - Io? Sei tu quello testardo che non vede la priorità, e sta a Charlie decidere se vederlo o no papà, non ti sto chiedendo il permesso.

Missing Brother [Completa]Where stories live. Discover now