17 Sentimenti contrastanti

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Passò pochissimo tempo prima che il primo spasimante si palesasse accanto a lei

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Passò pochissimo tempo prima che il primo spasimante si palesasse accanto a lei.
Ne impiegò molto invece a ridere, bere e a chiacchierare con gli uomini che la corteggiavano e riusciva con disinvoltura a liquidare candidamente tutti loro una volta che aveva avuto le informazioni necessarie.
In tutto questo era guidata anche dai ragazzi che la sorvegliavano a vista senza farsi accorgere.

Saori si meravigliò di se stessa, quella farsa le riusciva meglio di quanto pensasse. Anche se, riflettendoci, si sentiva davvero protetta, quindi le
veniva piuttosto facile.
Non riusciva però ancora a trovare il vero nemico. Tutti quelli con i quali aveva flirtato erano stati classificati semplici cascamorti, criminali generici oppure possibili complici. Ma nessuno ancora era il sospettato numero uno.

Ad un tratto sentì una voce alle sue spalle:
"Posso approfittare di un secondo che la trovo da sola e offrirle da bere? Sembra essere praticamente inavvicinabile questa sera mademoiselle."
Si voltò e vide un uomo di qualche anno più grande di lei. Nel complesso era bello, ma qualcosa di sgradevole rovinava l'insieme dandone l'impressione di un qualcosa di rovinato, di marcio.

"È lui." Sentenziò, lapidario, Ranpo.
Tutti persero un battito. La reazione di Saori fu impeccabile. Gli sorrise e gli indicò lo sgabello accanto a lei.
"Credo in tutta onestà di non aver mai visto una donna bella come lei." Disse lo sconosciuto.
"E io non ho mai visto un uomo che corteggia una donna con frasi più banali."
"Oh, ma glielo assicuro. A giudicare dal
numero di occhi che ha puntati addosso è palese che tutti in questa sala siano d'accordo con me...signorina?"
"Non dirgli il tuo nome." Si affrettò a suggerirle Dazai.
"Akira."
"Molto piacere signorina Akira, io sono Verne, Jules Verne."
"È francese?"
"Da parte di padre, sì. Ma mia madre è di Yokohama, sono nato e cresciuto qui...Senta, posso invitarla a parlare da un'altra parte? Qui non si riesce ad avere una conversazione, c'è troppa confusione."
"Accetta." Disse Ranpo rapidamente.
"Certamente." Lei sorrise e lo seguì.

"Akutagawa, seguili." Ordinò Chuuya.
Un'ombra nera si mosse nella sala dileguandosi.
Passarono pochi minuti durante i quali ascoltarono una conversazione tranquilla tra due persone che parlavano per la prima volta, l'uomo le rivolse varie frasi di corteggiamento.
Ma ad un tratto sentirono la sua voce troppo vicina al microfono nell'orecchio di Saori:
"Le hanno mai detto che profuma di paradiso?"
E lei: "oh, in realtà sono solo avvolta da una nube di costosissimo profumo che potrebbe effettivamente soffocare chiunque."
Uno schiocco di un bacio risuonò nelle loro orecchie. Era molto vicino all'auricolare, probabilmente le aveva baciato l'attaccatura del collo.
"Saori non ti azzardare a spegnere l'auricolare." Dazai stava cercando di minacciarla ma non ricevette nessuna risposta.
Lo aveva già spento.

"E adesso che facciamo?" Ango si stava torcendo le mani.
"Niente, aspettiamo e fidiamoci di lei." Ranpo continuava a masticare schifezze.
"Che cazzo dici detective? Se i tuoi sospetti sono giusti è praticamente nelle mani del nemico." Chuuya era livido di furia omicida.
"Non la toccherà state tranquilli. Per questa sera la sta studiando e Saori è una ragazza intelligente. Saprà sbrigarsela da sola."
Mentre Chuuya stava per decidere se uccidere o no quel detective da strapazzo una voce risuonò al loro orecchio, era Akutagawa:
"Li ho persi."
Tutti si guardarono allarmati.

Mio nemico- Chuuya Nakahara (Bungo Stray Dogs fanfiction)Where stories live. Discover now